cap.5

276 14 9
                                    




Era passata ormai una settimana dall'incidente alla karasuno; i documenti per il trasferimento di Hinata alla dateko erano pronti, il dolore alle costole era diventato sopportabile ma ancora non poteva fare sforzi. La dateko risultava più lontana rispetto alla karasuno perciò dovette abbandonare l'idea di andare in bici come faceva prima. Oggi sarebbe stato il suo primo giorno alla nuova scuola, era parecchio agitato. Nuova scuola, nuova classe nuovi compagni. La prima impressione che avrebbe dato non sarebbe stata delle migliori visto che ancora aveva la testa fasciata e il viso pieno di lividi.

Salì sulla metro, avrebbe fatto 6 fermate prima di arrivare alla scuola, la nuova uniforme non gli donava, o almeno così pensò quando si guardò allo specchio prima di uscire. I suoi capelli arancioni erano in contrasto con il verde della giacca, "ora il mandarino aveva anche le foglie". Rise del suo stupido commento per se stesso. "Ora mi prendo pure in giro da solo hahah". Erano passate due fermate quando vide un ragazzo dall'aspetto familiare sedersi non molto lontano da lui. Così si avvicinò silenziosamente e gli si sedette affianco.

Il ragazzo in questione parve molto sorpreso. Non solo qualcuno si era seduto accanto a lui, ma quel qualcuno era il numero 10 della karasuno che la settimana prima lo aveva sconfitto agli interscolastici. Poi lo osservò meglio e notò l'uniforme, era la sua stessa uniforme... Cosa diamine stava succedendo? E poi perché era pieno di ferite? Era indeciso, doveva parlarci oppure no? Ma la sua indecisione durò poco perché fu l'altro ragazzo a tirarlo fuori dai suoi pensieri.

<<Buongiorno Aone senpai>> sorrise dolcemente verso il ragazzo dai capelli bianchi. <<Da oggi saremo compagni di scuola; sono felice di averti incontrato sulla metro, devo confessare di avere un po' paura>> un sorriso amaro apparve sul viso di Hinata << forse potrei sembrarti ivadente o impertinente o... non so... solo... mi chiedevo... potresti accompagnarmi fino alla mia nuova classe? Non ho la minima idea di come sia fatta la nuova scuola>> le guance di Hinata si accesereo di un rosso brillante mentre timidamente alzava lo sguardo verso il silenzioso ragazzo accanto a lui. Aone non disse nulla, fece solo un segno di assenso con il capo, Hinata sospirò di solievo e fece un enorme sorriso verso il ragazzone accanto a lui. << Ti ringrazie Aone senpai, sei davvero gentile.>> La metro fece un movimento brusco e una smorfia di dolore apparve sul viso di Hinata, si portò la mano sul suo costato destro e delle lacrime silenzione uscirono furoi, tutto ciò non passò inosservato al gigante accanto a lui che passò il braccio sulla spalla del piccoletto accanto a lui facendolo appoggiare. <<questo tratto della metro è un disastro per via dei lavori in corso>> Hinata spalancò gli occhi al gesto del ragazzo, che poi aggiunse, <<resta appoggiato a me smorzerà le frenate>>.Hinata sorrise e inchinò leggermente il capo << sei davvero un angelo Aone senpai.>> Il ragazzone si sorprese e arrossì leggermente, nessuno lo aveva mai chiamato in quel modo.

<<Senti Hinata ?>> domandò Aone con il tono basso, Hinata si girò ad osservarlo aspettando che continuasse. << Cosa ti è successo?>> chiese con lo sguardo cupo. Hinata si guardò i piedi e si chiese se fosse il caso o no di dire la verità al suo nuovo senpai. Poi sospirò e prese a spiegare. << Visto che sarai il mio senpai da oggi in poi, forse è il caso che ti racconti tutto.>> Sollevò lo sguardo e fissò il tetto della metro. <<Ala karasuno venivo bullizato pesantemente dai miei compagni di squadra>> disse tutto d'un fiato poi girò il viso e guardò il suo senpai dritto negli occhi <<dopo la partita contro la seijo erano così arrabbiati per la sconfitta che non so come mi sono risvegliato all'ospedale con due costole incrinate e 7 punti sulla testa.>> Abbassò nuovamente lo sguardo. << Da quel che mi ha raccontato poi Ennoshita senpai mi ha ritrovato lui sul pavimento della palestra con la testa ricoperta di sangue, poverino, era spaventato a morte. Molto probabilmente credeva fossi morto o robe simili. Ha chiamato lui l'ambulanza.>> Si girò nuovamente verso il viso del suo senpai, la faccia che vide quasi lo spaventò sembrava pronto a commettere un omicidio. Decise di far finta di nulla e continuò. <<Mia madre era parecchio arrabbiata e preoccupata così mi ha chiesto di cambiare scuola ed eccomi qui! Ho pensato che voi foste la scelta migliore. La partita contro di voi è stata così divertente che ho pensato, "diamine voglio giocare con loro", ed ora forse potrei farlo>> disse per poi aggiungere velocemnte <<certo sempre che mi accettiate in squadra... voglio dire... ero un vostro avversario fino a ieri,... in effetti ...non avevo pensato a questo!>> Si diede mentalemente dello stupido... E se alla dateko non lo avessero accetato in squadra? Come avrebbe fatto? La pallavolo era tutto il suo mondo. A farmare il suo sproloquio mentale pensò Aone.<<Certo che ti vogliamo in squadra!>> Lo disse con una sicurezza tale da far ridacchiare il piccolo mandarino umano,<<siamo arrivati Hinata, questa è la nostra fermata.>> Non si era nemmeno reso conto di quanta strada avessero fatto preso com'era a parlare il suo nuovo senpai.

REVENGE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora