Il suono di grida arrivarono ovattate alle orecchie di Hinata, non capiva cosa dicevano. Era tutto confuso. Era sveglio? Stava sognando? Non capiva. Nuovamente silenzio. Il suono di una sirena. Qualcuno lo stava toccando. Ancora silenzio.
Non sa bene Hinata quanto tempo sia passato; sa solo che ora ha aperto gli occhi e si trova sdraiato in un letto di ospedale. Sua madre accanto a lui. Piangeva. "Perché sta piangendo?"
<<Mamma ... >> La voce di Hinata arrivò debole alle orecchie di sua madre. Lo guardò si asciugò le sue lacrime e sorrise teneramente.
<<Bambino mio, sei sveglio finalmente>> sospirò di sollievo <<ero tanto preoccupata.>>
<<Cosa è successo?>> chiede Hinata spaesato. <<Ho male ovunque.>> Si guardò intorno e il suo sguardo cadde su tre ragazzi, lo guardano con il viso preoccupato e ... colpevole? Oh già! Ora si ricordava. Avevano perso e i senpai si sono sfogati su di lui.
<<Ennoshita senpai, mi dispiace tanto>> il ragazzo citato spalancò gli occhi <<perché ti stai scusando Hinata?>> delle lacrime scesero dai suoi occhi e dagli occhi degli altri due.
<<Ennoshita ha ragione, gli unici che dovrebbero chiederti perdono siamo noi>> singhiozzò Narita.
<<Avremmo dovuto proteggerti, siamo i tuoi senpai, invece abbiamo solo chiuso gli occhi>> continuò Kinoshita asciugandosi le guance con la manica della giacca.
<<Perdonaci Hinata>> ripeté ancora Ennoshita.
La madre di Hinata sospirò pesantemente. <<Credo sia ora che qualcuno mi racconti cos'è successo a mio figlio.>> fissò i tre ragazzi, <<chi è stato a ridurlo in questo stato?>>.
La signora Hinata venne interrotta dalla porta della stanza che si aprì, lasciando entrare il medic.
Osservò Shoyo e gli sorrise.
<<Molto bene, vedo che ci siamo finalmente svegliati!>> Estrasse dal taschino quella che sembrava una penna. Cliccò su e si accese. Puntò la luce negli occhi di Hinata, <<molto bene Shoyo ora per cortesia segui il mio dito con gli occhi>> chiese il mendico mettendo un dito davanti prima all'occhio destro poi al sinistro.
<<Direi che è tutto apposto, possiamo escludere un trauma cranico.>> Disse rivolto alla madre.<< Per fortuna ragazzo mio hai la testa dura eh!>> rise in modo delicato, aveva una voce calda che dava sicurezza. << Dalla tac non risulta nulla di troppo grave, solo due costole incrinate>> continuò rivolto alla madre.<<Il taglio sulla testa per fortuna era superficiale, sono bastati solo pochi punti.>> Hinata osservò il viso di sua madre, sembrava essersi rilassata un po'. <<La parte più lunga saranno le costole, riposo assoluto per un intero mese, poi tornate qui e controlliamo che sia tutto apposto. Toglieremo i punti sulla testa tra quindici giorni.>> continuò in tono tranquillo il medico sempre rivolto alla madre. << Mi raccomando, riposo assoluto! >> Ripeté guardando Hinata negli occhi.
<<Si signore>> rispose Hinata con un sorriso debole, poi il dottore continuò. <<Stai sdraiato ancora un po' poi potete tornare a casa appena te la senti!>> detto ciò sorrise e uscì dalla stanza.
I tre ragazzi sospirarono, sembrava quasi che per tutto il tempo in cui il medico era li avessero trattenuto il respiro. Anche le loro espressioni ora parevano più rilassate, almeno finché la madre di Hinata non riprese a parlare. <<Dunque? Cosa diamine è successo?>> Hinata osservò prima i tre ragazzi e poi sua madre .<< Loro non centrano niente mamma, è tutta colpa mia>>. Ennoshita strabuzzò gli occhi e questa volta con tutto il coraggio che aveva in corpo decise di parlare. << Non è assolutamente vero Hinata>> lo disse quasi urlando.<< Tu sei l'unico a non avere colpe.>> Prese un respiro profondo e si decise a continuare. << La colpa è nostra quanto degli altri senpai.>> Hinata fece come per parlare ma Ennoshita alzò la mano come a chiedergli silenziosamente di farlo continuare. << E' vero, noi tre non ti abbiamo mai insultato, o picchiato, ma non siamo mai nemmeno intervenuti per far smettere gli altri. Siamo solo dei codardi che non hanno protetto il loro khoai per paura delle ritorsioni.>> Kinoshita nascose il viso dietro la spalla di Ennoshita, Narita invece non aveva il coraggio di guardare ne Hinata ne sua madre in viso. Tenne la testa abbassata per tutto il tempo. Hinata però questa volta intervenne. <<E' vero. Forse non avete mai parlato o non vi siete messi davanti per parare i colpi. Però ogni volta eravate gli unici a portarmi in infermeria, eravate li a darmi sostegno quando eravamo soli, mi facevate fare pratica di nascosto nella ricezione per aiutarmi a migliorare. Perché meno errori facevo, meno colpi prendevo. Anche ieri quando ti hanno obbligato a segnare le battute che sbagliavo, hai evitato di segnarne la metà!>> sospirò e guardò sua madre, che stava nuovamente piangendo. <<Perdonami mamma per non avertelo detto, non sono stato bravo a niente.>> Chiuse gli occhi, non riusciva a vedere sua madre così.
<< Basta così è tutto chiaro.>> disse << Voglio solo sapere un ultima cosa!>> E guardò nuovamente i tre ragazzi <<da quanto va avanti?>> Una risata amara uscì dalla bocca di Narita, Ennoshita guardò lui dietro la sua spalla poi la madre di Hinata. <<Da una settimana dopo l'ingresso di Hinata al club>>. La madre di Hinata asciugò le sue lacrime, e con uno sguardo che non ammetteva repliche disse rivolta al figlio.<< Scegli un'altra scuola, perché da oggi stesso in poi tu non metterai mai più piede alla karasuno!>> Hinata fissò sua madre con occhi sgranati poi osservò i tre ragazzi <<E' giusto così Hinata, almeno sarai sicuro che non ti si avvicineranno più!>> Una lacrima solitaria scese dagli occhi di Hinata <<ma se io vado via loro se la prenderanno con voi tre>> disse quasi disperato Hinata, per la prima volta Narita alzò lo guardo, dritto verso Hinata <<non pensare a noi per una volta, pensa al tuo bene, ti prego Hinata ti supplico, scappa da li, scappa da tutti noi, non ti meritiamo.>> Singhiozzi soffocati si sentivano da Kinoshita non disse nulla, annuì con il capo, era tutto ciò che riusciva a fare.
La madre riprese a parlare. <<Si è vero. In parte anche voi siete colpevoli. Ma siete anche delle vittime. Mi pare di capire che prima dell'arrivo di Shoyo foste voi quelli a passarsela peggio;>> passò una mano tra i capelli del figlio e continuò <<avete solo cercato di salvarvi, non fatevene una colpa più grande di quella che realmente avete.>> Sospirò <<Nessuno può incolparvi per aver protetto voi stessi.>> Riprese osservando i tre ragazzi <<se posso darvi un consigli, sarebbe bene che anche voi tre cambiaste scuola>>concluse per poi girarsi verso il figlio, <<te la senti di alzarti? Torniamo a casa, Natsu è in pensiero per te!>> Hinata annuii, Ennoshita si mise subito al suo fianco per aiutarlo ad alzarsi pre sedersi sulla sedia a rotelle che lo avrebbe portato fuori dall'ospedale. Hinata gli sorrise per poi dire quasi in un sussurro, <<grazie senpai>> Ennoshita sorrise teneramente.<<Abbi cura di te Hinata, ci sentiamo via mail, quando vorrai scrivici!>> Detto questo "i tre dimenticati" fecero un profondo inchino e uscirono dalla stanza, la madre sorrise al figlio e chiamò l'infermiera per firmare i documenti della dimissione.
Salirono sul taxi dritti verso casa.
<<Allora Shoyo? Hai deciso in che scuola vuoi andare? Domani stesso farò i documenti per il trasferimento>>. Sorrise verso sua madre e annuì.<< Voglio andare alla dateko!>>.
ANGOLO AUTRICE
Spero tanto che vi possa piacere.
Un abbraccio
<3
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REVENGE!
FanfictionIl giovane Hinata Shoyo viene bullizzato nel karasuno, la madre lo convincerà a cambiare scuola dopo un episodio che lo manderà all'ospedale, deciderà così di andare in una delle scuole che i suoi senpai odiano di più La Dateko. così nascerà il suo...