Capitolo 55

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Pov Elisabhett

Quando mi svegliai il giorno successivo disturbata dai raggi del sole proveniente dalla facciata di vetro che separava il balcone dalla stanza mi resi conto che il corpo di Dominic non era più accanto al mio e soprattutto che il suo braccio non mi avvolgeva più facendomi sentire protetta. Mi misi seduta sul letto sgranchendomi la schiena prima di alzarmi ed uscire dalla camera in cui avevo trascorso la notte ritornando nella mia. Andai in bagno lavandomi il viso dopo aver raccolto i miei folti capelli con una molletta. Una volta uscita dal bagno mi cambiai liberandomi del pigiama con cui avevo dormito, mettendomi un semplice top bianco e dei pantaloni della tuta neri. Abbandonai così la mia camera una volta sistema scendendo al piano inferiore, ma non andai in soggiorno dove avrei dovuto fare colazione ma piuttosto mi diressi in cucina dove vidi Serena la quale si accorse immediatamente della mia presenza segnandomi di un suo bellissimo sorriso. Era una bellissima ragazza non capivo perché continuare a lavorare in questa casa. "Come hai dormito questa sera?" Le domandai una volta che mi ero seduta a tavola mordendo una mela rossa che era posta al centro del tavolo. "Bene Elisabhett, te invece? Ho sentito che è successo ieri" chiese ed io intravidi una leggera nota di dispiacere sulla sua voce "Si dai alla fine ho dormito bene" risposi ripensando alle parole di Dominic, che mi disse mentre eravamo a letto. "Mi fa piacere, nel caso stesse cercando suo marito dovrebbe tornare tra qualche ora e mi ha detto di riferirle che la vuole trovare pronta al suo ritorno in modo da dirigersi verso la città in cui si svolgerà la cena di beneficenza" le dissi di non preoccuparsi dato che avrei fatto quelle esatte cose dopo aver finito la mela. Prima che ritornassi di sopra dopo aver buttato il torsolo della mela mi girai verso di lei chiedendole di lasciar tutto e di venire con me, logicamente obiettò essendo pagata per fare un lavoro specifico, ma nessuno poteva dirmi di no per molto, accettò lasciando la cucina raggiungendomi all mia destra salendo con me le scale finché non raggiungemmo la camera. Si sedette sul letto ed io aprii l'armadio tirando fuori alcuni abiti, ma uno fra i tanti quello blu lo ci vedevo più su Serena, così mi girai verso di lei con l'abito in mano mentre mi stava guardando. Negò con la testa come se sapesse già a cosa stessi per dirle "avanti serena provatelo, ti starebbe d'incanto fallo per me" "so dove vuoi arrivare ma io sta sera non verrò con te non posso lo sai" disse precedendomi, ma avevo già una soluzione a questo "non ci pensare per quello ho una soluzione molto semplice" beh semplice non più di tanto, tutto girava sull'umore di Dominic. Mentre lei era andata a cambiarsi in bagno io presi il telefono chiamando Dominic sperando mi rispondesse e non fosse occupato a fare una delle sue cose. "Che succede?" Sentì immediatamente la sua voce al terzo squillo del telefono "no non succede nulla volevo solo chiederti una cosa" dissi aspettando una sua risposta probabilmente stava fumando visto gli intervalli di silenzio "sarebbe?" Domandò prima che glielo potessi chiedere uscì dal bagno Serena con addosso il vestito che le stava divinamente "ti volevo chiedere se Serena poteva venire con noi sta sera, d'altronde tu avrai gente con cui parlare ed io almeno avrò Serena accanto a me che sicuramente non mi lascerà neanche per un secondo" non disse nulla stava valutando in che modo rispondermi, ma disse un semplice 'si' prima di riattaccare ed io sorrisi lasciando il telefono sul letto avvicinandomi a lei ammirandola con quel vestito "questo vestito sembra sia stato fatto per te sta sera avrai gli occhi di chiunque addosso, sei bellissima" mi sorrise con la sua solita gentilezza invitandomi poi ad indossare l'abito rosso che spiccava maggiormente fra gli altri che avevo buttato sul letto.
Lo presi per poi provarlo dopo essermi cambiata nel bagno. Mi stava bene ma mi domandavo se non fosse stato troppo appariscente. Mi delineava bene ogni forma lasciando la mia gamba destra dall' altezza della coscia scoperta dato lo spacco. Io e Serena ci alternammo tra il trucco ed i capelli, finendo per prepararci in tempo prima dell'arrivo di Dominic e gli altri. Le diedi una pelliccia bianca che stava bene con le scarpe e non stonava con il blu, mentre io presi quella nera. Una volta finito di preparaci completamente presi la borsa ed il telefono scendendo al piano inferiore con Serena al mio fianco. Mentre scendevo le scale vidi Dominic alzare lo sguardo dal telefono dopo aver sentito Noah imprecare a sotto voce, lo raggiunsi fermandomi di fronte a lui "ti avevo chiesto di prepararti non di istigare chiunque a non distogliere gli occhi da te" disse continuando a guardami senza distogliere mai lo sguardo da me, mentre Noah stava guardando Serena come se avesse visto una donna per la prima volta. "Allora andiamo?" Domandai prima che Dominic annuisse facendo strada al di fuori della casa aprendomi la portiera della macchina, mentre Serena salì nella macchina con Noah.
Dopo due ore di guida per le autostrade arrivammo nel luogo in cui avremmo trascorso tutta la serata. Entrammo tutti e quattro mentre i ragazzi salutarono alcune persone, prima che entrambi ci abbandonassero Dominic mi mise al polso un bracciale cosparso di diamanti per poi sussurrarmi all'orecchio "non lo togliere e non lo perdere, se ti succede qualcosa so dove trovarti" mi lasciò alla fine con un bacio delicato sulle labbra, avevo il rossetto rosso alle labbra e sapeva che rischiava di sporcarsi. Mi voltai verso Serena prendendola per mano afferrando due bicchieri di champagne che furono l'inizio di una lunga serie. Dopo circa un'ora e mezza in quel posto passate a bere solo bicchieri di champagne iniziai a dire le prime cose che mi passavano per la testa anche le più insensate. "Sai questa collana apparteneva a mia madre, avrebbe dovuto darmela ai miei diciott'anni ma ero una testa calda, rompevo abbastanza il cazzo già da piccola e me la diede a tre anni, da lì mai più tolta" confessai bevendo l'ultimo sorso rimasto nel bicchiere per poi alzarmi informando serena che stavo andando in bagno quando in realtà uscii fuori in giardino avevo bisogno di una boccata d'aria.
Dopo neanche tre minuti sentì la presenza di qualcuno alle mie spalle "oh dio mio chiunque tu sia, se ci tieni tanto a farmi fuori o rapirmi non ti conviene, io ti ho avvisato" affermai prima di girarmi sentendo la voce dell'uomo che era alle mie spalle "no non penso che voglio farti fuori o rapirti, non è fra i miei piani ma se ci tieni aggiorno la lista" era il ragazzo che si era fermato per me l'altra sera. "Ancora tu, ora mi perseguiti?" Negò con la testa sorridendo prima di confessarmi che si chiamava Nathan Neuman e che era uno dei figli di coloro che aveva organizzato quella roba "io me ne torno dentro" mi fermò mettendosi in mezzo alla mia strada "prima rispondi a due domande" lo invitai a parlare in modo che mi lasciasse andare "dove hai preso la collana" esitai un secondo sul rispondere per poi confessarli che me l'aveva regala mia madre "sei sposata?" Mi chiedevo ora se era lui a volermi sposare "si sono sposata, posso andare ora?" Mi rispose di no e che mancava una sola cosa, ero brilla ma sapevo ancora contare fino a due "chi è tuo marito" domanda originale "avrai modo tu stesso di vederlo se non ti levi dai coglioni" lo superai dirigendomi verso l'interno della struttura, ma fece una cosa prima che abbandonassi del tutto il giardino, mi chiamò, ma come sapeva il mio nome.

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