Capitolo 13

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Scusate per la lunga attesa! Ho avuto molto da fare e non ho trovato il tempo di continuare a scrivere questo racconto per un po'. Spero che vi piaccia questo capitolo! Non dimenticatevi di lasciare un voto e un commento! Grazie della lettura! :)

“Ma dove diavolo eri finita?” Chiese Camilla non appena Viola si sedette al banco accanto al suo. “Ti ho cercata dappertutto ma eri sparita!”

“Non ne voglio parlare!” Disse Viola col morale ancora a terra per la ramanzina che aveva preso non appena era entrata in ritardo.

Camilla stava per rimbeccare ma fu interrotta dall’insegnante.

“Signorine! Se credete che ciò che avete da dirvi sia più importante della mia lezione vi invito a discuterne in corridoio.” Disse indicando la porta.

Viola lanciò uno sguardo acerrimo a Camilla. Per colpa sua era stata sgridata due volte in un sol giorno! Viola non poté che sospriare quando si ritrovò in piedi nel corridoio in piedi accanto a Camilla.

“Cos’hai da sospirare tanto?”

“Non sono nemmeno stata in questa scuola per tre ore e per colpa tua sono già stata sgridata due volte.”

“Come per colpa mia? Sei tu che sei sparita la prima volta.”

“Perché tu ti sei lasciata trascinare dalla folla senza accorgerti che io ero stata trattenuta.”

“Allora perché non sei venuta direttamente alla classe?”

“Perché non sapevo dov’era. Non mi ricordavo nemmeno qual’era la mia classe.”

“A volte hai proprio la testa nelle nuvole!”

“Ehi! Non è colpa mia se quell’idiota mi ha svegliato troppo presto stamattina!”

“Di chi...?”

“Ma guarda un po’? Già nei guai il primo giorno di scuola?” Interrupe la voce di Ryuuji.

Entrambe le ragazze si girarono all’istante, ritrovandoselo proprio dietro.

“Parli del diavolo e spuntano le corna!” Disse Viola sottovoce.

“Come? Ma...” Iniziò a dire Camilla.

“Non sono affari tuoi razza di ficcanaso!” Gli rispose Viola irritata dalla sua presenza. “È poi è tutta colpa tua!”

“Come sarebbe colpa mia? Non sono certo responsabile delle idiozie che combini ogni dieci minuti...”

“Sì invece! Sei tu che mi hai svegliato così presto per trascinarmi fino a scuola in anticipo! Per colpa tua non ho nemmeno fatto colazione!”

“Certo come no! Perché le sette e mezza devono sembrare le quattro del mattino per una ragazzina vizziata come te!”

“FATE SILENZIO NEL CORRIDOIO!” Gridò l’insegnante da dentro la classe.

Il volto di Viola incominciò ad arrossire per la rabbia vedendo il sorriso soddisfatto di Ryuuji che fece un cenno di saluto e se ne andò per la sua strada, lasciando le ragazze lì. Dopo pochi minuti, Camilla tentò di riaccendere la conversazione.

“Sei venuta a scuola con lui? Non ti poteva portare Stuart?”

“Apparentemente no.” Disse Viola, ancora arrabbiata. “Mio padre sembra volermi far dispetto apposta.”

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