Capitolo 41

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Edward mi diede tutte le informazioni necessarie per non farmi beccare da Dominic. Sono le 21:15 Dominic per quanto mi ha detto Edward non dovrebbe essere più a casa. Iniziai a cercare qualche vestito alla fine optai per un vestito nero, stretto, un po’ corto con maniche lunghe, scesi le scale e trovai Edward che mi aspettava al piano di sotto, si accorse della mia presenza ed alzò gli occhi dallo schermo del cellulare. “pensi di provocare Dominic con questo vestito?” mi guardai un secondo ed il vestito era okay. “beh si” sbuffo disperato “andiamo ti trovo qualcosa io di veramente provocante” mi trascinò per tutte le scale fino alla stanza da letto. Rovistò tra le mie cose finché non ne tiro fuori un top ed una gonna corta “ecco metti questi muoviti, stanno bene anche con il trucco che hai già addosso” uscii dalla stanza ed io mi cambiai. Mi guardai allo specchio e non sembravo io, decisi di uscire o si sarebbe fatto tardi “non sembro io” dissi fissandolo “il punto è che con questo look gridi sesso” lo guardai divertita “ ma non ti hanno mai insegnato ad essere meno… rude” mi sorrise “ci hanno provato dolcezza, ma niente da fare” scoppiammo a ridere entrambi. Dopo varie chiacchere eravamo arrivati alla festa. “appena metteremo piede fuori da questa macchina saremo esposti a tutti” sta cercando di capire se lo voglio farlo davvero o tirarmi indietro, la presenza di Dominic mi renderà a disagio ma spero che lui muoia di sensi di colpa “scateniamo il caos.” Che la partita abbia inizio mio caro.

Pov Dominic
Alla festa erano presenti un po’ chiunque, alla mia sinistra c’era Noah incazzato con me, visto che ho sverginato Elisabhett contro la sua volontà. Non la vedo da ieri sera. Parli del diavolo e spuntano le corna, Elisabhett era davanti alla mia visuale accompagnata da Edward “che cazzo ci fa qui” sbottai nervoso, scommetto che ciò che ha addosso non l’ha scelto lei ma quel pervertito di Edward. “lasciala in pace, non penso sia psicologicamente pronta ad affrontarti” scrollai la sua mano dalla mia spalla “può rimanere qui, ma non deve combinare cazzate e la lascerò in pace” dissi bevendo lo champagne in un colpo. Passarono delle ore e lei non mi degnò nemmeno di uno sguardo, mi girai dalla parte opposta ed iniziai a fissare Noah “che cazzo vuoi?” wow non gli va proprio giù la notizia “sei ancora incazzato con me?” alzò gli occhi dalla schermo per poi tornare ai suoi affari, si è ancora incazzato con me “senti ho sverginato tante ragazze in passato e non te la sei mai presa, perché con lei si?” ripose il cellulare nella tasca sinistra ed appoggiò le sue mani sul tavolo, ciò indicava l’inizio di un discorso. Ogni volta che ne faceva uno aveva sempre ragione “perché tutte le ragazze che ti sei portato a letto volevano essere sverginate da te, volevano essere scopate da te. Lei non lo voleva e hai fatto ciò che volevi con il suo corpo, ora capisci o te lo devo dire in russo” “no capisco. Ma non è un motivo per essere incazzato con me” sbuffo esausto dalla mia testardaggine. Dopo un quarto d’ora mi arrivò un messaggio che m'indivaca dei clienti con i quali dovevo parlare sugli ultimi dettagli. “ Noah i Santoro sono qui vado e poi c’è ne andiamo. Fammi un piacere da amico controlla che non succeda niente ad Elisabhett” mi fece un cenno con la testa, così andai tranquillo.

Pov Elisabhett
“se ne sta andando” Edward mise giù il bicchiere e guardò nella direzione in cui si poneva Dominic “allora hai 40 minuti prima che i Santoro vengano veramente, hai capito ?” annui con la testa mi stava salendo l’ansia al solo pensiero di io e lui in una stanza. “Elisabhett ti ricordo che sarete da soli” lo guardai dubbiosa sul da farsi, se andare avanti con ciò in cui ero sicura di voler fare fino a cinque minuti fa “lo so, non mi accadrà niente. Quanto tempo ho adesso?” guardò il telefono “38 minuti” mi misi in cammino senza aggiungere parola. Vidi Dominic aprire l’ultima porta aspettai che entrasse e dopo feci lo stesso e chiusi la porta. Mi sono appena condannata a morte. “che cazzo ci fai qui, esci” si avvicinò a me per buttarmi fuori dalla stanza ma mi immobilizzai. “che c’è vuoi essere scopata di nuovo” disse con un ghigno sul volto, se ne andò dietro alla scrivania lasciandomi lo spazio per respirare di nuovo. Mi mossi a passo svelto e mi fermai davanti a lui. Mi sedetti in grembo ed inizia a baciarlo passionatamente, non diedi peso alla gonna che si era leggermente sollevata portai le sue mani sul mio culo, mi fece avvicinare sempre di più a lui, gli morsi il labbro inferiore, ormai lui era finito nel suo mondo e si era dimenticato del suo lavoro. Mi sollevo posizionandomi sulla scrivania, forse il controllo stava scivolando anche a me. Mi rilassai ad ogni suo tocco, dovrei odiarlo non provare piacere. Dio quando sarebbe arrivato Noah. “che stai facendo" chiese ansimando guardandomi negli occhi, non gli diedi risposta e mi attaccai alle sue labbra come un bisogno primario, le nostre lingue erano unite. Ad un certo punto arrivò Noah che aprì la porta senza bussare, ci staccammo immediatamente e Dominic mi sollevò dalla scrivania sistemandomi la gonna “ mi spieghi che problemi hai” vidi Dominic aggrottare le sopracciglia “che succede ora” Noah lo guardò sorpreso “ hai mandato via i Santoro dicendo che hai trovato un fornitore di droga migliore, ma io dico sei pazzo” disse Noah sull’orlo di una crisi di nervi “io non ho fatto un cazzo di tutto questo” tirò fuori il telefono “allora perché mi hai inviato anche questo messaggio” mostrò la chat con Dominic. Il punto è che quel messaggio era stato scritto da Edward, solo lui capisce queste cosa informatiche. “non l’ho mandato io Noah, ero con Elisabhett e non ho preso il telefono in mano” Noah mi guardò nervoso e così fece lo stesso Dominic “ Elisabhett se centri qualcosa finisce male per te” cosa può farmi di peggio “no ragazzi io non ho fatto niente lo giuro” lo giuro sul mio amore eterno del mio caro Dominic, che vada all’inferno.

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