Capitolo 37

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KATE
Corri. Corri. Corri. La mia mente riesce a pensare solo a questo. Ogni singolo passo che faccio, mi porta più vicino al mio obiettivo. Ma se questo non bastasse? Se non arrivassi in tempo per salvare i miei compagni, la mia famiglia? Il sole ormai sta quasi per tramontare. Pochi minuti al massimo. La mia mente non fa altro che pensare e ripensare. Ho solo un pensiero fisso. Correre il più veloce possibile per salvare l'unica cosa più simile ad una famiglia che mi resta. Ho il cuore che non smette di battere e la mia testa é attraversata solo da una domanda: ce la farò?

Mentre corro, inizio a sentire delle voci. Sembrano delle persone poche amichevoli, eppure in quelle voci c'è qualcosa di familiare. Mi apposto dietro ad un grande cespuglio e cerco di capire la provenienza di quei suoni. Mi ci vuole un attimo per mettere a fuoco e concentrarmi e poi li riconosco, anzi, lo riconosco. Il mio cuore manca un battito e le mie gambe iniziano a tremare per il fatto che per la prima volta dopo tanto,vedo qualcuno di famigliare, anzi vedo lui. La sua presenza, mi fa dimenticare persino il fatto che me ne sia andata proprio per colpa sua. Poi la mia testa mi riporta con i piedi per terra e mi ricordo di non aver ancora completato la mia missione. Sbuco fuori dal cespuglio e Paul e Daryl si girano immediatamente verso la mia direzione. Sono completamente sbiancati. Sembra che abbiano visto un fantasma. Paul é il primo ad avvicinarsi a me. Contro ogni aspettativa mi abbraccia. Devo dire che é alquanto imbarazzante, di solito non amo troppo il contatto fisico, ma visto che sono state delle giornate di merda, un abbraccio non sará poi la fine del mondo. Daryl invece, resta completamente immobile e mi guarda. Che accoglienza calorosa. Del resto non mi potevo aspettare altro da lui.

La rabbia prende il sopravvento su di me e senza cagare Daryl, mi stacco da Paul e dico con semplicità: "dobbiamo andare". Paul mi guarda con aria confusa, mentre Daryl mi rivolge uno sguardo che non so decifrare.

Inizio a correre e Liam grida diverse volte il mio nome. L'unica cosa che dico é un semplice: "vi spiegherò quando arriveremo"

Entrambi sembrano ancora più confusi di prima, ma senza fare troppe domande mi seguono.

"Si può sapere perché cazzo vai così veloce?" tuona Daryl che mi é alle calcagna.

"Perché dobbiamo arrivare prima che faccia buio" mi limito a dire.

"Si, ma perché?" chiede Paul stavolta.

"Perché altrimenti i nostri saranno in pericolo"

"In pericolo?!" chiede Daryl turbato.

"Si Daryl, in pericolo. Ora se smettessi di fare domande e ti muovessi sarebbe gradito"

Daryl sta in silenzio e cerca di stare al mio passo. Paul invece mi é affiancato. Mi guarda con aria confusa, ma mi conosce abbastanza bene e sa che é meglio che non mi faccia troppe domande. Cosa che sinceramente apprezzo.

Tic tac. Tic tac. Il sole sta quasi tramontando. Da lontano vedo la prigione e all'orizzonte ormai, il sole sta calando. Rimarranno al massimo una ventina di minuti. Devo sbrigarmi. Devo farlo in fretta. Non posso pensare che per colpa di una mia disattenzione, Liam, Glenn, e tutta la mia famiglia siano in pericolo. Non permetterò che accada loro nulla di male. Lo devo a Liam e lo devo a Rick e al mio gruppo.

L'era dei morti || DARYL DIXON ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora