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Tenko era in pericolo. 

Quei maledetti volevano vendicarsi di lui per tutti i membri che erano stati ammazzati o arrestati. Per tutte le persone che avevano perso per colpa sua. Volevano punirlo per il suo fallimento, prima di attuare qualsiasi altro piano. I miei occhi si riempirono di lacrime, le mani cominciarono a tremare senza controllo. Mi aggrappai agli avambracci di Touya, che mi tenne stretta a sé per non farmi crollare a terra.

"Tu sei in missione, non è così? Dove sono i tuoi alleati?" Scossi la testa per fargli capire che ero sola. Non riuscivo a parlare, non riuscivo a pensare ad altro, se non a salvare Tenko. 

"Ma lavori in un covo di idioti? Lasciarti da sola è un suicidio!" Era frustrato, e io forse più di lui. Dovevo tornare lucida ed elaborare un piano serio. 

"Tenko lo sa?" Chiesi al flame villain, che annuì in risposta. Mi spiegò velocemente che era nascosto in un bunker fuori città, completamente da solo, in attesa delle informazioni di Touya per elaborare un piano. 

"Non vi permetterò di fare tutto da soli, dovete aiutarci ad abbatterli, così vinciamo tutti!" Un nuovo piano si formava velocemente nella mia testa, ora c'era solo da convincere due delle persone più orgogliose e testarde che avessi mai conosciuto. 

"Noi non collaboriamo con quelle merde, dovresti saperlo" Mi rispose infatti lui, scostandosi da me disgustato.

"Portami da Tenko, dopodomani tutti torneranno nelle proprie case per non destare sospetti, avremo la nostra bella settimana di ferie e tu userai quel tempo per portarmi con te. Non osare lasciarmi fuori Touya, non mi hai ancora davvero vista incazzata" Il mio sguardo era sicuro, ma la sua risatina ironica mi indicava che gli facevo paura come un gattino bagnato. 

"E va bene, verrai con me. La grattugia sente la tua mancanza, ha detto che vuole ammazzarti" Cominciai a ridere istericamente, era una dimostrazione d'affetto tipica di Tenko. 

"Che dichiarazione d'amore signori" Esclamai con le lacrime agli occhi, facendo affiorare un sorriso anche sulle labbra di Touya.

                                                                                  ***

Il bunker dove era nascosto Tenko faceva davvero schifo. 

Putrido era il solo termine che mi affiorava alla mente ogni volta che osservavo qualcosa. In fin dei conti era solo una stanzetta arrangiata con un divano verde a due posti, sporco e logoro, un futon, un fornellino elettrico, un generatore, un piccolo pozzetto per il cibo e una stanzetta con solo un lavandino e un wc. Le pareti erano di pietra dura, scoperte e ruvide. Vederlo lì mi rese triste, nemmeno in prigione i detenuti erano tenuti in quelle condizioni. Eppure ero anche felice, felice che fosse vivo, che i suoi piccoli occhi rossi avessero ancora la forza di odiarmi. 

"Ciao, Tenko" Lo salutai, tradendo le mie emozioni con il tono di voce. Perché ormai, quando si trattava di quei due idioti, ero totalmente esposta emotivamente.

"Perché l'hai portata qui? Pensavo che il cervello non fosse bruciato insieme a tutto il resto" Cominciò a grattarsi il collo e per istinto mi avvicinai per allontanare la sua mano, ma lui mi fermò solo guardandomi. 

"L'ho trovata nel fronte di liberazione, questa piccola traditrice" Certo che quando c'era da alimentare il fuoco, Touya non si tirava mai indietro. Lo guardai in modo canzonatorio.

"Devi venire con me, Tenko, non ti farò stare in questa merda. Prendi quello che ti serve, conosco un posto sicuro" Era titubante, ma qualcosa in lui desiderava seguirmi. Del resto quel posto era soffocante e lui era chiuso lì dentro da chissà quanto tempo. 

Il giorno in cui Shigaraki Tomura tornò a essere Tenko ShimuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora