Capitolo extra lungo perché mi piace il numero 24, e per scusarmi dell'attesa perché sono stata nuovamente malata. Era da tanto che volevo scrivere questo capitolo e sono sicura che vi piacerà.
Spero di vedere tanti dei vostri commenti!
;) buona lettura a tutti i fan!
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Viola era rimasta seduta dov'era. Aveva pianto così tanto, le lacrime le si erano già asciugate da un bel po' e non ne aveva più da spargere. Non aveva idea di dove fosse, e non sentiva rumori da un bel po'. L'unica cosa che sapeva e che si era seduta sotto ad un albero persa nella foresta. Non sapeva nemmeno quanto tempo era stata lì. Il suo stomaco brontolò impulsivamente e si strinse le ginocchia più forte, tremando per il freddo che sentiva. Faceva così freddo che non si sentiva più le dita o la punta del naso. Tutta ad un tratto si irrigidì avendo captato un rumore nella foresta che era stata miracolosamente silenziosa fino a quel punto. Sì sentì il cuore incominciare a battere più forte e quasi smise di respirare nel tentativo di ascoltare assiduamente. Qualcosa stava muovendo le foglie del sottobosco. Viola continuò ad ascoltare col fiato in sospeso mentre il rumore a poco a poco sembrava avvicinarsi. Viola cercò di prepararsi a fuggire in fretta e furia, ma le gambe non le vollero muoversi. I rumori continuarono ad avvicinarsi finché Viola non fosse quasi certa che qualunque cosa fosse, era proprio dall'altra parte dell'albero dietro al quale stava Viola. Il buio pesto era opprimente e Viola non osava fiatare così come all'improvviso i rumori smisero e regnò nuovamente il silenzio.
Viola ascoltò attentamente col fiato sospeso, ma non riusciva a sentire niente. Dopo qualche minuto, rilasciò un sospiro di sollievo non avendo sentito più niente; forse era solo stato qualche scoiattolo... Non riuscì nemmeno a finire il sospiro che dovette mutarlo immediatamente in uno strillo stridente che risuonò tutto intorno rompendo il silenzio della foresta finché qualcosa non le tappò la bocca. Cercò inutilmente di liberarsi finché non si fermò tutto ad un tratto.
"Ssss." Le mormorò qualcuno nell'orecchio.
"Eh?" Mormorò Viola, girandosi ma non riuscendo a vedere un bel niente nel buio che la circondava.
"Perché devi sempre fare così tanto fracasso?" Le sibilò nell'orecchio la voce.
Riconoscendo finalmente chi le stava così vicino che sentiva il suo respiro sull'orecchio, Viola reagì d'istinto, e scattò in avanti le braccia senza pensarci per distanziarsi dalla voce di Ryuuji.
"Ahia! Ma che diavolo ti prende?" Disse arrabbiato la sua voce dal buio.
"Che ci fai tu qui?" Ribattè lei, tenedo la mano sopra il suo cuore che non si era ancora calmato per l'ultimo spavento che si era presa quando sentì qualcosa che le sfiorò la gamba prima che Ryuuji le tappò indecorosamente la bocca.
Pensandoci sopra...Ryuuji le aveva messo la mano sopra la sua bocca come niente fosse. Sentendosi urtata strofinò in fretta le labbra, come per rimuovere il residuale ricordo delle sue dita. Accorgendosi che Ryuuji non aveva più aperto bocca, smise di muoversi ed il silenzio li circondò ancora una volta. Viola sentiva solo i respiri di Ryuuji che le confermavano che era ancora lì.
"Mannaggia per poco non mi accecavi..." Mormorò finalmente la voce di Ryuuji dal buio.
"Te lo meriteresti!" Disse Viola, ritrovando il suo solito coraggio non appena non era più da sola nella foresta buia.
"È cosÌ che tratti la tua unica speranza di ritrovare la strada indietro?"
"Che dici?! Non ho certo bisogno d'essere salvata da qualcuno come te!"

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Fior di Drago
Teen FictionViola è la non-così-tipica figlia di una famiglia agiata. È abituata a fare sempre quello che la pare e piace...finché non incontra il nipote del giardiniere, Ryuuji, che è venuto per caso ad abitare con suo nonno per un po’. Non riuscendo e non vol...