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Quella notte litigai con Tenko. Era furioso per tutta quella situazione, ma insieme a Touya decidemmo di restare. In un moto di stizza la grattugia mi chiese di entrargli in testa, perché a detta sua non sarei mai stata capace di comprendere il suo dolore. Sapevo che potenzialmente mi avrebbe distrutta e lui sapeva che tutto quel dolore mi avrebbe ferita, mi provocò apposta, pensando che mi tirassi indietro, ma non lo feci. Non aspettai altro per guardarlo negli occhi e ritrovarmi di nuovo in un corridoio...

Le pareti erano putride, le porte mezze lacerate, intrise di sangue. Era il posto più schifoso che avessi mai visto, ma non potevo proprio lasciarmi andare alla disperazione, non ora che li dentro c'era solo lui, senza il suo maestro a rompere il cazzo. 

Aprii varie porte, scoprendo un dolore tanto forte da farmi cadere in ginocchio diverse volte. Rividi la sua infanzia, tutto il disgusto che Tenko aveva provato, tutto lo sterminio e le macerie, vidi Hana, sua madre, quel bastardo del padre che l'aveva preso a bastonate. Rivissi il suo piacere nel togliergli la vita e capii perché si fosse emozionato tanto quando gli avevo raccontato del mio. Rivissi i mesi in cui era sotto le macchine, preda del dolore più atroce che avesse mai provato. La sua voce che chiedeva aiuto rimbombava tra le pareti del corridoio.

"Uccidimi, ti prego uccidimi, fai smettere questo dolore" Bloccai diversi conati di vomito, per tutto il tempo che passai li dentro. I miei sensi erano completamente sopraffatti dal dolore atroce e alienante che aveva provato quel ragazzo. Risposi alla domanda che tanto tempo prima mi ero fatta. -che cosa ti ha fatto il mondo?- Ora lo sapevo. Ora lo sentivo sulla mia pelle e fece così male, così tanto male, che rimasi molto tempo rannicchiata per terra, nel corridoio, prima di uscire di lì.

Quando riaprii gli occhi una forte luce mi investì, ma era solo una proiezione della mia mente. Come se fossi tornata alla vita. 

Cominciai a tremare in preda agli spasmi del dolore, cadendo per terra. I due ragazzi mi guardavano non sapendo cosa fare. In un moto di stizza cominciai a grattarmi il collo, cercando di far smettere quel dolore. Era come se fossi ancora lui. Tenko cercò di spostare le mie mani, ma i miei nervi tesi, benché lui fosse più forte di me, gli impedirono di farlo. Ero in preda al dolore più forte che avessi mai provato, più forte di quando mio padre mi violentava, più forte di tutte le ferite che mi ero procurata in battaglia, più forte di tutto. Un conato di vomito mi sconquassò il petto e corsi per le scale, fiondandomi in bagno. Vomitai per diversi minuti, con Touya che era accorso e mi teneva i capelli per non farli sporcare. In un attimo di lucidità lo trovai un gesto estremamente premuroso. Tenko mi guardava inerme, a occhi sbarrati, sullo stipite della porta, senza dire nulla. 

"Che cosa devo fare, dimmi cosa fare" mi chiese agitato Touya, alle spalle. Indicai il braccio della doccia alla nostra destra, perché sapevo che in qualche modo l'acqua avrebbe lenito il dolore. Lui mi prese in braccio, facendomi sedere nella vasca, cercando di regolare la temperatura.

"F-fredda" Gli consigliai. Mi serviva uno shock per uscire da quella sensazione. Mai nella vita mi ero sentita così dopo essere entrata nella testa di qualcuno, ma mai nella vita avevo visto tutto quell'orrore. Non pensavo nemmeno che esistesse una lacerazione tanto grande in un essere umano. I tremori e gli spasmi si affievolirono, ma l'attacco di panico che mi colse mi spezzò il respiro. Guardavo Tenko, chiedendogli aiuto senza aprire bocca. Lui parve risvegliarsi e prese la mano di suo padre dalla tasca della giacca. La portava sempre con sé. 

Si inginocchiò ai piedi della vasca e mi poggiò quella mano che tanto dolore gli aveva inflitto, sulla faccia. Il mio corpo era nauseato, ma la mia mente si calmò. -è così che ti senti quando la indossi?- 

Touya, vedendo un segno di ripresa, benché sotto shock, regolò l'acqua della doccia e un caldo tepore finì per calmarmi del tutto. Tolsi la mano di quel verme dalla mia faccia e la porsi a Tenko, che si scusò per l'orrore a cui mi aveva sottoposta. Ma io sapevo che benché durante il litigio me l'avesse detto in un momento di rabbia, voleva solo dividere quel peso con qualcuno. 

Avevo i sensi intorpiditi, come se mi fossi svegliata da un lungo sonno, ma avevo bisogno di sfogarmi, in quel momento. Touya si sedette sul bordo della vasca da bagno, mentre Tenko rimase accucciato di fronte a me. Non l'avevo mai visto così dispiaciuto e afflitto e mi sporsi per accarezzargli il viso. Assecondò i miei movimenti, appoggiandosi al mio palmo; Mi sembrò un gatto.

"Mi scuso per tutti quelli che ti hanno fatto del male, Tenko. Q-quel dolore, tutta quella distruzione. Non posso dirti che la giustifico perché andrebbe contro i miei ideali, ma posso dirti che non meritavi una briciola di quello che ti hanno fatto. Perché è questo che è successo. Vi hanno usati" La mia voce era molto bassa, ancora non riuscivo a controllare bene il mio corpo. 

"Non siete mai stati voi a scegliere per davvero, la corrente vi ha trascinato e voi vi siete aggrappati a uno scopo, per non soffocare, per non vedere la desolazione che vi regnava intorno" Avrei voluto lenire quel dolore, ma sapevo che era impossibile. Per poter cancellare i brutti ricordi di Tenko avrei dovuto resettare tutta la sua vita, perché non c'era stato un solo momento di pace, in tutti quegli anni. Gli unici momenti che lo facevano stare bene erano quelli con i suoi compagni, quando progettava di massacrare tutto e tutti. Ebbi la prova che lui provava affetto sincero verso di loro, non mi ero sbagliata quando avevo visto i ricordi degli hero. Lui voleva davvero proteggerli, perché erano quello che più si fosse avvicinato a una famiglia, nella sua vita. E lo stesso valeva per Touya, ne ero sicura.

"Tu, Touya, sei stato usato da Endeavor per superare All might, per poi essere gettato come uno straccio vecchio e distrutto. Ti ha usato per il suo bisogno disgustoso ed egoistico di primeggiare. Eppure, anche se non lo vedi, la tua verità lo ha ucciso più di quanto potranno mai fare le tue fiamme. Lo conosci il ragazzo 'guardatelo'?" Mi sorrise, annuendo. Quel ragazzino aveva una vera idolatria verso il flame hero, ma quando la verità era venuta a galla ne era rimasto profondamente deluso. Potevo capirlo, provavo lo stesso per il mio hero preferito. 

"Un giorno venne alla sua agenzia, c'ero anch'io perché dovevamo collaborare, io e tuo fratello. Il ragazzo 'guardatelo' l'aveva aspettato all'entrata per quattro ore, solo per potergli sputare addosso, letteralmente. Gli disse che era un mostro" Touya cominciò a ridere, sapevo che gli avrebbe fatto piacere sapere di quell'aneddoto. 

"Il passato non si cancella" Infatti commentò. Malgrado questo però, sapevo che la sua voglia di vederlo morire era ancora lì, forte come la prima volta che quel desiderio si era affacciato alla sua mente. Tutti e tre condividevamo dei padri di merda, ma solo lui non era stato ancora capace di liberarsene.

"Mi sono sempre chiesta perché siete rimasti insieme, voi due. Sapete, due villain senza più uno scopo. Perché non vi siete ammazzati a vicenda? Forse per istinto di sopravvivenza? No, vero? Era la voglia di provare qualcosa che non fosse solo schifo, altrimenti perché fermarsi, perché non uccidere per due interi anni? Che fine aveva fatto il prurito, eh, Tenko?" I suoi piccoli occhi afflitti mi scrutarono a lungo, senza sapere bene cosa dire. Probabilmente quelle domande se le poneva anche lui da tanto tempo. 

"E tu? Touya tu vivi ancora all'ombra di tuo padre, sembri quasi una sua caricatura quando usi le sue mosse. Pensi di essere nato per questo? Pensi che sia davvero questo, il tuo scopo? Io lo vedo, io riesco a vederti. Per questo non ti ho mai chiamato Dabi. Quel bastardo non merita nemmeno uno, dei tuoi pensieri" Gli ribadii. Mi alzai dalla vasca, consapevole che erano bravi ascoltatori ma difficilmente si sarebbero esposti. Ma in qualche modo, il fatto che mi ascoltassero, mi fece sperare che le mie parole non sarebbero cadute nel vuoto. 

Il giorno in cui Shigaraki Tomura tornò a essere Tenko ShimuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora