Capitolo 16

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Viola non voleva ancora crederci. Le sembrava di camminare sulle nuvole. Il suo stato distratto non sfuggì di certo all’attenzione di Camilla che sapeva leggerla come un libro aperto.

“Che cosa ti è successo stavolta?” Le chiese non appena la vide aggirarsi per i corridoi senza meta precisa.

“Sono stata chiamata dalla maestra perché non mi sono iscritta ad alcun club.” Rispose Viola.

“E allora?”

“E poi, è entrato Dario...”

“Aspetta, come come come?” Disse Camilla tutto d’un fiato, fermano Viola.

“È entrato nell’ufficio non so per cosa...e la maestra si è messa a lamentarsi di me.”

“Quella brutta befana!”

“No, poi...ecco...Dario le ha detto di farmi entrare nel club dell’tiro coll’arco...come manager del club.”

Camilla la guardò stupita, come se stava ancora processando quello che le aveva appenna detto.

“Aspetta! Quindi, tu...? Cosa gli hai detto?”

Viola alzò le spalle come per dire che non le importava.

“Mi avrebbero costretto a fare qualcosa comunque...quindi...”

“Oh mio dio! Non riesco a credERCI!” Disse alzando la voce finendo la frase. “Ma è fantastico! Quando cominci?”

“Ora che ci penso...non ne ho proprio idea!”

“Devi smetterla di lasciar la testa nelle nuvole!” Le disse Camilla dandole una gomitata scherzosa. “Beh, comunque adesso hai una scusa per andare a chiederglielo!”

“Mai io!”

“Niente ma! Dai che ti accompagno!”

Camilla accompagnò Viola alla palestra dopo scuola per cercare Dario, ma non lo trovarono lì.

“Credo che se ne sia appena andato proprio adesso.” Le disse uno dei ragazzi li.

“Va be, grazie lo stesso.” Disse Viola, ritornando da Camilla un po’ delusa.

“Dov’è?” Le chiese Camilla.

“Se n’è andato proprio ora.”

“Allora dai che lo raggiungiamo prima che esca dal cancello della scuola!” Insistette Camilla tirando l’amica dietro di sé mentre si dirisse come una furia all’entrata della scuola.

“Ma....come...riesci...a....corr...ere...così?” Chiese Viola tra un respiro e l’altro, tentando di riprendere fiato, tenendosi il fianco.

“Per vedere dei ragazzi affascinanti correrei ancora un altro chilometro o due!” Le disse con un sorriso sulla bocca. “Ah! Eccolo là! Dai vai!” Le disse dandole una piccola spinta.

“Vado vado!” Le disse, affrettando il passo per raggiungere Dario.

“Dario!” Chiamò agitando la mano per attirare la sua attenzione.

Lui si girò sentendo chiamare il suo nome e la accolse con uno dei suoi splendidi sorrisi.

“Viola! Che sorpresa! È successo qualcosa?”

“Non esattamente....beh io...” Disse cercando le parole che non le venivano in bocca.

“Hai bisogno di qualcosa?”

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