s e v e n t e e n

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Mi strinse in un caldo abbraccio azzerando la distanza fra i nostri corpi, così poggiai il capo sul suo solido petto e sentii la rigidità dei suoi muscoli allenati. Le sue grandi mani accarezzavano la mia schiena e in quel momento sentivo come se fossi in paradiso, come se fosse tutto troppo perfetto per essere vero. Le sue braccia mi strinsero, e sentii la forma dei suoi muscoli avvolgermi.
Oikawa«Alla fine non mi hai mai svelato quel famoso sogno...»
«Faresti meglio a dimenticarlo».
Sospirò rumorosamente, e rivolse il suo sguardo verso di me, inclinando leggermente la testa verso il basso.
Oikawa«Facciamo un patto
Tu mi svelerai il tuo segreto...e così farò anch'io».
Lo guardai curiosa e decidevo se raccontargli o meno tutta la mia fantasia.

Intorno a noi il tempo sembrava scorrere lento, mentre un leggero sole filtrava nella stanza attraverso le tende di tulle bianco. I nostri corpi in piedi sul freddo pavimento, le coperte del letto matrimoniale scombinate e i capelli del possente ragazzo arruffati dal sonno. In quel momento tutto sembrava fermarsi, e quello sembrava l'unico posto di tranquillità nel mondo. Esatto, era proprio lì, tra le sue braccia, mentre le sue sottili dita scorrevano lungo la mia schiena.

«Prometti che mi racconterai un segreto?»
Oikawa«Le promesse le mantengo sempre».
Feci un respiro profondo e elaborai il discorso tra i mille pensieri, consolandomi del fatto che prima o poi, avrei dovuto raccontarglielo.
«Premetto che...credevo fosse incredibilmente reale. Quando mi svegliai d'improvviso non credevo fosse tutto un sogno...
Sai, somiglia incredibilmente alla nostra storia reale...a volte sento di stare in un deja vu.
Beh era tutto normale e...noi ci incontrammo proprio in palestra, mentre io ero l'ultima rimasta ad allenarsi alla battuta. Da lì cominciammo a conoscerci fino a...»:
Feci una pausa preparandomi a pronunciarlo, consapevole che avrebbe potuto stravolgere o rafforzare il nostro rapporto.
«...innamorarci».
Sgranò leggermente gli occhi dalla sorpresa mentre sentivo il suo sguardo su dì me, visto che in quel momento guardavo in un punto causale anziché i suoi occhi: mi mancava il coraggio.
Oikawa«Innamorarci...?»
«Si. Sognai anche la morte dì mio padre...e l'ira contro mia madre, con te al mio fianco. Sognai eventi reali tranne...il fatto che tu fossi lì con me. Per tutto quel tempo ero sola, mentre immaginavo che tu mi amassi.
Però ti prego...𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎𝑟𝑚𝑖 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎».
Senza che lo volessi, i miei occhi si inumidirono e strinsi il tessuto della sua camicia che portava ancora dalla sera prima, implorando che non mi prendesse per pazza e si allontanasse da me.
Oikawa«Vuoi conoscere il mio segreto...?».
Le sue fredde dita si poggiarono sotto al mio mento sollevandomi il viso verso dì lui, per poi portarle vicino la guancia destra. Mi guardò dolcemente negli occhi e lentamente cominciò ad avvicinarsi a me, fino ad appoggiare le sue labbra sulle mie.
Le sue labbra erano calde e soffici, e si fusero perfettamente con le mie. Sentii un brivido lungo la schiena come se già avessi provato quella sensazione, e mi tornò alla mente il bacio sognato in coma. Un familiare calore riscaldò il mio petto e il mio ventre, fino a stregarmi al suo tocco.
Avvolse un braccio intorno la mia schiena stringendomi a sé, mentre timidamente poggiai le mani sulle sue spalle e sentii quanto fossero muscolose. Quel bacio era così delicato ed intimo, in quella stanzina semibuia dove c'eravamo solamente noi. C'eravamo solamente noi al mondo.
Un mio leggero gemito risuonò nella stanza e sentii la sua presa stringermi. Entrambi eravamo in preda alla passione e all'eccitazione, entrambi volevamo qualcosa dì più da quel momento eppure nessuno dei due azzardava a muoversi, nel desiderio dì mantenere quel clima dì innocenza e purezza.
Ormai senza fiato, interruppe il contatto e mi guardò dritto nelle iridi e io mi persi nelle sue.
«Baciami ancora...».
Bramavo da troppo tempo dì essere baciata e toccata da lui ed erano i miei desideri ora a parlare.
Una seconda volta incatenò le nostre labbra e poggiai una mano sui suoi soffici capelli mentre lui afferrò miei fianchi. Essere tenuta così da lui sembrava fosse già scritto, tanto che fosse perfetta la combinazione dei nostri corpi, delle nostre labbra, delle nostre anime.
Mi abbandonai alle sue braccia e sentii in qualche modo il cuore più leggero, nella consapevolezza di essere sua.
Poggiò la fronte contro la mia e le punte dei nostri nasi si sfioravano a malapena. Nessuno dei due proferiva parola, quello era un momento muto, dove regnava il silenzio e l'affetto. Chiusi le palpebre e sorrisi, questo non era più un sogno, era la realtà.
Oikawa«E questo...l'hai sognato?»
«Si...ma è stato molto meglio, molto più reale

—angolo autrice
decenni per far uscire questo capitolo
una schifezza e anche più corto
ma, ma non resistevo a farli rimanere così come due fessi e scommetto neanche voi
al prossimo capitolo.

𝑁𝑜𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎𝑟𝑚𝑖 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 -Oikawa Toru-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora