Capitolo 6

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Scusate per la lunga attesa! Ero un po' indaffarata e non ho avuto molto tempo per scrivere, e poi sto lavorando ad un altro racconto in inglese e creando varie decorazioni. Finalment eoggi ho avuto il tempo di completare questo capitolo. Commentatemi i vostri pensieri su che cosa è veramente successo prima del prossimo capitolo!!!!

Grazie ancora e ricordatevi di suggerire questo libro ai vostri amici!

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"Viola! Ecco dov'eri! Ti ho cercata dappertutto! Perché te ne sei andata cosi all'improvviso?"

"Come perché? Te l'ho già spiegato mille volte!"

"Ma dai! A me non è sembrato affatto male. È solo un po' è così carino!"

                Viola fece un rumore incoerente.

"Cosa ci trovi di carino in lui? Ha gli occhi più gelati di un ghiacciaio!"

"Dai, non dirmi che non hai visto quel fisico da..."

"Sei sempre la solita tu!" La interruppe Viola arrabbiata. "Cosa centra il suo fisico se ha un carattere da cane?"

"I cani sono animali gentili ed affettuosi..."

"Sai cosa intendevo..." Rispose l'altra.

"No invece."Affermò Camilla. "Non riesco propio a capire da dove venga tutto l'odio che riversi su di lui. È solo un po' timido e riservato! Non puoi accusarlo di essere rozzo e maleducato perché non parla a degli stranieri!"

"Mi stai dando della bugiarda?"

"Smettila Viola! Sai che non voglio litigare con te! Sto solo cercando di farti capire..."

"Tanto non fa alcuna differenza."

"Perché?"

"Perché sarà tutto finito domani."

"Che vuoi dire?"

"Che da domani Ryuuji non ci sarà più."

"Ma perché?" Chiese Camilla.

"Perché ho chiamato mio padre e ritorna domani. Si libererà lui di quell'antipatico!"

"Ma perché fai così? Sembri proprio una bambinetta vizziata quando ti comporti in questo modo!"

"Sarà. Ma tanto ottengo quello che voglio!"

*

"Adesso basta! Sono proprio stufa d'aspettare!" Disse Viola chiudendo con forza la finestra. "Io me ne vado al lago!"

"Ma Signorina Viola, ha chiesto al padrone di venire e poi se ne va al lago? Dovrebbe almeno accoglierlo quando arriva non crede?" Disse Stuart cercando di convincerla.

"Fa caldo e sono stufa di nuotare nella piscina e poi tanto ci mette ancora un'eternità ad arrivare! Mandami a chiamare quando è arrivato."

"Singorina aspetti!"

Ma niente che il maggiordomo potesse dirle le avrebbe fatto cambiare idea. Viola non sapeva proprio cose le stesse prendendo. Ogni piccola cosa che non le andava le faceva saltare i nervi. Non era mai stata così nervosa. Scese le scale larghe della villa, ignorando il maggiordomo che continuava ad implorarla di ripensarci.

"Tu vieni?" Disse a Camilla.

"No, preferisco restare qui per salutare tuo padre quando arriva."

"Grande amica che sei!" Rispose Viola con sarcasmo.

"Non ti azzardare a mettere la colpa del tuo malumore su di me! Non è certo colpa mia se sei diventata permalosa all'improvviso! Quasi non ti riconosco più!"

Invece di risponderle, Viola uscì di corsa dalla villa, immergendosi il più velocemente possibile nella foresta per fare perdere le sue tracce al maggiordomo che la stava ancora inseguendo. Non ci mise molto a perderlo tra gli alberi. Una volta accertatasi che il maggiordomo non la seguisse più, si dirisse verso il lago. A piedi ci mise circa venti minuti per arrivarci visto che era un po' al largo dalla residenza. Viola amava troppo andare al lago. Era solito che quando era arrabbiata o triste, si rifugiava vicino al lago per starsene un po' da sola. Oggi, era irritata e faceva caldo, un motivo in più per andarci.

Ancora prima d'arrivarci, sentì nell'aria la freschezza dell'acqua del lago che la spronò a corrervi incontro. Dovette ripararsi gli occhi dai bagliori del sole cocente riflessi sulla superficie dell'acqua che scintillavano come un'immensa collezione di stelle. La vista splendida le fece sbocciare un sorriso sulle labbra, scacciando via i pensieri che la turbavano. Non resistette più al richiamo dell'acqua fresca. Togliendosi il vestito estivo che indossava sopra il costume da bagno, si tuffò in acqua senza preamboli e si dirisse a nuoto verso il centro del lago.

L'acqua fresca del lago le carezzò la pelle, e Viola si immerse completamente nell'acqua per distogliere il calore del sole dai suoi capelli scuri. Aprendo gli occhi sott'acqua, vide dei pesciolini scappare via per evitarla. Risalì in superficie per riprendere fiato e notò che all'altro lato, c'era una barca a remi che galleggiava sulla superficie dell'acqua. La barca sembrava dirigersi dalle sue parti. "Non e mica Stuart..." Pensò Viola, pronta a nuotare nella direzione opposta...ma più si avvicinava con la corrente, più sembrava che non ci fosse nessuno a bordo.

Incuriosita ma allo stesso tempo cauta, Viola non riusciva a decidere se evitarla o andarci incontro per vedere se c'era qualcuno dentro. Mentre ci stava ancora pensando, sentì un improvviso dolore alla gamba destra. Non riuscì a trattenere un grido di dolore per il crampo che le stirava i muscoli della gamba. Allungò le braccia per tenersi la gamba per il dolore, ma così facendo finì sott'acqua. Viola lottò contro l'impulso di tenersi la gamba per cercare di rintornare in superficie, rompendone l'acqua coll'ansito con il quale cercò di recuperare l'aria. Ma il dolore nella gamba non rallentò e non ebbe nemmeno il tempo di finire un grido d'aiuto che si trovò nuovamente sott'acqua a combattere contro l'acqua pesante che la tirava in giù verso il fondo del lago.

Il silenzio opprimente dell'acqua che la circondò aumento il senso di panico che la invase mentre sprofondò ancora di più. L'aria le cominciò a mancare e la vista le si sfocò, oppure era solo perché era sott'acqua. I polmoni le si appesantirono e nel silenzio credette di sentire un tonfo lontano, no...era un ronzio... o era solo l'effetto della profondità sui timpani delle orecchie? L'ultimo respiro d'aria le usciì dalla bocca col dolore della gamba che la trascinò sott'acqua impercepibile mentre perse conoscenza.

*

Con un grande impulso di rigurgito che le mosse il petto, Viola espulse una gran quantità di acqua, tossendo violentemente per la sensazione infuocata che le pervadeva i polmoni. Il sole illuminava tutto attorno a lei, ma incominciò immediatamente a tremare coi brividi di freddo che le correvano giù per la schiena.

"Viola! Viola tesoro ecco qua! Va tutto bene adesso!" Disse la voce familiare di suo padre mentre le avvolse attorno un asciugamano, stringendola forte tra le braccia. "Oh mio signore grazie, grazie!"

Viola era ancora disorientata. Cosa era successo? Come era arrivato lì suo padre? Guardandosi attorno, vide che erano ancora sul lago e si trovavano sul motoscafo di suo padre che galleggiava ancora sull'acqua lontano dalla riva. Tossendo ancora nel tentativo di liberare la gola dalla sensazione di bruciore che le provocava il respiro, dirisse lo sguardo verso suo padre.

"Papa? Ma...cos'è successo?" Chiese Viola confusa. "Come sei arrivato qua?"

"Niente tesoro, va tutto bene adesso, sei in salvo non ti devi preoccupare di nulla."

All'improvviso, Viola si ricordò cosa le era successo.

"Ho avuto un crampo alla gamba e non sono riuscita a restare a galla...come...come mi hai trovato?"

"Ne parliamo dopo tesoro, adesso torniamo alla villa." Quando ti sarai rimessa in sesto ti spiegherò tutto."

Viola non argomentò, sentendosi stanca. Cullata dal movimento ondeggiante della barca, si addormentò nella braccia di suo padre.


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