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Erano passati due mesi dalla mia reclusione forzata e ormai ero tornata a lavoro a pieno regime. Le mie ferite erano completamente guarite, tranne per delle orrende cicatrici che percorrevano la mia schiena. Ma niente faceva male come le ferite che mi portavo dentro. Touya non mi aveva più cercata, anche se sapevo che se avesse voluto trovarmi non ci avrebbe messo poi tanto. Mandai un messaggio a Shoto per chiedergli come stesse andando il viaggio e mi diressi all'agenzia. Sia lui che Izuku che Katsuki erano in missione oltreoceano ormai da un mese e sarebbero tornati solo il giorno successivo. Poco dopo aver timbrato il badge una vibrazione mi fece sorridere. Aprii la chat con Shoto, che mi aveva mandato una foto dall'aereo. Tutti e tre seduti insieme, con Izuku che sorrideva e Katsuki quasi imbronciato. -trattali bene- pensai, guardando i suoi occhi rossi. Shoto era appena accennato e solo dalla sua parte destra. -cambierai mai?- riflettei. 

Mi diressi nell'ufficio del capo che mi aveva chiamata con insistenza il giorno prima, per una missione di vitale importanza, così aveva detto. Entrata in ufficio capii sia il vitale, che l'importanza. Hawks era seduto davanti la scrivania di Best Jeanist a braccia incrociate. Lo ignorai ma mi sedetti comunque al suo fianco, chiedendo al capo cosa avremmo dovuto fare insieme di tanto importante. 

"Non ci girerò attorno ragazzi, ho bisogno di voi. I big three sono in missione oltreoceano e non posso aspettare i loro comodi. Abbiamo scoperto che il fronte di liberazione del sovrannaturale si sta per rialzare, dobbiamo sconfiggerli prima che ciò accada" Sia io che il pennuto ci drizzammo sulla sedia. -che fossero coinvolti anche quei due idioti?

"M-ma, erano rimasti scoperti, come hanno fatto a-" Le mie parole furono stroncate dalla mano alzata di Jeanist, che riprese a parlare.

"A ovest sono stati avvistati movimenti sospetti, due dei nostri hanno trovato alcune attrezzature e segni del passaggio di molte persone. Pensiamo che si nascondano in qualche fenditura della montagna che costeggia tutto il perimetro. Hawks, tu dovrai scoprire da dove entrano. E tu, invece, dovrai infiltrarti tra le loro fila. Molti ti considerano una doppiogiochista, non sarà difficile" Le sue parole mi ferirono, ma sapevo che era la verità. Molti mi consideravano né carne né pesce, un grigio che in quella società non era accettabile. 

Hawks protestò a quel piano, dicendo che non mi avrebbe permesso di correre quel rischio. -ah tu però puoi farlo, eh stronzo?- pensai.

Sbuffando, annoiata da quel gesto gentile non desiderato, dissi al capo che avrei fatto quello che chiedeva. Alla fine della riunione restai con Hawks all'esterno dell'agenzia, che in quel momento mi stava dicendo che era una follia. 

"Ascoltami, pennuto. Lo sa anche quel tuo piccolo cervello da gallina che il piano di Jeanist ha senso. Purtroppo per questa volta dovremmo collaborare, ma non farti strane idee, io ti odio ancora" Non era proprio così, ma non volevo che lo sapesse. In quei due mesi era venuto spesso a trovarmi, sia quando ero in congedo dal lavoro, sia per il periodo successivo. Aveva capito che in qualche modo il passato non sarebbe mai stato dimenticato, così aveva accantonato tutte le scuse che proferiva di solito e che mi facevano tanto incazzare, dimostrandomi con i fatti che stava cercando di redimersi da quell'errore.

"Lo so, ma adesso vieni con me" Aprì le sue grandi ali rosse e mi porse il suo braccio. Aveva lo sguardo divertito, evidentemente aveva colto il mio stupore.

"Non ci pensare nemmeno, pollastro" Rise alle mie parole, per poi prendermi in braccio in un batter d'occhio. -la sua velocità mi impressiona ancora- convenni.

Si alzò in volo senza esitazione, come se io fossi un fuscello. Strinsi gli occhi e mi aggrappai alle sue spalle, terrorizzata.

"Maledetto figlio di puttana, soffro di vertigini!" La sua risata mi arrivò dritta all'orecchio, visto che avevo incavato la testa nel suo collo. 

Il giorno in cui Shigaraki Tomura tornò a essere Tenko ShimuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora