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Uscii dall'ufficio del preside con un nodo nello stomaco, stavolta l'avevo fatta grossa.

Perfino All might, pur capendo le mie ragioni, mi aveva intimato di mantenere il controllo, rigirandomi la stessa lezione che volevo impartire a Izuku: in battaglia non si perde lucidità.

Tornai al dormitorio abbattuta e stanca, era ormai pomeriggio inoltrato ed ero stata esonerata dalle lezioni del pomeriggio, per "riflettere sul mio comportamento"- che cazzata.

                                                                                                               ***

"Sensei sto bene, è tutto risolto adesso" -ci mancava solo questa- pensai quella sera stessa, in chiamata con rock lock. 

"Devi smetterla con questi colpi di testa, mocciosa. Voi bambini che giocate a fare gli adulti mi fate innervosire come poche cose al mondo!" Alzai gli occhi al cielo, ringraziando che in quel momento il sensei fosse al telefono e non potesse vedermi.

Osservai i miei compagni, in sala comune. Qualcuno era curioso, glielo leggevo negli occhi che volevano assolutamente sapere tutto.

"Non capisco perché il preside ti abbia chiamato, non era necessario" Sbuffai. Ero davvero stufa di dovermi giustificare per ogni mia singola azione. In fondo l'avevo fatto per Izuku, anche se non ci ero andata affatto leggera.

"Scusati con quel ragazzo e vedi di non farmi chiamare più dalla scuola, se non vuoi che ti blocchi nella tua stanza per un mese!" Sbarrai gli occhi, ricordandomi di un episodio, da bambina, quando mi tenne bloccata nei miei stessi vestiti per tre giorni, solo perché non volevo fare il bagno. Anche se il suo quirk non gli consentiva di bloccare gli esseri viventi, trovava comunque il modo per ovviare a quel 'problemino'

"Ti prometto che non succederà più, Ken" Molte teste si girarono nella mia direzione a quel nome, credo che qualcuno fece anche due più due. Izuku cominciò a borbottare e mi misi a ridere, dopo aver chiuso la chiamata con il sensei. 

"Ehy Izu, posso parlarti?" Lui mi sorrise e annuì, così lo feci sedere accanto a me sul divano, prendendogli entrambi le mani tra le mie. Ancora una volta il verdino arrossì.

"Ehy, ma non riesci a stare in contatto con una ragazza per più di dieci secondi senza arrossire?" Gli chiesi per provocarlo. Mossa sbagliata, perché lo vidi diventare completamente rosso sul viso. Lo abbracciai di slancio, grattandogli la nuca. Gli volevo troppo bene. Era uno ragazzo puro, senza preconcetti, accettava anche quel biondino rompicoglioni, incredibile.

"Senti, mi dispiace per oggi, non avrei dovuto esagerare in quel modo, non volevo farti così male Izu, sai quanto sei importante per me" Mi staccai da lui per vedere la sua espressione, con Ochaco che mi guardava come se volesse fulminarmi. 

"Ehy bimba rosa, stai calma, è il mio migliore amico!" C'era una cosa che avevano in comune, quei due. Entrambi troppo timidi.

"M-ma cosa dici Maeko!" urlò Ochaco, portandosi le mani sulla faccia, cominciando a fluttuare per la stanza. Mina mi guardò e mi fece l'occhiolino, come se concordasse con la mia supposizione. 

"Ehm... non devi scusarti, so che l'hai fatto per me. Io non voglio far preoccupare nessuno" mi disse Izuku, grattandosi la nuca e regalandomi un enorme sorriso. 

"Tsk, fottuti idioti" Alzai gli occhi verso Bakugo, che mi guardava con ira. 

"Senti tu, hai davvero rotto il cazzo. Izuku sarà anche un pezzo di pane ma io no. Vedi di stare al tuo posto boom boom boy!" Mi corse incontro e mi mise una mano alla gola, i suoi occhi erano più luminosi, come se non vedesse l'ora che rispondessi a una sua provocazione. Tra di noi era sempre stato così, fin dal primo giorno. Kirishima lo sollevò di peso, allontanandoci.

Il giorno in cui Shigaraki Tomura tornò a essere Tenko ShimuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora