Capitolo 24 "La stanza"

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Jin e Jimin arrivarono al castello, il secondo appena entrò scrutò con lo sguardo ogni angolo, era estremamente curioso, era un modo per conoscere qualcosa in più del vampiro.
Non trovò nulla di interessante, niente di rilevante per capire meglio Jin.

Il vampiro invece si mise a sorridere mentre gli occhi vispi del licantropo vagavano da una parte all'altra.
Lo fissava così intensamente che avrebbe potuto consumarlo,non poteva credere di avere affianco di nuovo il suo compagno, non poteva chiedere regalo migliore.
Tutto quel dolore era stato ripagato con il sorriso più bello che avesse visto, ora doveva solo sperare che il lupacchiotto si innamorasse di lui, anche solo la metà di quello che provava lui.

"Sei stanco Jimin?". Chiese dolcemente Jin mentre salivano le scale per andare al piano superiore.

"Un po', troppe emozioni in poco tempo". Disse sorridendo al vampiro.

"Puoi distenderti nel mio letto, io mi siedo sulla mia adorata finestra". Disse Jin appena aprì la porta della sua camera.
Si l'aveva sostituita con una di nuova poco dopo che suo fratello aveva sradicato quella precedente.

Jimin riconobbe la stanza grazie ai suoi incubi, erano ricordi dolorosi quanto importanti, aveva bisogno di sentirsi al sicuro, aveva bisogno di Jin vicino a lui.
Tutte le volte che lo sentiva vicino si sentiva a casa, quindi fece una richiesta audace dopo che aveva preso un gran respiro.

"Perché invece non ti distendi con me?". Disse Jimin titubante, completamente imbarazzato e con il volto abbassato.

Quella richiesta lasciò Jin senza parole ma estremamente felice, non se lo aspettava minimamente ma era super gradita come cosa.

"Certo, molto volentieri". Disse con un ampio sorriso Jin.
Lui si sedette sul letto con la schiena appoggiata alla tastiera del letto.
I vampiri non avevano bisogno di dormire, se lo facevano era solo per spegnere un po' i pensieri, non perché sentissero la necessità di riposare.

Pensava che Jimin si distendesse accanto, ma quel giorno lo stava continuando a sorprendere.
Si distese appoggiando la testa sulle sue gambe, il cuore del vampiro stava galoppando senza sosta.
Quel lupacchiotto lo stava per uccidere con tutte quelle mosse dolci.
Anche lui voleva azzardare un po', Jimin aveva la testa di lato, il viso era rivolto dalla parte opposta, con le dita lunghe e affusolate iniziò delle dolci carezze, partivano dalla guancia per poi immergersi nella soffice chioma.
Poteva percepire i muscoli di Jimin rilassarsi al suo tocco, stava apprezzando le sue attenzioni e questo lo rendeva felice.
Si rilassò così tanto che poco dopo sentì un leggero russare, si era addormentato, lui continuò con le sue carezze.
Lo osservava, gli occhi chiusi, le lunghe ciglia curve, il suo leggero respiro, era di una bellezza indescrivibile.
Erano di nuovo in quella stanza, ora non provava più tristezza tra quelle mura, non provava più nostalgia.
Finalmente grazie alla sua presenza provava solo gioia infinita, lui aveva spazzato il ricordo doloroso legato a quel castello, alla sua vita passata.
Per tutto questo tempo si era martoriato pensando di aver mancato di rispetto al suo compagno di vita, quando invece era l'esatto opposto.
Sopra le sue gambe aveva l'ulteriore conferma che loro erano sempre stati destinati a ritrovarsi, le loro anime erano legate e nessuno poteva sciogliere quel legame.

Si abbassò per guardarlo meglio, aveva gli occhi lucidi per tutte le emozioni che stava provando, si avvicinò ancora di più, Jimin stava dormendo beatamente.
Di scattò girò la testa portando il viso all'insù, a poca distanza dal volto di Jin.
Il vampiro era ipnotizzato dal suo viso, da quelle labbra che non assaporava da troppo tempo, si chiedeva se avessero lo stesso sapore, la stessa morbidezza.
Jimin aprì gli occhi e sorrise appena vide il volto di Jin a pochi centimetri da il suo.
Con le mani gli avvolse il viso e gli disse dolcemente.

"Sei bellissimo". La sua voce angelica era sempre più bella, non si sarebbe mai stancato di sentirla.

"Tu lo sei". Gli disse Jin accarezzandogli la guancia.

Restarono così per alcuni minuti per poi ritornare nella posizione precedente, quella notte non sarebbero andati oltre, avevano bisogno di realizzare tutto quello che era successo.
Loro erano felici anche di stare semplicemente vicini, di accarezzarsi, ci sarebbe stato anche il momento di amarsi, ma non quella notte.

Reincarnazione (Jinmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora