Era calata la notte, un manto scuro, poche stelle, una luna un po' offuscata dalle nubi.
Una notte poco illuminata, era una buona occasione per andare a caccia e stare in solitudine, ecco cosa pensava il nostro licantropo.Amava il suo branco, ma sapevano anche essere troppo oppressivi con lui, lo trattavano ancora come un cucciolo indifeso.
Lui era cresciuto ormai, e involontariamente due occhi gli si erano impressi nella mente, non volevano lasciare spazio ad altri pensieri, aveva bisogno di rivederlo.Si girò intorno, nel villaggio c'era un silenzio assoluto, tutti stavano dormendo, tranne due licantropi che avevano il compito di fare la ronda. Bastava essere cauti e non farsi vedere da loro per poi finalmente raggiungere la foresta.
Pensava di avercela fatta, di essere fuggito da sguardi indiscreti ma si sbagliava, uno sguardo nascosto nell'ombra aveva seguito ogni sua mossa finché prese parola uscendo allo scoperto.
"Dove credi di andare?". Disse infastidita la ragazza.
"Yuri?!". Rispose voltandosi sorpreso.
"Allora dove stai andando?". Richiese con lo stesso tono.
"Non iniziare anche tu, ti prego". Disse in modo alterato.
"So che nostro fratello è troppo protettivo ma è fatto così, perchè non vuole che ti succeda niente, come non lo voglio nemmeno io". Disse in modo più calmo.
"Lo so, lo so. Ma sono stanco di essere trattato come un cucciolo, quando capirete che sono cresciuto?. Voglio andare a caccia, ho fame e amo sfamarmi di notte in solitudine, posso?". Disse sbuffando, avevano la stessa età, erano gemelli, eppure sembrava che fosse lui il più piccolo, visto il trattamento che gli riservavano.
"Ok vai, promettimi però che starai attento, è l'unica cosa che ti chiedo". Disse in modo più dolce la sorella, capiva il gemello e non gli piaceva che si sentisse in gabbia.
"Ok va bene. Tu non dire niente a nostro fratello o mi fermerebbe subito". Chiese supplichevole, lui doveva stare all'oscuro.
"Allora facciamo così, ti lascio andare ma se non torni entro due ore ti vengo a recuperare ok?". Disse autorevole.
"Ok va bene". Gli disse sorridendo.
Aveva due ore di libertà, mezz'ora per sfamarsi, il resto del tempo poteva usufruirlo per cercare qualcuno che aveva invaso la sua mente dal loro primo incontro.
Aveva qualcosa di familiare, qualcosa che lo attirava come se fosse una calamita, si chiedeva se anche lo sconosciuto sentisse quella strana attrazione.Il vento freddo gli spostava il pelo, il silenzio che aleggiava nell'aria, la luce fioca della luna, lui aveva bisogno di tutto questo per sentirsi in pace, per rilassare i suoi muscoli e concentrarsi alla ricerca delle sue prede.
Ecco il primo rumore, un ramo spezzato, e un fruscio alle sue spalle, una piccola preda stava tentando di fuggire, ma purtroppo lui era troppo veloce, in un attimo era già tra le sue fauci, con il sangue che colava dai suoi canini affilati.
Dopo aver riempito il suo stomaco era giunto il momento di cercare il suo nemico, di solito i nemici si evitano, ma lui non poteva farlo, aveva bisogno di rivederlo e sapeva dove trovarlo.
In poco tempo arrivò di fronte al suo castello, e lo trovò seduto alla solita finestra, aveva già lo sguardo puntato su di lui, sembrava lo stesse aspettando.
Non riuscivano a interrompere quello sguardo, i suoi occhi sembravano incollati nei suoi color sangue, e sentiva già le sue iridi cambiare in continuazione colorazione.
Ormai sapeva che quando era in sua presenza non sapeva gestire quella conseguenza, perdeva il controllo.Il vampiro con un balzò scese a terra a poca distanza dal licantropo.
"Ti stavo aspettando". Disse ghignando il vampiro.
Quella frase confermò i dubbi del nostro licantropo, lo stava veramente aspettando.
Nella sua forma animale non poteva parlare normalmente, i versi che emetteva erano comprensibili solo alla sua stessa specie.
"Mi stavi cercando anche tu". Disse sorridendo lievemente.
Il vampiro aveva intuito che sotto quella forma non potessero dialogare, ma a lui non servivano parole, poteva benissimo leggere nel pensiero, questo lo avrebbe scoperto presto anche il nostro lupo.
La bestia lo squadrò con aria confusa e Jin aggiunse.
"Immagino che sotto questa forma tu non possa dialogare con me normalmente. A me non servono parole io posso leggere i tuoi pensieri. Non tutti però, vedo che hai una parte della mente inaccessibile. Sembra quasi che ciò che io leggo ora sia solo ciò che tu mi concedi di leggere, impossibile. Conosco solo una persona in grado di farlo, anzi conoscevo". L'ultima frase spezzò la sua voce, gli fece ricordare il passato, quello che gli era stata strappato brutalmente.
Non aggiunse altro, voleva lasciare qualche minuto al licantropo per assimilare ciò che gli aveva detto, durò poco però, qualcosa stava arrivando, qualcuno si stava avvicinando, qualcuno si parò davanti alla bestia per proteggerlo, per fargli da scudo.
Il nuovo arrivato era un'altro licantropo, aveva il manto più scuro rispetto al primo che aveva una colorazione castana chiara, i suoi occhi erano neri come la pece, carichi di odio che puntavano verso Jin.
Jin capì che avrebbe dovuto fuggire prima di essere attaccato, sentiva la tensione e la rabbia che aleggiava nell'aria, tutta concentrata sul nuovo arrivato.
Si dileguò deluso perchè anche quell'incontro non portò a qualcosa di nuovo, sembrava che non riuscisse ad andare oltre, continuava a stare al punto di partenza.
L'unica cosa che gli fece più male fu la mente del suo licantropo, troppo simile a quella che apparteneva alla sua dolce metà, ora i ricordi lo stavano tormentando più forte, con più intensità.
Il dolore della sua perdita non lo aveva mai abbandonato ma dopo quello che era successo lo stava letteralmente divorando.
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Reincarnazione (Jinmin)
FantasíaJin era seduto sulla finestra del suo enorme castello, con la gamba a penzoloni fuori da essa e lo sguardo fisso nel vuoto, avrebbe voluto saltare giù, schiantarsi nel suolo, spezzarsi, morire. Ma tutto questo per lui non era possibile, poteva conti...