Capitolo 22

76 6 1
                                        


Non voleva ancora crederci Viola mentre si lavava il fango dal viso disgustata. Alzando la testa, vide il suo riflesso nello specchio e si risciaquò nuovamente la faccia. Per evitare di vedersi riflessa nello stato pietoso in cui si trovava, si mise sotto la doccia nel tentativo di lavarsi i capelli. Non poté sopprimere un sussulto quando toccò senza accorgersene un punto tenero sulla testa dove l'avevano colpita. Non sapeva come descrivere il disgusto e l'orrore che provava nel ripensare alla sua esperienza. Da un lato, era furiosa con se stessa d'essere caduta nella loro trappola, però il terrore che aveva provato nel sentirsi così incapace di reagire e di difendersi contro il loro comportamento prepotente.

Avendo finalmente finito di ripulirsi, si mise dei vestiti puliti e sbirciò fuori dalla stanza prima di uscirne per assicurarsi che nessuna dei bulli fosse nei paraggi. Non sembrava esserci nessuno nel corridoio, quindi Viola uscì in fretta dalla stanza e si dirisse verso la palestra per non essere da sola nei corridoi. Non voleva rischiare di ritrovarsi di nuovo da sola con quelle ragazze...

Riuscì a raggiungere la palestra senza alcun problema e fece per entrarvi, però si bloccò alla porta, avendo appena visto le ragazze che l'avevano appena maltrattata sedute là a guardare gli allenamenti come se niente fosse. Quasi quasi le veniva il voltastomaco. Non solo per i ricordi orrendi che le riaffioravano, ma anche per il fatto che non capiva come potevano comportarsi come se niente fosse. Non si era nemmeno accorta che mentre le passava tutto questo per la testa, si era mezza nascosta dietro alla porta, però bloccava comunque l'entrata. Ritornò in sé però non appena qualcuno dietro di lei si schiarì la gola per attirarle l'attenzione.

Viola si voltò di colpo per trovarsi davanti Ryuuji che la guardava con un espressione a metà tra confusa ed divertita.
Trovandosi intrappolata tra le ragazze e Ryuuji e non sapendo decidere qual dei due non sopportava di più si fermò lì presa di stucco.
"Che fai? Hai forse perso la lingua?" Disse tra le risate delle ragazze dietro di lei che sembravano essersi accorti della sua presenza ed aver anche sentito le parole di Ryuuji. "Zmamma!"

Sentendosi le guancie arrossire per l'imbarazzo, fece un passo ed inciampò così facendo. Stava per cadere all'indietro ma Ryuuji estese il braccio con un movimento da lampo e l'afferrò dal mano prima che potesse cadere. Gliela lasciò immediatamente però, e Viola era ancora ferma lì senza parole. Ryuuji la dovette aggirare per passare dalla porta. Le ragazze continuarono a ridacchiare tra di loro. Il rumore sembrava annoiare Ryuuji perché dosse con tono irritato: "Ma la volete piantare di imitare delle pollastrelle?!?! Non le sopporto proprio!" Le sue parole brusche le fecero smettere di colpo. Lo guardarono per un istante ma non sembravano avere il coraggio di rispondergli. Si spostarono da un'altra parte dopo aver lanciato uno sguardo accerrimo verso Viola, ovviamente incolpandola per la sgridata ricevuta.Ryuuji s'accorse del modo in cui guardarono Viola, ma dopo averle lanciato uno sguardo (era curiosità forse l'espressione dipintavi?), se ne andò per la sua strada senza più rivolgerle la parola.

Viola ci mise un po' per riprendersi dall'esperienza. Quando si riprese, si sedette a guardare gli allenamenti, che stavano comunque per finire. Per evitare di pensare troppo su quello che era successo, aiutò gli arceri a mettere via il tutto. Però si ritrovò di nuovo sola quando tutti entrarono negli spogliatoi per fare la doccia. Viola era indecisa cosa fare. Restare lì ad aspettarli, o andare indietro? Decise di aspettare che comunque dovevano presto pranzare.

A pranzo non successe niente di particolare tranne gli sguardi sparsi che le continuavano a lanciare le ragazze. Cominciava già a rimpiangere il fatto di essere venuta se avrebbe passato tutto il tempo a nascondersi.

"Ti senti bene?" Chiese Dario avvicinandosi a lei da dietro in modo che non l'avesse visto.

"Sì." Rispose brevemente lanciando uno sguardo verso le ragazze per vedere se si erano accorte che le parlava Dario. Purtroppo l'avevano già notato.

Fior di DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora