Capitolo 56

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Mi girai verso di lui riavvicinandomi, non sapevo se essere incazzata o fargli lo stesso interrogatorio che aveva fatto a me. "Come cazzo sai il mio nome." Non mi guardava. Non guardava i miei occhi o il mio viso. Guardava la collana di mia madre. "Rispondi o chiamo Dominic e fidati non mi converrebbe ma soprattutto a te" spostò i suoi occhi azzurri dalla collana ai miei occhi, mi guardava in modo diverso, come se mi conoscesse da una vita. "Avevo intuito fossi la moglie di Dominic e non si fa altro nel salone a parlare di te e di quanto fossi bella con questo vestito rosso. A proposito ti sta d'incanto, ma ora penso di aver disturbato fin troppo la tua quiete ci si vede"  si allontanò immediatamente in seguito a quelle parole ritornando dentro, mi girai seguendo i suoi passi finché non scomparve dietro all'angolo. Cosa cazzo era appena successo. Ero confusa, distratta e stanca. Non ho idea di quanto fosse sicuro quello che stavo per fare ma in un modo o nell'altro Dominic mi avrebbe trovata. Mi distesi a terra stando attenta che il vestito non scendesse troppo lasciando i miei seni scoperti dato che il vestito terminava a quell'altezza. Mi rilassai contro il suolo mentre cercavo di liberare la mente da qualsiasi cosa potesse urtare la mia tranquillità posando la mia concentrazione all'unisono con ciò che stavo vedendo, le stelle. Il cielo era puro e limpido ed era bello mi piaceva, ma tutto ciò non durò per molto dato che sentì il mio nome urlato da distante, ma non avevo intenzione di alzarmi ancora, chi mi stava cercando poteva benissimo raggiungermi. Ma non mi resi conto che la voce era quella di Dominic e lo capì solo quando lo vidi in ginocchio vicino a me, smise di dire il mio nome quando vide che lo stavo guardando "Cazzo Elisabhett porca puttana, pensavo fossi morta cristo" mi venne spontaneo ridere un po' per la situazione mentre lui si era disteso accanto a me mentre sentivo i suoi respiri accelerati data la preoccupazione, non lo capivo. Prima mi detesta poi mi protegge, era un circolo vizioso da cui non uscivo mai. "Dom" dissi il suo nome aspettando una risposta che ebbi in due secondi "dimmi" mi girai verso di lui per guardarlo negli occhi e mi accorsi che lui mi stava guardando da molto prima "posso fare una cazzata?" Era una domanda stupidata ma è come se lui sapesse a cosa avrei alluso con quella domanda perciò annuì con la testa, dandomi il consenso, così alzai la schiena da per terra sorreggendomi con il braccio destro che avevo lasciato a contatto con l'erba mente l'altra mano la portai sul suo viso mentre misi le mie labbra sulle sue in un semplice bacio, non so se era colpa di ciò che avevo bevuto per tutta la serata ma non me ne stavo pentendo. Mi staccai dalle sue labbra guardandolo negli occhi ma lui si fiondò nuovamente su di esse trasformandolo in un bacio pieno di passione mentre le nostre lingue si cercavano l'un altra. Furono interrotti dal rumore di un microfono molto probabilmente in mano ad uno degli organizzatori "dovremmo andare ora" affermai una volta allontanata dalle sue labbra "e tu dovresti sistemarti il rossetto" disse sorridendo guardandomi le labbra, come se lui non fosse messo peggio. "Finirete a casa voi due alzatevi ora" Noah.

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