Lo guardò per poi riportare la sua attenzione su di me "devi essere importante se mi ha ordinato di starti lontana" sussurrò in modo da non farsi sentire dagli altri. "e tu devi essere un tale bastardo, tanto da essere odiato da entrambi" gli conferì indicando i diretti interessati curiosi dal nostro discorso. Sorrise guardandomi con i suoi occhi azzurri, si allontanò da me ed andò da Dominic al quale pose una mano sulla spalle "amico. Non so chi cazzo sia lei, ma è... wow" concluse per poi recarsi nel soggiorno abbandonando il corridoio in un silenzio imbarazzante. Io e Dominic mantenemmo il contatto visivo senza batter d'occhio "non so che cazzo state facendo ma mi conviene seguire quell'idiota" disse Noah innervosito lasciandoci da soli. abbandonai il corridoio e mi recai in cucina a preparare il caffè. Nel momento esatto che presi la tazza sentii il respiro accarezzarmi il collo. Mi comparve in mente l'idea di allontanarmi da lui ma mi resi conto che ero intrappolata tra il suo corpo "merda" sussurrai a bassa voce. "che vi siete detti prima" lo sapevo, cosa avrebbe potuto chiedermi se non ciò che gli è stato vietato sentire. "sbaglio o sapevi leggere molto bene il labiale" dissi ancora rivolta dalla parte opposta evitando di guardarlo negli occhi. Al dar voce alle mie parole mi girò bruscamente avvicinando i nostri corpi, se prima c'era un minimo di spazio fra noi due, ora era scomparso. Le sue mani erano entrambe sulla mia
vita così avendo il controllo sul mio corpo. "non puoi farmi niente ora non siamo soli ricordi" dissi indicandogli con l'indice la direzione del soggiorno. Si avvicinò al mio orecchio e parlò a bassa voce in modo che potessimo essere a conoscenza della frase solo noi due, seppur nella cucina non girava anima viva se non le nostre "se pensi che me ne fotta qualcosa allora ti sbagli" concluse leccandomi il lobo dell'orecchio. Prima che potessi controbattere unii le nostre labbra in un limone le sue mani mi palpeggiavano il sedere senza limiti. Mi staccai da lui con il respiro corto "vado a farmi una doccia" se osava dire "vengo con te?" ecco "no." Dissi contrariata mi allontanati velocemente da lui "e il tuo caffè? " chiese soddisfatto "ne ho già avuta troppa ... ceh no non ne ho più voglia" mi corressi immediatamente, ma che cazzo ho detto? Finni le scale, quando sentii il mio nome "Elisabhett sta sera io e te nel mio ufficio" cazzo. se vuole parlare di ieri sera... dio sono spacciata. Finito di farmi la doccia uscii avvolta dall'accappatoio, sul letto vidi i pantaloni di una tuta ed una maglietta bianca il tutto accompagnato dall'intimo, di certo non scelto da me, ma ho un idea di chi sia. Lasciai i capelli sciolti ancora umidi e scesi al piano di sotto. Dal silenzio che mi accompagnava presumo che non ci sia anima viva in questa casa. Andai in cucina e decisi di preparare qualche dolce, non avendo altro da fare e poi io amo cucinare. Tirai fuori l'occorrente ed inizia a separare il tuorlo dall'albume mentre canticchio una canzone. "infondo se pur essendo una ragazza senza cervello e altamente pervertita quando sei ubriaca sembri innocente" mi girai di scatto portando una mano al cuore, lo vidi appoggiato allo stupide della porta con le braccia incrociate, chi sa da quanto è lì. "sono innocente" sbuffò "non davanti ai miei occhi" rimasi in silenzio concentrata su ciò che stavo facendo. "che combini di bello" formulò la frase mentre mi veniva in contro si avvicinò al sacco di farina e ci infilò la mano prendendone un po' "che vuoi-" non feci in tempo di finire la frase che mi ritrovai il viso coperto di farina. Iniziò a ridere dalla mia reazione. "Dominic ma che cazzo. Avevo appena fatto la doccia" continuo a ridere poi cercò di fermarsi per formulare una frase, si asciugò una lacrima che li scese da quanto aveva riso "Ma andiamo non fare la drammatica è solo farina" disse ancora divertito. Ora mi diverto anch'io, presi un po' di farina e mi avvicinai lentamente a lui "Elisabhett no." Disse leggermente serio per non rovinare l'atmosfera che si era creata. Feci finta di abbassare la mano poi gliela lancia. Ore era sporco anche lui, iniziai a ridere di gusto come fece lui esattamente, cercò di togliere un po' di farina dai vestiti con scarsi risultati "Oh andiamo è solo farina Dominic." Gli dissi tra una risata e l'altra, mentre ridevo a crepapelle tenevo gli occhi chiusi. Gli riaprii solo dopo essermi arrivata un'altra manciata di farina sta volta suo capelli, I quali erano ancora un po' bagnati "Bastardo" dissi guardando i miei capelli. Continuammo a lanciarci la farina per l'intera stanza fino a finirla. Alla fine ci fermammo ognuno da un lato del tavolo stando a debita distanza, Dominic tossì leggermente soffocato dalla farina che arieggiava nell'aria, risi leggermente. Inizia a pensare a come si può pulire un disastro del genere "pulisci te" disse. Sembrò leggermi nel pensiero "Col cazzo, hai iniziato tu e quindi pulisci tu" dissi puntandogli un dito contro "Mi hai visto per caso uno che pulisce" si difese "Dominic aspetta avvicinati un secondo hai una cosa tra i capelli" si avvicinò senza pensare a cosa sarebbe potuto succedere, la farina sarà pur sempre finita ma le uova ci sono ancora "ecco... fatto" conclusi spiaccicandogli un uovo sulla faccia "ora sei perfetto. La torta è conclusa" dissi allontanandomi da lui, spuntò Noah da dietro di noi "Ma che cazzo avete fatto voi due" chiese notando il disastro in cucina "Ha iniziato lei" si affrettò a dire Dominic. Mi girai di scatto guardandolo sorpresa "Bugiardo, è stato lui" mi difesi, non ho iniziato io ma lui. "sembrate due cadaveri" disse Edward, entrando all'improvviso senza nemmeno salutare. Ci guardammo a vicenda e scoppiammo a ridere, abbiamo esagerato con la farina. "bene io vado a levarmi questa roba di dosso" disse per poi allontanarsi, dirigendosi al piano di sopra. Edward e Noah erano ancora davanti alla porta, stavano parlando a bassa voce ma non troppo "non ho mai visto Dominic ridere così" sentii dire da Edward, Noah si girò per guardarlo in faccia, mise le mani in tasca e fece un leggero sorriso "lo so Elisabhett fa questo effetto" concluse andando in soggiorno, quale effetto farei io?

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Roman d'amourDominic padrone della città. Un uomo possessivo e testardo. Quando qualcuna tocca le persone che ama perde il controllo. Elisabhett ragazza con una vita complicata e un passato oscuro. Ragazza chiusa in sé stessa non si fida di nessuno. Obbligata a...