Capitolo 3

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Viola si sedette nuovamente, prednendo un altro biscotto e infilandoselo intero in bocca, lo addentò violentemente.

“Dai Viola! Non fare così! Dovresti imparare a controllare quel tuo carattere irrascibile. Non ti fa certo bene alla salute arrabbiarti cosi per qualsiasi cosa che capita...e per qualcosa insignificante come questa poi! Ryuuji è un tipo silenzioso. Non mi meraviglio più di tanto che non mi risponda...è fatto così!”

“È soltanto un gran maleducato!” Insistette lei.

“Dovresti almeno cercare di andare un po’ d’accordo con lui!” Continuò lui cercando di convincerla. “Io speravo che poteste almeno diventare un po’ amici visto che a Settembre andrai alla sua stessa scuola.”

“Come!?! Alla stessa scuola?”

“Sì. Perché non lo sapevi?”

“Ma io vado all’Accademia del Portico l’anno prossimo. Dovrebbe essere una scuola per soli...”

“Non dirmi che non hai mai sentito parlare delle borse di studio offerte per quella scuola?”

“Ha una borsa di studio?” Disse ancora più sorpresa.

“Certo. Non si direbbe ma mio nipote e molto bravo sai!”

“Non l’avrei mai immaginato. Neanche in mille anni!”

“E perché no? Non sai che l’apparenza inganna?”

“L’apparenza forse sì ma le azioni no.”

“Io non ne sarei così sicuro se fossi in te...”

         Viola non sapeva come rispondere a quell’affermazione. Mandò giù quel che le era rimasto del suo caffè e si alzò per andarsene. Marco la ringraziò nuovamente per i biscotti e con un saluto uscì dalla capanna per ritornare alla villa. Il sole scendeva giù cocente e Viola affrettò il passo, fermandosi solo dopo aver raggiunto l’ombra degli alberi. Si voltò a guardare la capanna da lontano e notò che il ragazzo stava arando una parte del giardino come se non sentisse il calore cocente del sole. “Chi avrebbe mai immaginato che qualcuno come lui potesse ottenere una borsa di studio...” Pensò la ragazza. “Ma pensandoci, probabilmente è un topo di biblioteca visto che non sembra fare mai niente e non è affatto amichevole. Che noia!”

        Si dirisse nuovamente verso la villa, ma a metà strada notò dei bei fiori che stavano crescendo all'ombra di alcuni cespugli. Era sicura che l'ultima volta che era passata di lì non c'erano. Incuriosita, s'avvicinò per esaminarli più da vicino. La pianta aveva dei fiorellini rossi a forma di stella con delle linee gialle che marcavano il centro di ogni petalo. Viola non ne aveva mai visti di simili nei dintorni. Si chiedeva come mai i semi si fossero ritrovati nella foresta. Probablimente erano stati portati da qualche uccello che veniva da lontano.

        Come se le avesse letto nel pensiero, un cinguettio la chiamo dall'albero sovrastante. Viola guardò in sù, cercando l'uccello a cui apparteneva la voce. Vide qualcosa di blu guizzare tra i rami più alti dell'albero e volare via verso la sua destra. Senza pensarci due volte, Viola lo insegui, dimenticandosi di fare attenzione a dove stesse andando. Dopo qualche minuto, avendo seguito l'uccello in un parte più fitta della foresta; Viola stava per perderlo di vista perché non riusciva più a tenere il passo. Guardando in alto continuamente per paura di perderlo completamente di vista, non guardò dove stava mettendo i piedi e scivolò spettacolarmente giù per la sponda di una pozzanghera di fango.

        La caduta e l'urlo susseguente innalzò nell'aria numerosi uccelli, che furono spaventati dal trambusto inaspettato. Si misero in volo tutti ad un tratto per lo spavento, disperdendosi nel cielo sopra gli alberi della foresta. La prima cosa che registrò Viola dopo la caduta e che si era bagnata. Non riusci a trattenere un lungo lamento quando vide che era finita in una pozzanghera di fango.

"Fantastico!" Disse con tono ironico mentre esaminò i suoi vestiti che erano rivestiti di sporcizia. "Mamma mia che schifo!" Continuò mentre tentò di liberare perlomeno le mani dal fango appiccicoso.

        Non riuscendo a fare alcun progresso, tento di alzarsi lentamente; però non ci riuscì. Qualcosa la tratteneva dalla gamba sinistra. Tentò di tirarla fuori a forza, ma sembrava che il piede si era incastrato in qualcosa e non riusciva più a smuoverlo. Viola le tentò tutte per liberarsi ma non riuscì neanche a smuoverlo di un millimetro. Fissò nuovamente il fango melmoso, deliberando se fosse più disgustoso rimanere lì o immergere nuovamente le mani per cercare di capire in che cosa le si fosse incastrato il piede. Una lieve brezza le levò i peli sul retro del collo e la fece rabbrividire. No, meglio le mani che restare lì, decise dopo un po'. Tirando un lungo respiro, immerse nuovamente le mani nel fango per cercare di liberarsi. Da quello che poteva percepire col tatto, sembra che ci fosse un grande tronco immerso completamente nel fango e per sua sfortuna, il piede le si era incastrato sotto: come non ne aveva idea.

"Mannaggia la miseria!" Si lamentò mentre tentava di smuovere il tronco nel suo letto di fango.

        Dopo alcuni tentativi, tutti falliti, si era già stancata da non avere più la forza di restare in piedi. Voleva tanto mettersi a piangere. Ci sarebbero volute ore prima che qualcuno si sarebbe accorto della sua mancanza, e poi altrettanto tempo finché la trovasserò intrappolata lì nel fango. Mentre ruminava su tutto questo, un fruscio nei cespugli le attirò l'attenzione. Presa alla sprovvista, mutò i suoi movimenti, mentre guardava le foglie dei cespugi sovrastanti che si scuotevano con più forza. I rami divisi all'improvviso rivelarono gli occhi marroni di Ryuuji che si dirisserò immediatamente ai suoi. Imbarazzata d'essere stata ritrovata in quello stato dal ragazzo, cercò di celare il suo imbarazzo con la sua solita prepotenza.

"Che cosa hai da guardare!"

"Che ci fai lì?"

"Non sono affari tuoi!"

"Come preferisci." Disse lui fissandola per qualche secondo prima di rilasciare i rami, che saltarono nuovamente al loro posto.

        Si sentirono i suoi passi che si allontanavano e Viola voleva prendersi a calci, solo non poteva per via del piede incastrato. Si morse il labbro deliberando cosa sarebbe stata la scelta giusta, proteggere la sua dignità e lasciare che se ne andasse o ingoiare il suo orgoglio e chiedergli aiuto? Rilasciò un sospiro. Non le sarebbe certo piacuto restare lì quando si sarebbe fatto buio.

"Aspetta Ryuuji!" Gridò lei sperando che non si fosse ancora allontanato troppo per poterla sentire.

"Che vuoi?" Rispose la sua voce dopo qualche secondo.

"Potresti andare a prendere il maggiordomo che ho il piede incastrato e non riesco a liberarmi?"

        Lei aspettò per sentire se la rispondeva. I secondi passarono in silenzio.

"Ryuuji, sei ancora lì?" Chiese dopo un po', quasi sicura che se ne era andato.

        D'un tratto, i cespugli fecero un gran frastuono visto che Ryuuji apparentemente aveva deciso di saltarli, atterrando nel fango proprio vicino a Viola. La ragazza rimase senza parole per lo stupore. Non si aspettava di vedere qualcosa del genere. Senza un'altra parola, lui immerse le mani nel fango vicino ai piedi di lei e tirò con forza finché non elevò il tronco di alcuni centimetri, liberandole il piede. Ancora sorpresa dalle sue azioni, Viola si arrampicò fuori dalla pozzanghera, tirando un sospiro di sollievo quando realizzo di essersi veramente liberata da tutto quel fango. Aveva già incominciato a temere che ci sarebbe rimasta fino a notte fonda...

        Ryuuji la segui, le sue mani e i piedi ricoperti di fango fino alle ginocchia. Togliendosi la maggior parte del fango, o perlomeno quanto ne poteva con le mani, la ignorò completamente prima di incamminarsi nuovamente. Viola rimase perplessa dal suo comportamento. L'aveva appena aiutata, eppure adesso se ne va senza dire una sola parola? lo guardò da dietro mentre si allontanava. Si sentiva un po' in colpa per non averlo nemmeno ringraziato. Dopo tutto, era per merito suo che non si trovava più immersa in tutto quel fango. Però non avrebbe sopportato sentirlo deriderla se le avesse risposto in modo rozzo o sgradevole. Deliberando ancora il da farsi mentre lo guardo andar via, decise di gridare un "grazie per l'aiuto" affrettato prima di mettersi a correre dalla parte opposta, scomparendo nella foresta prima ancora che Ryuuji potesse voltarsi.

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