capitolo 10: siamo due cuori e una capanna

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La perla nera fece porto a Siviglia.
I pirati iniziarono a scendere dalla nave, Angelica si avvicinò alla passerella per scendere quando Jack gli allungò la mano per aiutarla.
«andiamo» gli disse sorridendo.
«perchè mi hai portata qui Jack?» chiese lei.
«È la tua terra nativa. Ne hai passate tante ultimamente. E mi dispiace, sono stato.... Bhe...sì......lo dico.... Non è stato carino da parte mia trattarti così.
Se veramente sto per diventare padre voglio che nostro figlio sia al sicuro. Staremo quà. Fino alla sua nascita. Mi assumerò il dovere di padre. Poi tu sceglierai che fare. Non ti obbligo a stare con me. Dopo quello... Che ho fatto» gli confessò Jack accarezzandole il volto.

Angelica gli prese la mano sul viso:
«comunque dovrebbe essere una femminuccia...» gli confessò.
«una femmina!? Bhe.... un motivo in più per tenerla al sicuro no?» disse il pirata mettendole il braccio intorno la vita.
«hai pensato ad un nome?» le domandò.
«Helèna mi ha consigliato Evelyne. È molto bello»
«si in effetti è un bellissimo nome. È proprio in gamba quel bipede biondo» disse guardando Helèna, che camminava avanti a loro imitando i pirati,
e con la scimmietta jack sul cappello che aveva in testa.
«è bellissima questa città già mi piace Angelica!» disse Helèna andando verso i due.

«assi!? E non hai ancora visto niente piccola» le disse lei.
«capitano!» urlò Gibbs
«oh suvvia che volete adesso!» si lamentò Jack.
«capitano quanto staremo qui? Non dovevamo recarci da William per il problema con Jones?» disse Scrum
«Jones!?» domandò stupita Angelica.
«Ohhh taci Scrum, tu e questa storia del polipo! Se non la smetti ti ci mando io da quello! Ora resteremo qui fino alla nascita di mia figlia! Siamo intesi!? Poi si vede! Siamo a Siviglia pirati miei! La più bella città della Spagna! Divertitevi pure! Siete liberi ora!» disse loro jack

E i pirati subito si dispersero per le vie della città.
«che c'entra Jones Jack? Non era morto?» chiese Angelica.
«dicono sia tornato....» disse lui «per ora non mi importa. Adesso staremo insieme. Voglio solo farmi perdonare e vedere nascere la mia bambina» concluse allontanandosi con Angelica ed Helèna verso il cuore di Siviglia.

Le giornate passavano in fretta, i due pirati sembravano riavvicinarsi.
Si avvicinava anche l'estate e le giornate erano molto calde. I pirati passavano le giornate per locande e taverne, e alcuni, la sera, tornavano alla nave per riposare. La pancia di Angelica continuava a crescere, e Jack sembrava davvero entusiasta di vedersi nel ruolo di padre.

«dici che mi somiglierá?» chiese jack sdraiato vicino ad Angelica giocando con le mani sul pancione della donna.
«no sarà tale e quale a sua madre!» rispose divertita la donna.
«o suvvia! Due Angelica anche no! come sopravvivo poi!» contestò Jack.
Angelica gli tirò una delle due treccine che le pendevano dal pizzetto.
«ehi facci piano tesoro» disse lui
«Usciamo di qui Jack prima che ci scoprano»
I due si erano rifugiati in un ostello per la notte, rubando le chiavi al proprietario.
«si andiamo via» disse prendendo il cappello. Ma appena uscirono furono visti da uno dei proprietari della struttura.
«ehi voi! venite qui! Sporchi pirati!» gli urlò contro.
Jack prese per mano Angelica e iniziò a correre scendendo velocemente le scale dell'ostello. Angelica rideva.
«cosa ridi donna!?» disse Jack: «sbrigati o ti ritroverai a partorire in una prigione spagnola!»
E i due corsero fuori dall'ostello inseguiti dai proprietari, che persero le loro tracce nell'affollato mercato della città.
«però che corsa! Te la cavi anche col pancione eh!» disse Jack mettendo un braccio intorno al collo della donna che sorrideva affannata.
«chissà dov'è Helèna. Non la vedo da ieri!» disse lei.
«oh starà in qualche locanda con Gibbs e quella scimmia» la rassicurò Jack.

Proprio mentre ne parlavano, camminando verso la piazza principale, Helèna, Scrum e Gibbs uscirono scappando da un osteria.
«Tornate qui maledetti!!!» urlò un uomo robusto.
«Helèna!» la chiamò Angelica: «che stai combinando!»
«oh, ecco che gli parte l'istinto materno, iniziamo bene» disse Jack togliendo il braccio dalla spalla di Angelica che si stava dirigendo dalla bambina.
«oh ciao Angelica! Abbiamo mangiato tantissime cose buone in un osteria. Poi siamo scappati senza pagare. È stato divertentissimo! Oh! ho anche preso questo ciondolo brillantissimo! guarda che bello» disse orgogliosa mostrando il ciondolo ai pirati.
«dannazione come hai fatto piccola!» disse Gibbs
«deve valere parecchio!» aggiunse Scrum
«ma che brava! questa è la mia bambina» disse Jack dandole delle pacche sulla spalla. Tutto ciò sotto gli occhi sconvolti di Angelica.
«Sporca scimmia!!» si sentivano altre urla provenire dalla locanda.
Infatti il trambusto era causato da Jack Junior che uscì scappando e scimmiottando dalla locanda con un casco di banane.
«Vieni qui Jack!» urlò Helèna facendo segno alla scimmia.
«hai addestrato la scimmia a rubare!?» chiese curioso Jack ad Helèna.
«si! E tante altre cose! È fortissima!» rispose orgogliosa lei prendendola in braccio.

I pirati si allontanarono ridendo dalla piazza, dirigendosi verso il porto. Si faceva pomeriggio e stavano arrivando le ore più calde della giornata. Al porto si sarebbero riparati dal sole e si sarebbero rinfrescati.
Mentre camminavano Helèna fece segno ad Angelica verso un grande palazzo.
«che bello guarda! cos'è Angie!? Non ne ho mai visto uno a Marbella!»
Angelica alzò lo sguardo:
«Quello è un collegio Helèna, ci vanno bambini di tutte le età per imparare tante cose, ci rimangono anche per mangiare e per dormire alloggiando in camere, una scuola-casa praticamente» le spiegò.
«wow che bello! Quello che piaceva a me allora!?»
«praticamente si. Penso si debba pagare una retta... e che serva il consenso dei genitori piccola...»
«oh quindi non fa per me...» si rattristò la bambina.
Angelica guardò Jack con uno sguardo d'intesa. Prese per la spalla la bambina e si diressero al porto.

Giunse la sera. I pirati salirono sulla perla per la notte.
Angelica mise a dormire Helèna.
«Angie!» la chiamò
«si piccola mia?»
«questa mattina avete detto che questo ciondolo vale molto» disse Helèna mostrando il ciondolo che aveva messo al collo: «potrei pagarci la retta del collegio se voglio?» chiese curiosa.
«Bhe penso proprio di si.... con quello puoi rimanerci per sempre a quanto mi pare» risorse lei baciandoli la testa per metterla a dormire.
«se avessi ancora i miei genitori sicuramente ci sarei andata....con questo ciondolo...» furono le ultime parole della piccola prima che Angelica uscisse dalla cabina.

Angelica si diresse da Jack sdraiato sul ponte a guardare il cielo.
«dobbiamo fare qualcosa per la bambina» disse Angelica arrivando.
«senza la firma dei genitori non c'è nulla che possiamo fare» disse lui.
«sicuro? Siamo pirati su! Non ti viene nulla in mente?»
Il pirata la guardò incuriosito.
«basta cambiare cognome alla piccola, la daremo per nostra, mettiamo una firmetta e la piccola sarà contenta nella sua nuova casa» disse Angelica sdraiandosi accanto.
«mh si potremmo....» disse Jack.
«ma poi?» continuò: «lei resterà sempre qui... E noi... Chissà dove...»
«non dirmi che ti sei affezionato alla bambina?» disse divertita Angelica.
«è in gamba quel piccolo bipede... poi è ottima come piratessa, perché non dovrebbe continuare?»
«perchè non è quello che vuole lei, o almeno non per adesso, poi un giorno chissà... deciderà lei...»
«E VA BENE L'AIUTIAMO! ma non metterti a piangere se poi ti mancherà»
Angelica sorrise a Jack e l'abbracciò baciandoli la guancia.
«meglio che stia qui al sicuro e non con tutti questi mostri pericolosi in mare no?» continuò Angelica: «Già temo per la bimba in grebo»
«nessuno oserà toccare la mia piccola piratessa. Parola di Capitan Jack Sparrow»

 Parola di Capitan Jack Sparrow»

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