s e v e n

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baby ma cos'hai che non va >

hai forse visto il tizio che ti piace
pomiciare con un altro >

< affermativo, ora vattene.

o cazzo >

< cosa?

no nulla >

riflettevo sul quanto fossi sfigato >

< sfigato io? il tipo che mi piace,
è tanto sexy che se lo vedessi
piacerebbe anche a te

descrivimelo >

< bassino, moro, capelli corti

< bel sorriso, bacia bene

non sai un cazzo di lui >

< l'ho solo limonato nei bagni
della scuola, che dovrei sapere?

il nome lo sai almeno >

< si, e certo non lo devo dire a
te che manco ti conosco

ma ti piace? >

< ehm si penso proprio di si
quindi vedi di scollarti da me

ma perché non glielo dici >

< ma chi lo conosce!

< è un amico di un uscente
del mio migliore amico

come si chiama l'amico? >

< smettila con tutte queste
domande maniaco

< ma che te ne importa di me

< sei così irritante

allora bloccami no? >

c'è un tasto apposito >

< no

< perché dovrei?

ah giusto dimenticavo >

su cosa ti segheresti senza di me >

< BASTA

dai baby mi piace quando ti
arrabbi, ora continua a ringhiare >

visualizzato

[...]

cazzo, mi sa proprio che gli piaccio...

dunque, giunti alla stazione e appena vedo gli altri in cerchio mi avvicino.
«hey là belli come va?».

«maemae puntuale? che ti prende?» domanda ironicamente mark.
«qui mancano solo jae e joe?» ribadisce stesso soggetto ricevendo un coro di risposte affermative.

qualche secondo che realizzo:
«che starebbe a dire Joe? chi è?» chiedo quando mi sento bussare dietro la spalla. appena mi giro vedo solo un petto, alzo la testa verso l'alto e sobbalzo da terra.

cazzo è johnny. «ciao ragazzi, ciao chittaphon» dice abbassando lo sguardo verso di me. cavolo com'è alto, lo ricordavo più basso l'ultima volta, forse perché era curvo nelle spalle.

lo vedo guardarmi con una specie di espressione riflessiva, cazzo e se dalla maglia di velo riconoscesse il corpo?
per precauzione gli dò le spalle quando sento le sue mai giungere da dietro, precisamente sul mio collo, una delle sue dita carezza il succhiotto della scorsa volta quando si avvicina a me e sussurra: «come va dopo l'ultima volta?».

ma che diamine vuole: annuisco e alzo il pollice in su ascoltando il discorso di mark. se mi vuoi caro johnny, devi dirmelo in faccia e a quanto pare, il destino ha voluto che tu avessi l'intera estate a disposizione per potermelo dire.

il treno frena, il cigolio dei binari attira la mia attenzione e cerco di precipitarmi all'entrata del treno così da scegliere il posto migliore. riesco nell'intento ma affianco a me una sedia vuota, sul quale picchietto per far cenno a taeyong di sedersi. «mi spiace chitta ma penso che mi siedo con jaehyun», merda.

johnny sale sul treno per ultimo, e cazzo, tutti hanno evitato di sedersi vicino a me perché arrivando prima si erano già scelti il compagno di posto. bastardi.

ovviamente, Johnny si siede al mio fianco.

cazzo non voglio rivolgergli la parola.

«chittaphon, ti sta davvero bene questa maglia» ridacchia sotto i baffi.
«grazie ma è un crop top» dico disgustato simulando uno sbadiglio.
«dormito poco vero?», ancora a parlare ma che vuole.
«si».

«se vuoi dormire si possono abbassare gli schienali, tanto hai scelto dei posti ottimi», dio dovevo proprio entrare per primo. annuisco evitando commenti.

abbassa lo schienale e fa lo stesso col suo mettendosi semi-coricato al mio fianco.
«soffro il mal di treno, stammi lontano» invento.

«conosco un buon massaggio per calmarlo» dice poggiando delicatamente la sua mano sul mio addome e massaggiandolo teneramente.

si sta alzando, lo sento, spero non noti nulla... forse meglio chiudere gli occhi così non ci faccio caso.

Catboy | johntenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora