Capitolo 36

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"Dominic" disse, dopo qualche minuto " sì? " "quanti anni hai" questa domanda ha un senso logico "22" per l'ennesima volta inciampò nei suoi stessi passi " attenta. Smettila di fare domande e guarda dove cammini" "Antipatico" è ubriaca, è tutto normale. "Dominic" dio ancora che cazzata dirà ora "posso toccarlo" anche questa è una cazzata, solo perché è ubriaca "quando sarai sobria" avrei voluto rispondere si e se me lo avesse chiesto di nuovo avrei risposto di sì. "perché non ora" fa troppe domande "perché se no non te lo ricorderai" iniziò a perdere l'equilibrio " ehi no. Rimani sveglia." Deve rimanere sveglia almeno finché non arriviamo al piano superiore. Dopo una serie di domande scomode siamo arrivati davanti alla Camera da letto. "Dominic" se spara un'altra cazzata giuro... "dimmi Elisabhett, cosa vuoi toccare adesso sentiamo" "sto per vomitare" la portai immediatamente nel bagno della stanza da letto, in tempo. Dopo aver rimuginato tutto ciò che aveva bevuto si sedette a terra con le spalle al muro "Dominic" dio non si stanca mai "che c'è ora?" "sono in cinta?" scoppiai a ridere a crepapelle. All'improvviso smisi all'idea che forse Elisabhett non fosse più vergine, scacciai quel pensiero e tornai con i piedi per terra. La presi è la poggiai delicatamente sul letto, le tolsi le scarpe, le lasciai il vestito e la coprii con le coperte in modo che stasse al caldo, sta sera fa freddo. "Dominic" ancora. Non è stanca di fare domande. Ho scoperto che Elisabhett da ubriaca è più pervertita di Noah e me messi insieme "come sono i tuoi genitori?" odiavo parlare di loro, soprattutto di mio padre. "se ti parlo di loro, dopo dormi?" annuì delicatamente con la testa. Mi resi conto che mi stringeva la mano, la sua a confronto della mia è morbida sembra quella di un bambino. Mi schiarii la voce tornando alla realtà "beh che posso dire ho avuto una famiglia con qualche problema. Mio padre picchiava mia madre e lei nascondeva il dolore con un sorriso e chili di trucco. Anche se soffriva non voleva farmelo notare, ma io lo sapevo.. che cosa gli faceva mio padre. Un giorno sono tornato da scuola prima, avevo pure preso dei fiori a mia madre, nel momento esatto in cui posai lo zaino a terra partì uno sparo. Mi spaventai ed andai immediatamente in soggiorno, da dove era provenuto lo sparo. Appena ho messo piede lì dentro..." mi fermai, quel pensiero arieggiare solo nei miei incubi peggiori. Cercai di ritornare in me, Elisabhett era ancora sveglia, mi stava ascoltando ne ebbi conferma quando mi lasciò un bacio delicato sulla mano, feci un respiro profondo per continuare. " vidi mia madre a terra con una pallottola ficcata in fronte. Spuntò mio padre dalla stanza affianco, e mi stacco dal corpo inerme di mia madre e pensa cosa mi ha detto 'se lo meritava' quel bastardo di mio padre l'ha uccisa e si giustificò con se lo meritava da lì decisi che mi sarei vendicato con la sua morte. Dopo di lui salii al potere io, quando fui sicuro che il potere non mi sarebbe stato portato via. Uccisi mio padre, nel identico modo in cui lo fece a mia madre. L'ultima parola che le sue orecchie hanno udito furono le stesse che disse a me per giustificarsi". Mi allontanai da lei quando fui sicuro che stesse dormendo.

Pov Elisabhett


Mi svegliai con un mal di testa e ricordi annebbiati. So per certo che ho incontrato Liam ma non ricordo molto, poi qualcuno mi aveva chiesto se era tutto okay. Ricordo di non aver risposto. Ma non so chi sia, poi mi ricordo di Dominic a fianco a me mentre mi raccontava qualcosa, poi i miei occhi individuarono solo il buio. Mi alzai e mi diressi al piano di sotto scalza e con addosso il vestito dell'altra sera. Mi preparai un caffè per sopportare la giornata. "Dominic a che stai pensando" era la voce di Noah "no niente tutto apposto" sentii il campanello della porta, andai ad aprire notando che non c'era nessuno oltre a noi tre in questa casa. Quando aprii la porta davanti mi trovai un uomo con una felpa ed i jeans strappati; si tolse gli occhiali da sole che avrei voluto portare io. "e tu chi sei? " mi chiese feci per rispondere ma me lo impedii. "ah no aspetta sei una delle troie di Dominic ? deve essere andato ad una festa meravigliosa per trovarne una come te" contorsi lo sguardo, guardandolo malamente. Ma dio a questo uomo non hanno insegnato l'educazione. "Edward?" l'uomo davanti a me rispose il suo sguardo alle mie spalle, mi girai e dietro da me vi si ponevano: Noah sorpreso e Dominic con le braccia intrecciate, segno che era arrabbiato. "Dio Noah che ci fa tuo cugino qui" gli chiese Dominic con tono duro, Noah lo guardò per dire 'amico fai sul serio ' "ma che cazzo ne so. Per quanto ne so era in Inghilterra. Edward che cazzo ci fai a Mosca? " guardai il diretto interessato, il quale fece il muso e gli occhi dolci "non posso nemmeno fare visita a mio cugino e al suo migliore amico e.. " si girò e mi guardò tornando in dietro sui suoi stessi passi arrivando a me. "stalle lontano."

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