Jin sapeva di essersi comportato da completo idiota, prima lo coccola e lo bacia sulla fronte e poi sparisce, cosa avrebbe dovuto pensare il licantropo, che era fuori di testa, e aveva tutte le ragioni per pensarlo.
Doveva rimediare, non poteva aspettare che ritornasse lui dopo il suo comportamento, aveva deciso di andare al suo villaggio,doveva essere cauto o non sarebbe tornato vivo.
Arrivò al villaggio, schivò i due licantropi di ronda per un pelo, andò verso l'abitazione da dove era fuggito la volta precedente.
Si accucciò sotto la finestra per non essere visto, doveva prima isolare i rumori per capire chi c'era al di là del muro.All'interno provenivano delle voci, e una lo paralizzò, non riusciva più a muovere un muscolo, non poteva essere possibile, era uno brutto scherzo della sua mente.
Stava impazzendo completamente, ma il suo udito l'avrebbe riconosciuta ovunque, anche in mezzo ad altre mille voci, era la voce del suo amato.
Era arrivato a quei livelli di pazzia, pur di non dimenticarlo ora immaginava la sua voce.Fuggì senza farsi vedere, non poteva essersela immaginava, non poteva essersi staccato così tanto dalla realtà da rifugiarsi nel passato.
Arrivò al suo castello e si fiondò in libreria, prese sempre il suo solito libro, andò sempre alla stessa pagina e rilesse per l'ennesima volta la leggenda.
Nonostante la sapesse a memoria non si era mai concentrato su un punto ben preciso, la sua memoria non si era mai focalizzata su quella parte lì.Quel tipo di Reincarnazione poteva ripresentare i lati fisici della persona della vita precedente e riuscire anche ad accedere ai ricordi.
E se quel collegamento che sbocciò al loro primo incontro fosse un' indizio che confluiva su quella leggenda tutto acquisiva un senso, il fato stava ricollegando due persone che erano state separate in precedenza.
Se era vero mente e corpo erano connessi, ora doveva testare se c'era una possibilità.Si concentrò e pensò intensamente al licantropo, gli comunicò telepaticamente che aveva bisogno di vederlo con urgenza.
Sapeva già che si stava illudendo nuovamente, ormai la sua mente era radicata nel passato, si stava autodistruggendo, stava perdendo la sua sanità mentale.Si sedette sulla finestra con il libro appoggiato alle gambe, se avesse avuto il pugnale se lo sarebbe conficcato nel petto in quel momento.
Avrebbe messo di provare tutto quel dolore, avrebbe raggiunto il suo amato.In una parte del villaggio, in una abitazione conosciuta il messaggio era arrivato al destinatario, la sua richiesta era arrivata forte e chiara.
Il licantropo era da solo quando sentì quella voce nella sua testa, il suo tocco nel sogno la sua voce nella mente, lui era molto di più di un semplice vampiro per lui.
Uscì dalla sua abitazione e si scontrò con suo fratello.
"Ti prego, non fermarmi". Disse Jimin a suo fratello.
"Non lo farò". Disse Jungkook seriamente.
"Come? Stai male?". Disse sorpreso Jimin.
"Odio i vampiri e non mi fido totalmente di lui, sia ben chiaro. Ma non pensare che non sappia delle tue fughe, ti conosco fratellino, conosco la tua testardaggine. Però lui non ti ha mai fatto del male, anzi è stata la cura quando stavi male. L'ultima volta ti ho seguito, ho visto che c'è qualcosa tra di voi. Se ti fermassi otterrei l'esatto opposto da te. Voglio dimostrarti che mi fido di te, stavolta sarete solo voi due, vedi di non farmene pentire". Disse Jungkook convinto, aveva bisogno di lasciar crescere suo fratello.
"Non ho parole, ma sono contento di sentire tutto ciò, vale molto per me ciò che mi hai detto. Ora vado ci vediamo al mio ritorno". Disse felicemente Jimin, finalmente anche suo fratello gli stava dando modo di decidere della sua vita.
Si tramutò e corse verso il castello, precisamente sotto la loro finestra, appena Jin percepì la sua presenza rimase schioccato.
Era una coincidenza o aveva sentito il suo messaggio telepatico, era giunto il momento di raccontargli il suo passato, di fargli leggere il suo libro, di dirgli i dubbi che lo stavo perseguitando.
Aveva bisogno di vedere la sua forma umana, quella avrebbe cancellato ogni dubbio.
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Reincarnazione (Jinmin)
FantasyJin era seduto sulla finestra del suo enorme castello, con la gamba a penzoloni fuori da essa e lo sguardo fisso nel vuoto, avrebbe voluto saltare giù, schiantarsi nel suolo, spezzarsi, morire. Ma tutto questo per lui non era possibile, poteva conti...