Capitolo 4

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Viola non sapeva cosa le aveva preso. Perché mai si era degnata di ringraziare quello scorbutico che per poco non l'aveva lasciata lì dov'era nel fango? Perché sei una ragazza ben educata... le disse una vocina interna...e poi, ti ha pure aiutato no? Sì però...si sarà gonfiato come un pallone di sicuro vedendola umiliarsi in quel modo. "Forse non avrei dovuto ringraziarlo..." Perché doveva essere proprio lui a trovarla in quella situazione? E poi...come aveva fatto a trovarla in mezzo alla foresta? Pura coincidenza? Viola era ancora persa nei suoi pensieri quando un grido di orrore la riportò al presente.

"Signorina Viola! Come si è conciata in quel modo? Ma non si vergogna!"

"Non mi sono certa ricoperta di fango per piacere mio!" Rispose lei arrabbiata.

"Dobbiamo ripulirla immediatamente! Venga su! Da questa parte."

Viola rilasciò un sospiro e seguì la sua tutrice senza fare storie. Era meglio non risponderle in situazioni come queste. Non avrebbe smesso di brontolare di come fosse tanto irresponsabile e via così per altre due ore. Dopo una mezzoretta di lamentele, Viola si immerse nell'acqua calda e rilassante del bagno grande come un letto doppio. I suoi capelli, lisci e scuri contrastavano con le bollicine bianche che ricoprivano la superfice dell'acqua. Ne prese un ciocco e cominciò ad arricciolarselo attorno al dito, soprappensiero. Non si è accorta di quanto tempo era passato da quando era entrata nel bagno quando qualcuno le bussò alla porta e ne usci in fretta e furia per andare a vedere il suo programma preferito alla tv.

***

Viola si era nuovamente recata tra i rami di un albero con un libro in mano. Una brezza leggera soffiava tra le foglie, giocando con le sue chiome mentre si perdeva nella lettura. Finalmente era uscito il nuovo romanzo del suo autore preferito e non voleva essere disturbata mentre lo leggeva. Quindi si era nuovamente affidata alla foresta per trovarsi un rifugio silenzioso dove poter leggere in pace. Girò il foglio per proseguire, i suoi occhi incollati alle parole, scorrendo agevolmente da una riga all'altra mentre divorava il romanzo. Era così presa dalla lettura che non si accorse della presenza di qualcuno che si fermò ad osservarla sotto l'albero. Dopo qualche minuto, Ryuuji fece notare la sua presenza. Viola guardò giù dopo aver finito la frase e vedendo ci fosse, riaprì il libro che aveva automaticamente socchiuso, tenendo la pagina con un dito.

"Che vuoi?" disse con voce altercata.

"Il tuo maggiordomo ti sta cercando."

"Che cerchi pure. Non vedi che sono occupata?"

"Ha chiesto a Marco se sapeva dove fossi. Ha detto che e urgente."

"Sarà un'altra delle sue solite balle." Rispose voltando pagina, tornando alla lettura.

"Sarà. Ma se viene a seccare me diventa anche un problema mio." Rispose lui, irritato dell'atteggiamento noncurante della ragazza.

"Impara ad ignorarlo come ho fatto io. Adesso lasciami in pace che ho un libro da leggere!"

"Niente da fare." Disse lui arrampicandosi sull'albero e sedendosi al ramo accanto al suo. "Non mi lasceranno in pace finché non ritorni quindi devo restare qui finché non riesco a convincerti. Quindi fai un piacere a me e a te stessa e vai a vedere cosa vuole di tanto urgente."

"Scordatelo."

"Fallo e basta." Insistette lui interrompendole di nuovo la lettura.

"Ma quanto sei cocciuto!" Disse lei chiudendo il libro e scendendo dall'albero senza problemi. "Perché non ti trovi un passatempo e non mi lasci in pace?"

"Dove vai? Ritorni alla villa?"

"No, mi cerco un albero nuovo molto lontano da te." Disse lei incamminandosi per la foresta.

"Niente da fare." Disse lui prendendola per il polso. "Il maggiordomo ha detto che devi tornare alla villa il più presto possibile."

"Ah sì?! Beh me ne infischio di quello che vuole lui." Rispose lei liberandosi la mano e mettendosi a correre tra gli arbusti per seminarlo.

"Dove vai adesso?"

"Qualunque posto dove non ci sei tu a seccarmi!"

Si mise a correre a tutta velocità, mentre Ryuuji la inseguiva. Non era poi così facile correre nella foresta, però Viola conosceva il terreno meglio di Ryuuji e riuscì a mantenersi a distanza. Guardandosi le spalle per vedere di quanto era riuscita a seminarlo, non guardava bene dove stava andando in tutta fretta e furia.

"Ma dove...?" Incominciò a dire lui.

"Smettila di inseguirmi! Non vedi che..."

Ma Viola non riuscì a terminare la frase. La foresta si disperse all'improvviso e Viola si trovò in mezzo alla strada che portava dall'esterno della proprietà fino alla villa. Viola riuscì appena ad accorgersi della macchina rossa che accelerava verso la villa. Era finita direttamente nella sua traiettoria e non aveva il tempo di reagire. Chiuse gli occhi aspettando l'impatto che però avvenne da dietro anziché di fianco dalla direzione da cui proveniva la macchina. Un gran stridolio di freni iruppe nel silenzio della foresta mentre Viola cadde violentemente a terra dall'altro lato della strada. La macchina passò come un lampo a soli pochi centimetri dai piedi di Viola, riuscendo a fermarsi solo dopo aver percorso altri dieci metri a freni tesi. Il polverone che si sollevò durò pochi secondi ma Viola rimase lì dov'era ancora incredula.

"Stai bene?" Le chiese la voce di Ryuuji mentre la prese per mano apparendo tra il nuvolone di polvere.

Ancora sconvolta, non riuscì a rispondergli. Una voce femminile agitata li raggiunse seguita dal tonfo di chiusura della porta della macchina. La voce sembrò riportare Viola in sé.

"È tutta colpa tua!" Gli gridò in faccia, riassumendo il suo atteggiamento ostile. "Stavi per uccidermi per via delle tue sciocchezze!"

L'espressione di Ryuuji si chiuse, diventando nuovamente ostile. La fissò senza dire una parola, riassumendo la sua maschera inespressiva e distaccata. La ragazza bionda che era scesa dalla macchina si avvicinò senza accorgersi dell'atmosfera ostile che regnava attorno ai due.

"Oh mio dio Viola! Cosa è successo? Ti sei fatta male? Sei sbucciata così all'improvviso che credevo mi sarebbe venuto un infarto!"

"Anch'io. Ma tu che ci fai qui?"

Capendo che le ragazze si conoscevano, Ryuuji s'avviò nuovamente verso la foresta.

"Non hai ricevuto il mio messaggio? Ma avevo detto al tuo maggiordomo di avvizarti che sarei arrivata con una settimana d'anticipo stamattina!"

"Allora era per questo che ha mandato Ryuuji a cercarmi!" Pensò Viola.

"E quello chi sarebbe?" Chiese la nuova arrivata incuriosita mentre aiutò Viola a rialzarsi.

"Nessuno." Rispose lei, mandandogli uno sguardo acerrimo.

"Come nessuno?" Chiese l'altra guardandolo scomparire tra il verde della foresta. "Non era certo qui l'ultima volta che sono venuta a farti visita!"

"Infatti." Rispose Viola. "Ed era meglio se non fosse venuto per niente. Non ho avuto che guai da quando e venuto a stare con Marco."

"Ma perché mai?!" Le chiese stupita. "È un così bel fusto!"

"Ma che dici?! Sei diventata matta? Non dovresti dirlo neanche per scherzo! È il peggior tipo di maleducato che si possa incontrare!"

"A me non e sembrato così...è stato lui a spingerti di lato fuori dalla traettoria della macchina."

"Come no! Ed è stata anche colpa sua che sono finita in mezzo alla strada così all'improvviso."

"Mi sa che hai sbattuto la testa! Come puoi dire certe cose?! Dai, vieni che ti accompagno alla villa."

***


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