Capitolo 23

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Viola aspettò per un bel po' da sola nel buio, tanto che cominciava a credere che l'avessero piazzata lì per errore. Un rumore come quello di qualcuno che frugava tra le foglie raggiunse le orecchie di Viola, facendola alzare il volto a guardare attentamente il sentiero. Però non arrivò nessuno anche quando il rumore smise. Il battito d'ali tra i rami degli alberi e il rumore del vento tra le foglie non facevano altro che accentuare l'atmosfera sinistra della foresta. Viola afferrò il lenzuolo con cui si era coperta per fermare il tremolio che sentiva nelle dita. Ma perché toccava proprio a lei questa sorte? Non era già abbastanza il fatto che l'avevano malmenata? Adesso le toccava aspettare in questo luogo freddo ed odioso accovacciata tra i cespugli. 

Il rumore di passi finalmente si fece sentire e Viola si preparò a spaventare chiunque fosse. Non doveva essere difficile... doveva solo fare un verso sinistro ed agitare le mani sotto al lenzuolo! I passi continuavano ad avvicinarsi. Tutto ad un tratto, due ragazze girarono l'angolo colla torcia in mano. Spaventata dalla loro improvvisa comparsa, Viola non riuscì a trattenere uno strillo, cadendo all'indietro così facendo. Le due ragazze, sorprese anche loro, gridarono ancora più forte e si misero a correre lungo il sentiero per evitare la grossa cosa bianca che avevano a malapena visto tra i cespugli. Viola cercò di districarsi dal lenzuolo in cui si era ingarbugliata cadendo.

Riuscendo finalmente a liberarsi, fu accolta dalla brezza fredda che le fece rizzare i peli. Sospirando, si rimise in piedi e si ricoprì con il lenzuolo. Non si era accorta come fosse diventato freddo l'ambiente. Sapeva benissimo che non era fatta per spaventare la gente. Si era spaventata più lei che le ragazze che aveva cercato di spaventare! Menomale che non c'era nessuno intorno per vederla! 

La seconda coppia che passò era composta di un ragazzo ed una ragazza. Però Viola non ebbe nemmeno il coraggio di uscire dal suo nascondiglio a cercare di spaventarli dopo lo spavento che si era presa lei stessa. Dopo un po' passo la terza coppia. Ma Viola non ebbe il coraggio di spaventare nemmeno loro. Sentendosi non poco patetica, non seppe perché le passò per la testa che faccia farebbe Ryuuji se la vedesse comportarsi così. Non appena le fosse passata per la testa, si scrollò il capo, come per togliersela di testa. Adesso non aveva tempo di pensare a quello sfaticato! Dario non era ancora passato e doveva fare del suo meglio per assicurarsi che non facesse una figuraccia davanti a lui. Risolse di spaventare per bene la prossima coppia e si mise ad aspettare attentamente. I rumori della notte però, non l'aiutavano per niente a mantenere la calma.

Tutto ad un tratto, sentì qualcosa che la prese per la mano, e non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che non sentì uno strillo raggelante seguito dalla sensazione di qualcosa che le cadeva sulla testa. Si sentì il cuore fermarsi per un attimo e senza pensarci si mise a strillare pure lei per lo spavento. Strappò il braccio via da qualunque cosa vi si fosse aggrappatovi ed abbandonando il lenzuolo da cui si era miracolosamente riuscita a districarsi nel panico, scappò di corsa nella foresta.

***

Era buio pesto tutto intorno e non vedeva dove metteva i piedi. Ma nonostante questo, Viola continuò a correre senza fermarsi. Non sapeva quale direzzione aveva preso ne perché il cuore non voleva smettere di batterle così forte. Però non ebbe nemmeno il tempo di pensare a tutto questo, perché mentre correva nel buio, inciampò in qualche cose che non riuscì a vedere. Caddè in avanti e per sua sfortuna, rotolò giù per un bel po', guadagnandosi sicuramente qualche llivido e parecchi graffi. Però la sua corsa sui fermò lì. Solo il rumore del suo fiatone la circondava, e a poco a poco anche quello cominciò a quietarsi. Non appena fosse certa che non c'erano altri rumori e le fu passato lo spavento, si tirò su a sedere. Tentando di guardarsi attorno e vedendo solo buio pesto, si ricordò della torcia che aveva con sé. La cercò nella tasca e la tirò fuori, premendo il bottone con cui si accendeva. Niente. Premè il pulsante di nuovo, più violentemente, poi ripetutamente in irritazione per via del fatto che non si accendeva. Viola non poté fare altro che sospirare mettendo via la torcia inutilizzabile. Si doveva essere rotta, che sfortuna! E adesso cosa avrebbe fatto? Di certo non sapeva ritrovare la strada nel buio pesto della foresta e di certo non si sarebbe accorto nessuno della sua mancanza per un bel po'. La brezza notturna le fece rizzare i peli ed il silenzio della foresta che la circondava sembrava riempire il suo stesso vuoto con un non so che di sinistro. Viola si sentì le lacrime agli occhi. Cercò inutilemente di trattenere le lacrime che sgorgarono senza fermarsi, invisibili nel buio pesto della notte.

"Bene, ecco fatto." Disse il capitano del club di kendo vedendo che l'ultima coppia era arrivata al punto prestabbilito senza problemi. "Adesso non dobbiamo fare altro che radunare il gruppo che spaventava i passanti mentre ritorniamo all'alloggio."
"Siamo tutti pronti per ritronare?"

Un mormorio affermò che erano tutti pronti e si misero in cammino per il sentiero. Con tante persone che ritornavano tutti insieme, parlando tra di loro della prova di coraggio, non ebbero nessun problema a radunare quelli vestiti da fantasma lungo il percorso. Non ci misero più di 20 minuti per ritronare al luogo da cui erano cominciati. Una volta raggiunto il punto di partenza, i due capitani contarono le teste per assicurarsi che fossero ritornati tutti senza problemi.
"Dario! È tutto a posto da te?" Chiese il capitano del club di kendo avvicinandosi.
"No. Non riesco a trovare Viola. Qualcuno l'ha vista?"
"Viola? La ragazza che si è sedia vicino a te mentre giocavamo a carte?"
"Sì lei. Faceva parte del gruppo che aveva il compito di spaventare i passanti."
"Ma allora come mai non si è unita al gruppo durante il percorso?"
"Non saprei..." Disse Dario con tono preoccupato. "Magari vado di corsa a cercarla lungo il percorso."
"Capitano!" Chiamò un ragazzo del club di kendo.
"Cosa c'è?" Chiese il loro capitano, preoccupato per la ragazza mancante non aveva bisogno di sentire altri problemi.
"Il club di kendo è al completo. Però manca il vice capitano..."
"Come?"

Lo so che questo capitolo è un po' corto, però spero che vi è piaciuto!!!  Che cosa pensate che succederà???  Lo scopriremo nel prossimo episodio!  ;-)

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