"Flashback"
L'aggressore con il pugnale in mano si gettò contro Jin, gli aveva portato via la felicità e una parte di lui lo voleva morto.
Non vedeva altro, accecato dall'odio, dalla rabbia, dalla gelosia.A pochi centimetri dalla sua vendetta il suo compagno gli fece da scudo senza esitazioni, prese la pugnalata destinata a lui.
E in quel momento l'odio svanì all'istante, lasciando spazio al dolore.
L'aggressore urlò disperato, non doveva finire così, non doveva morire lui.
Il suo piano si era frantumato in mille pezzi, non aveva pensato a quella possibilità, non aveva calcolato l'amore che legava i due.Il dolore invase i due rimasti in vita, lacrime e grida di una perdita che aveva frantumato il cuore di entrambi.
"Ora nemmeno tu sarai felice". Disse con la voce tremolante ma carica di odio verso Jin. Nonostante fosse lui che aveva posto fine a quella vita accusava Jin anche di quello. Non sarebbe successo niente se lui non si fosse messo in mezzo.
"SEI UN BASTARDO". Gli urlò contro Jin con gli occhi ricolmi di lacrime.
"IO LO AMAVO E TU LO SAPEVI BENISSIMO". Sbraitò riversandogli addosso tutta la rabbia che aveva in corpo.
"HO CERCATO DI REPRIMERE I MIEI SENTIMENTI, HO SOFFERTO IN SILENZIO SOLO PER TE, PERCHÉ SEI MIO FRATELLO. MA QUANDO HO CAPITO CHE ERO RICAMBIATO NON POTEVO PIÙ FARE FINTA DI NIENTE. LUI ERA DIVENTATO LA MIA VITA E ORA PER COLPA TUA NON LO RIAVRÒ PIÙ INDIETRO". Gli urlò contro, non lo avrebbe più considerato suo fratello, non perché lo voleva morto ma perché gli aveva tolto la sua ragione di vita.
"Dovevi morire tu". Disse in tono acido.
" Avrei preferito che fosse andata così". Rispose Jin con la voce debole, le lacrime scendevano incessantemente mentre stringeva il corpo del suo amato senza vita.
"PERCHÉ, PERCHÉ". Dopo quelle due parole urlate contro Jin l'aggressore lo lasciò da solo, stava annegando tra le sue lacrime, sperava che fosse tutto un incubo, che non fosse la realtà.
"Fine Flashback".
Jin non avrebbe mai dimenticato quel giorno, aveva marchiato nella mente le parole, gli attimi, le lacrime, il sangue.
Il volto del suo amato, lo accompagnava ogni notte, la sua risata riecheggiava tra le mura del castello.
Quando desiderava poterlo toccare ancora una volta, poterlo baciare ancora una volta, perdersi nei suoi occhi, innamorarsi ancora e poi ancora del suo splendido sorriso.
Quello che non avrebbe più rivisto, quello che sarebbe stato conservato solo nei suoi ricordi più preziosi, quella che temeva che un giorno svanissero insieme al suo compagno.
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Reincarnazione (Jinmin)
FantasyJin era seduto sulla finestra del suo enorme castello, con la gamba a penzoloni fuori da essa e lo sguardo fisso nel vuoto, avrebbe voluto saltare giù, schiantarsi nel suolo, spezzarsi, morire. Ma tutto questo per lui non era possibile, poteva conti...