Capitolo 18

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"Sei sicura di non aver dimenticato niente?" Chiese Ryuuji sporgendosi dal finestrino. "Guarda che non torniamo certo indietro per riprendere qualche cianfrusaglia che hai dimenticato!"

"Non ho dimenticato niente, ok? E perché mai devi essere proprio tu a portarmi lì?"

"Smettila di parlare e sali che non ho tempo da perdere!" Rispose Ryuuji mettendo in moto.

Viola aprì lo sportello, buttò dentro i due zaini che aveva riempito il giorno prima e si sedette nel sedile di dietro accanto ai bagagli, cogliendo l'occasione per evitare di dover stare vicino a Ryuuji. Non appena sentì chiudere lo sportello, Ryuuji dirisse la macchina verso la stazione. Lancando uno sguardo acerrimo a Ryuuji che non le aveva dato il tempo di allacciarsi la cintura di sicurezza, se la allacciò e si mise comoda. Notò che oltre ai suoi due bagagli, c'era un'altro zaino sul sedile accanto a lei. Ed era pure grosso, si direbbe quasi pieno fino a scoppiare. La curiosità era più forte di lei.

"Ma che cos'è questo zaino?" Chiuse indicandolo con dito.

"Ma che razza di domande stupide fai?" Fu la risposta sarcastica di Ryuuji. "Mi chiede che cos'è uno zaino? Non ne hai già troppi per non sapete cosa sono?"

"Mamma come sei noioso! Sai cosa volevo dire! Intendevo cosa ci fa qui!"

"Che differenza fa? E comunque non sono affari tuoi."

"Speriamo di arrivare presto." Disse dopo aver esalato in modo ovvio per esprimere la sua frustrazione. "Prima che muoia dei tuoi commenti insensati."

*

"Eccoci qui. Vedi che sei ancora viva? Erano le tue domande stupide che ti facevano sentire così."

Viola decise che era meglio non rispondergli e invece si distrasse nel tentare di tirare fuori entrambi i bagagli che erano non poco pesanti. Si accorse che Ryuuji era sceso dalla macchina solo quando sentì lo sbattersi dello sportello. Viola si fermò a guardarlo stupita. "Che diavolo è sceso a fare? Non è possibile che sia stretto colpito improvvisamente da un qualche senso di colpa e abbia deciso di comportarsi da gentiluomo ed aiutarla coi suoi bagagli! No, non è proprio possibile! D'altronde, la parola gentiluomo non esiste nel suo vocabolario... " Pensò la ragazza.

"Che guardi?" Disse lui con un espressione disgustata al volto. "Avevo proprio ragione allora che hai il morbo della stupidità."

"Non fare lo spiritoso con me! Che diavolo si sceso a fare. Di certo non hai di colpo trovato la buona intenzione di aiutarmi coi bagagli..."

"Infatti." Disse aprendo l'altro sportello e tirando fuori l'altro zaino.

"Ma che fai?" Gli chiese di nuovo ancora non capendo.

"Sbrigati a tirar fuori le tue cose o te ne vai senza!"

"Invece di lamentarti dovresti aiutarmi." Disse tirando in vano il secondo bagaglio che sembrava non voler scendere dalla macchina.

"Che seccatura! Dai spostati che ci mettiamo due ore se lascio fare a te."

Viola si spostò a malincuore, però dovette ammettere che ne fu un po' gelosa nel vederlo sollevare la sua valigia come se fosse riempita di piume. Ryuuji richiuse lo sportello e senza un'altra parola si dirisse verso la stazione senza nemmeno rivolgerle uno sguardo. “Che scorbutico! Come al solito!” Pensò Viola, seguendolo comunque. Entrarono nella stazione, dove Ryuuji portò i bagagli fino alla piattaforma. Lasciò cadere i bagagli al suolo e rimase lì come se aspettasse qualcosa.

“Puoi andare se vuoi.” Disse Viola un po’ irritata. “Tanto mi farò aiutare dagli altri quando arrivano.”

“Fatti gli affari tuoi.” Disse, dirigendosi verso una panchina e sedendosi nel posto che era appena stato reso vacante.

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