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Ero aggrappata alle sue spalle, la testa mi girava vorticosamente. Ero vagamente consapevole che fossero passati solo pochi secondi da quando l'avevo toccato, rispetto al tempo reale che avevo passato dentro di lui. Lo vidi aprire gli occhi e sapevo che non era Shigaraki. 

"Sei stata brava, ma non abbastanza" La sua risata maligna mi scosse nel profondo, ma qualcosa si formò sul suo volto, era Tenko.

"A-aiuto" Sussurrò, prima di scomparire del tutto. Nello stesso istante uno degli spuntoni lasciò il suolo per conficcarsi nelle mie spalle e uscirmi dal ventre. Sentii qualcuno urlare, ma non riuscii a capire chi fosse. Il dolore fisico mi invase completamente. Sentivo un calore liquido espandersi sulla mia pelle. Sangue. 

Qualcuno mi afferrò per sganciarmi da Shigaraki e mi riportò a terra. Intravidi vagamente i capelli bicolore di Shoto e un altra persona, con i capelli neri. 

"Lasciamela portare in salvo, poi potrai uccidermi, Touya" Era la voce del mio amico e sembrava in preda al panico.

Touya. L'avevo visto la seconda volta che entrai nei ricordi di Shoto e avevo osservato una sua foto in casa sua, un giorno che mi invitò per farmi recuperare una materia in cui facevo sinceramente pena. Cercai di alzare la testa e vidi l'uomo mezzo bruciato. Il mio corpo era investito dal dolore, ma in quel momento la mia mente era lucida. Ricollegai velocemente tutti i tasselli e presi il suo cappotto nero e mezzo bruciato in una mano. 

"T-tu, non puoi p-permettere al tuo passato di t-toglierti un futuro... S-se muori con lui lo lascerai... lo l-lascerai vincere" I suoi occhi azzurri erano incatenati ai miei, lo vidi esitare solo per un secondo, per poi scrollarsi la mia mano, troppo debole, di dosso. 

"Sta delirando. Però ci tieni molto a lei, eh fratellino? Avevo pensato di farti bruciare davanti al caro e amorevole papà, ma forse posso togliermi uno sfizio anche con te" Avevo capito tutto. Voleva farmi bruciare davanti ai suoi occhi, per far soffrire anche Shoto.

"S-stronzo bastardo, l-lui ha sofferto quanto te!" Mi ricordai tutte le porte che avevo aperto, tutto il dolore che Shoto aveva subito. Con l'ultimo sforzo che mi restava usai le catene nel mio bracciale per darmi lo slancio e saltare, quel tanto che consentisse a Shoto di farmi scivolare sul suo ghiaccio e allontanarmi dalla ressa. 

Poi svenni. 

                                                                                         ***

Mi svegliai in ospedale, con il busto completamente bloccato. Ero stata operata perché alcuni organi erano stati lacerati. Una forte emorragia interna diceva il dottore. Ci avevo rimesso due organi, parte dell'intestino e l'utero. Tutto sommato mi era andata di culo, ero totalmente convinta che sarei morta in quel posto. 

Dopo due giorni mi rimisi in piedi, aiutata dalle mie fruste e dalla mia determinazione. In quel posto avevo imparato a usare il mio quirk come se fosse una mazza rigida. Mi avevano aggiornato sulla situazione dei miei compagni e avevo scoperto di essere stata incosciente per quattro giorni. 

Ormai mi trascinavo dalla stanza di Izuku a quella di Bakugo, che erano messi veramente male. Il sensei per fortuna non aveva avuto danni importanti, ma ogni giorno veniva a trovarmi e mi rimproverava come una bambina. Io sapevo che lo faceva solo per l'enorme preoccupazione che gli avevo procurato, buttandomi a capofitto su Shigaraki senza pensare minimamente alle conseguenze. 

"S-sk" Sussultai dalla mia sedia, in quel momento ero nella stanza di Bakugo, che si stava lentamente risvegliando dal coma. I suoi genitori erano sempre con lui, ma io non ero da meno.  Gli presi la mano e sentii che la stringeva. -allora non mi ero immaginata la sua voce- riflettei. 

Il giorno in cui Shigaraki Tomura tornò a essere Tenko ShimuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora