Capitolo 2

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“Ryuuji! Ah bene, sei già in piedi!” Disse Marco, aprendo appena appena la porta.

“E allora?”

“Dai non fare così. Perché sei sempre così scontroso? Ti ho mica fatto qualcosa io?”

“Che cosa vuoi?”

“Beh, veramente dovrei portare la frutta e la verdura alla villa oggi, però mi fa ancora male la schiena. Potresti portarli tu, per favore?”

“E va bene, che seccatura!” Disse il ragazzo alzandosi dalla scrivania.

“Sapevo di poter contare su di te!”

                Marco guidò Ryuuji fuori dalla porta di retro dove i prodotti da portare alla villa erano già tutti caricati sul piccolo carretto ippotrainato .

“Usi ancora questa roba per trasportare le verdure?” Disse indicando il carretto malconcio. “Ma non ti hanno manco dato un veicolo adeguato?”

“Preferisco usare questo visto che la via non è poi cosi adatta ai veicoli moderni. E poi Anacleto deve pur fare un po’ di esercizio, no? Ah! Quasi dimenticavo!” Disse fermando Ryuuji che stava già per partire. “Questo è per Viola. Recapitaglielo da parte mia.”

                Gli diede un piccolo sacchetto chiuso che Ryuuji gettò nel carretto dietro se.

“Come no!” Disse sottovoce prendendo in mano le redini.

                Marco non gli rispose ma lo guardò serenamente mentre si allontanava assieme ad Anacleto, portando con se il carico di frutta e verdura fresca.

                Dopo circa un quarto d’ora, la villa emerse dal bosco. Gli alberi si diradarono e Ryuuji seguì il piccolo viale che lo condusse alla porta di servizio. Fermò il carretto sotto all’apposito riparo e slegò il cavallo dal carretto, dirignedolo verso la mangiatoia per aspettare che il personale della villa uscisse per prendere il carico. Non appena legò il cavallo al suo posto, la porta fu sbattuta aperta.

“Buongiorno Marco! Dove sono i miei...” Incominciò Viola, ma la frase si dissolse nel nulla quando vide chi c’era vicino al cavallo...

“Ancora tu!” Disse con tono accusatorio. “ Cosa ci fai qui?! Dov’è Marco? Perché sei venuto tu al suo posto?”

“Non sono affari tuoi.” Rispose lui ostile mentre si dirisse verso il carro per ritrovare il sacchetto che gli aveva dato suo nonno.

“Come sarebbe a dire non sono affari miei?”

“Ecco.” Rispose lui, ignorando la sua domanda e gettandole il sacchettino.

                Viola lo afferrò a mezz’aria un po’ stupita finché non realizzò che cosa fosse.

“Oh!” Disse lei, aprendo appena il sacchetto a sbirciando dentro.

                Ryuuji la ignorò, incominciando a scaricare le scatole di prodotti dal carretto. Lei rimase ferma dov’era per un attimo guardandolo.

“Beh. Ringrazia Marco da parte mia.” Disse voltandosi per rientrare nella villa.

“Diglielo da te.”

                Viola s’arrestò di colpo alle sue parole.

“Sai cosa? Fa un po’ come ti pare! Non riesco a credere che sei veramente suo nipote! Non è vero che qualcuno gentile e premuroso come Marco possa avere un nipote cosi scontroso e maleducato!”

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