Quando Viola si risvegliò si ritrovò in camera sua. Ricordando bene gli attimi prima d'essersi addormentata si alzò dal letto per cercare suo padre. Era quasi mezzogiorno e non incontrò nessuno nei corridoi. Probabilmente erano tutti occupati a preparare il pranzo giù in cucina.
Viola si dirisse verso lo studio di suo padre, sapendo che era probabilmente rintanato là dentro a lavorare. Bussò alla porta e senza aspettare la risposta, girò la maniglia, aprendo la porta. Suo padre stava seduto dietro la sua scrivania immerso nello schermo del suo computer come al solito. Sentendo la porta che si apriva però, attirò la sua attenzione. Il suo sguardo accolse Viola con un caloroso sorriso. Sapeva che era lei visto che solo la sua bambina entrava nel suo studio senza aspettare che rispondesse.
"Tesoro ti sei svegliata finalmente, come ti senti? Hai dormito per quasi un giorno intero."
"Mi sento molto meglio...credo." Disse lei, andando a sedersi sul ginocchio di suo padre come le era solito.
"Non hai la febbre o problemi a respirare vero?"
"No, sto bene."
Dopo una breve pausa, Viola continuò:
"Mi dispiace di non averti aspettato papà. Se solo avessi aspettato un po' non sarebbe successo niente..."
"Ma cosa stai dicendo tesoro? Non è certo colpa tua. Sono io che avrei dovuto arrivare in tempo ma l'aereo ha avuto un ritardo e non ho potuto fare niente. Quando ho informato Stuart che avevo preso il jet e arrivavo tra cinque minuti non eri più alla villa."
"Mi dispiace."
"Non preoccuparti tesoro, e tutta acqua passata adesso. Piuttosto, perché non mi spieghi esattamente perché mi volevi indietro così all'improvviso?"
"Ah già." Disse Viola distratta. "Mentre eri via è arrivato un tipo che dice di essere il nipote del giardiniere, conosci il signor Marco. Comunque è un vero maleducato che tratta chiunque come se fosse peggio di un cane. Mi ha insultata più volte ed ha.... "
E così Viola si lanciò nel racconto di tutte le cose terribili che le aveva fatto passare Ryuuji. Suo padre la ascoltò con attenzione, aspettando finché non avesse finito per parlare, sapendo dal tono che usava la figlia che non avrebbe permesso interruzioni al suo racconto.
"...ed è per questo che non lo posso sopportare.Voglio che tu lo cacci via dalla villa subito! Gli ultimi giorni sono stati un vero incubo!"
Non appena avesse finito, qualcuno bussò alla porta.
"Avanti." Disse suo padre quasi automaticamente.
La porta si aprì. L'espressione di Viola cambiò all'istante quando vide nessun altro che Ryuuji alla porta. Viola si alzò di colpo puntandogli un dito incontro mentre lui la guardò con distacco e un non so che di disinteresse.
"Tu!" Gli disse con tono accusatorio. "Cosa ci fai qui?"
Lui non le rispose, dirigendo lo sguardo verso suo padre che stava ancora seduto dietro di lei. Viola si voltò.
"È lui papà. È lui che..."
"Basta Viola."
"Ma..."
"Prego siediti." Disse indirizzando Ryuuji.
Viola non voleva crederci ma sembrava proprio che suo padre avesse chiesto al ragazzo stesso di venire al suo ufficio. Forse aveva parlato con Stuart ed aveva intuito che era di lui di cui gli aveva parlato al telefono. Viola aspettò per vedere come si sarebbe svolta la situazione. Si accontentò invece col lanciare sguardi di animosità verso Ryuuji che la ignorava come se neanche ci fosse.
"Grazie d'essere venuto..." Cominciò suo padre.
A Viola le si bloccò l'aria nei polmoni sentendo quelle parole. "Lo ringrazia quando mi ha fatto l'estate un inferno?" Pensò la ragazza irritata.
"Non so proprio come ripagare il debito che..."
Viola interrupe le parole di suo padre senza lasciarlo finire.
"Papà! Ma cosa stai dicendo? Non hai capito che..."
"No sei tu che non capisci Viola tesoro. Non saresti nemmeno qui a lamentarti se non fosse per lui!"
"Ma cosa dici?"
"E stato lui a salvati e a tirarti fuori dall'acqua quando sei quasi affogata. Se non fosse per il suo intervento...tu non ci saresti più."
"Non è vero!" Ribatté Viola. "Non c'era nessuno nei paraggi quando mi ha preso il crampo, e certamente non c'era lui!"
"Viola tesoro non stai facendo alcun senso. Come avrei potuto trovati in fondo al lago se neanche sapevo da quale parte eri andata a nuotare?" Spiegò suo padre pazientemente. "Io ho solo preso il motoscafo ed ho cominciato a fare il giro perché Stuart mi aveva detto che eri andata a nuotare al lago. Mi sono diretto verso la barchetta di legno perché ho visto qualcuno che agitava un braccio e pensavo che fossi tu. Mi è quasi venuto un infarto quando ti ho visto priva di sensi...e stato questo ragazzo a portarti in salvo e ad attirare la mia attenzione quando eravate ancora in acqua."
"No...non puo essere..." Disse Viola con esistazione, il dubbio insinuandosi nella sua mente.
"Invece è proprio così tesoro. Tu gli devi la vita. Non puoi certo biasimarmi se gli sono grato di averti salvata!"
"Ma papà..."
"Adesso basta mettermi in imbarazzo Viola!" Esclamò esasperato il padre di Viola.
La ragazza non gli rispose ma uscì dalla stanza con le lacrime agli occhi, sbattendosi dietro la porta. Suo padre esalò per l'esasperazione.
"Mi scuso al posto suo." Disse indirizzando Ryuuji. "Non so che cosa le sia preso ultimamente, non mi sembra più la stessa."
Aspettò un attimo ma Ryuuji non aprì bocca, quindi continuò:
"Comunque volevo ringraziarti per quello che hai fatto per lei. Vorrei ripagarti in qualche modo."
"Non l'ho salvata per essere ricompensato."
"Ne sono certo."
"L'ho solo fatto perché sarebbe stata una grossa seccatura se la ragazza fosse annegata."
Il padre di Viola lo guardò per un attimo, digerendo quello che il ragazzo aveva appena detto, poi scoppiò in una grossa risata. Sorpreso, Ryuuji a mala pena riuscì a mantenere l'espressione passiva. Quando il padre di Viola finì di ridere continuò il suo discorso.
"Interessante." Commentò osservando bene Ryuuji. "Comunque, indipendentemente delle ragioni per i quali hai deciso di salvare Viola, avrei comunque voluto incontrarti di persona."
"Perché mai?" Chiese Ryuuji, lanciando un'occhiata al uomo davanti a lui.
"Per le tue, diciamo, qualità interessanti."
"Non so di che cosa stia parlando." Rispose Ryuuji richiudendosi nel suo solito guscio.
"Invece lo sai benissimo." Ribatté l'altro guardandolo attentamente. "Spero che tu non mi creda tanto babbeo da lasciar entrare chiunque nella mia reggia senza prima controllare chi sia e da dove venisse..."
Ryuuji non rispose, scrutando l'espressione del uomo che gli stava davanti. È vero che l'apparenza inganna. A prima vista sembrava uno di quei tipi spensierati che prendono la vita un po' così come viene, ma Ryuuji poteva benissimo vedere che sotto la maschera c'era un uomo scaltro che non si lasciava mettere i piedi in testa da nessuno.
"Se sa così tanto allora saprà che non sono qui di mia volontà."
"Non sono interessato al perché sei qui. Volevo solo prendere l'occasione per proporrti un accordo."
"Che tipo di accordo. Se crede che io..."
"Ma certo che no ragazzo mio. Non insinuerei mai certe cose. Ti chiedo solo di ascoltare la mia proposta e valutare se è vantaggiosa o meno a tuo parere. Sei pur sempre libero di scegliere. Consideralo un piccolo regalo per aver salvato Viola."

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Fior di Drago
Teen FictionViola è la non-così-tipica figlia di una famiglia agiata. È abituata a fare sempre quello che la pare e piace...finché non incontra il nipote del giardiniere, Ryuuji, che è venuto per caso ad abitare con suo nonno per un po’. Non riuscendo e non vol...