Prologo

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Quanta libertà di scelta hanno davvero gli esseri umani?

Questo si chiedeva Maeko Yamada, mentre percorreva il viale alberato verso la Yuei.

Da quando era piccola desiderava diventare una Hero, ma la vita si era troppe volte messa tra lei e il suo sogno, rendendolo un fuoco fatuo e lontano, difficile da afferrare. Spesso si svegliava nel cuore della notte, rivivendo quelle immagini ancora e ancora e ancora. Gli occhi nocciola di suo padre, che purtroppo aveva ereditato, quella puzza di sigaro nelle narici e la sensazione di puro terrore che l'assaliva. 

Abbiamo davvero possibilità di scelta, in questa vita? Quante delle nostre azioni sono condizionate dalla società, dai genitori, dal mondo esterno al nostro stesso corpo?

Maeko aveva assecondato il suo sensei, nella speranza di riuscire a gestire il suo secondo quirk, la maledizione di suo padre.

Alzò gli occhi al cielo e un vento fresco le accarezzò il viso, ripensando a Rock Lock, il suo sensei. Da quando era diventato padre aveva cominciato ad assillarla con la storia del suo secondo quirk, e dopo quello che era successo a Kyoto le aveva fatto pressione fino a cedere ed entrare alla yuei, al secondo anno come una sfigatella qualsiasi. 

                                                                                           ***

"Io non andrò alla Yuei!"

Il sensei sbuffò, incrociando le braccia al petto. Quella ragazza certe volte era una piaga.

"Non hai scelta Maeko, sai che con il tuo secondo quirk puoi essere molto pericolosa e quello che è successo a Kyoto non deve ripetersi!"

Kyoto. 

Ken era di pattuglia quel giorno, per sostituire un Hero che era in missione e Maeko l'aveva accompagnato perché non sapeva dove altro andare in quel momento. Era tornata da poche ore in Giappone e non voleva perdersi il suo sensei in azione. Quello che però non aveva previsto era che il suo quirk si attivasse senza motivo. Quel giorno Maeko distrusse la mente e il cuore di un essere umano e non si sarebbe mai perdonata per questo.

Per tutta la sua vita aveva provato a reprimere quella sensazione, quella voglia di chiudere il cervello e usare solo l'istinto. Ma lei voleva diventare una Hero e quel formicolio alle mani che la raggiungeva in certi momenti avrebbe dovuto chiuderlo a doppia mandata dentro se stessa.

"Sensei, anche in Europa frequento un'ottima scuola dove poter diventare Hero!" La voce della ragazza sembrava strozzata, come se avesse avuto paura di lasciare ciò che conosceva, ciò che la rendeva calma e assuefatta. Aveva visto i telegiornali, aveva sentito cosa si diceva della Yuei e di tutta la situazione del Giappone in quel momento storico. Aveva deciso di andarsene e per un anno era stata anche felice. Ma la sua casa era il Giappone, tutto il suo mondo e il mondo del suo sensei era lì. E quando la moglie di Ken annunciò la gravidanza, nessuno ebbe il minimo rimorso a tornare in Giappone. Nessuno tranne Maeko.

Quella scuola, la Yuei, era praticamente sempre sotto i riflettori, sempre sotto gli attacchi dei villain.

"Devi fare un passo avanti ragazzina, il tuo quirk non può essere gestito in quella scuola e l'hai visto con i tuoi occhi. Se dovesse succederti qualcosa solo perché non ti hanno insegnato a gestirlo io..." la frase cadde nel vuoto. Maeko saltò dalla sedia per stringersi al suo sensei. L'aveva praticamente cresciuta, e ora sembrava davvero preoccupato per lei.

"Farò come desideri, Ken."

Alla fine cedette. Un po' perché sapeva che il sensei non avrebbe mollato, un po' perché per diventare una vera Hero, avrebbe dovuto necessariamente imparare a gestire il suo secondo quirk, la sua maledizione. 

                                                                                ***

La ragazza tornò al presente, rendendosi conto di essere davanti al cancello della scuola. 

Prese un respiro profondo e si buttò in quella nuova avventura, sperando di non pentirsene.





Note

Sono tornata, più disturbata che mai!
Ormai i miei lettori affezionati sanno già come vanno a finire le mie storie, quindi ho cercato un pretesto per superare, in qualche modo, le aspettative.
Non dico altro, cià. ❤️

Il giorno in cui Shigaraki Tomura tornò a essere Tenko ShimuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora