f o u r t y f o u r

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torniamo a casa esausti, con l'unico obbiettivo di dormire insieme, l'uno nelle braccia dell'altro come ai bei vecchi tempi.

il problema è che se io cambiassi stanza, johnny pure, taeyong dovrebbe dormire con jaehyun e viceversa.

appena entriamo in camera, quella che fino ad ora è stata condivisa tra johnny e jaehyun, vediamo sorprendentemente che fosse vuota.
ci guardiamo interdetti, alcun tempo soddisfatti quando andiamo a controllare in camera mia.

solo avvicinandoci alla porta cominciammo a sentire urla e pianti provenirne da dietro: «perché mi fai questo?! tu mi farai impazzire così!», è la voce di taeyong che piange disperatamente mentre batte i pugni su qualcosa.

«ti prego ttyong capiscimi! io ti amo, ho sbagliato fino ad-» delle urla isteriche interrompono il discorso: «NOOOOO! ho detto che devi chiudere quella cazzo di bocca» singhiozza mentre la sua voce diventa sempre più graffiata.

io e johnny ci guardiamo preoccupati: «forse è meglio che non ci immischiamo» propongo strofinando le mani.

«e se poi volessero dormire in camere separate?».

«per te è facile parlare, tu andrai in camera e aspetterai che jaehyun torni, ma io per andare a dormire dovrei entrare in questo inferno e scordati che io lo faccia».

«quindi come facciamo?» domanda.

«noi non faremo proprio nulla, loro si adatteranno. noi dormiamo in stanza assieme, poi se la piangono loro se vorranno dormire nello stesso letto o sul divano», alzo le spalle, afferro la mano di johnny e torniamo in camera sua.

chiudo la porta dietro di noi, mi sdraio sul letto e porto il ragazzo su di me.

le labbra di johnny perquisiscono il mio collo, scivolando lungo di esso senza mai lasciare una parte di pelle che non fosse stata timbrata dai suoi baci. le sue mani perquisiscono invece il mio corpo e passando per sotto i vestiti, sfilano questi ultimi denudando la mia pelle.

appena scopre i miei capezzoli, comincia a giocarci, uno lo stimola con le dita, pizzicandolo e massaggiandolo, e l'altro lo succhia come un bimbo che vuole il latte dalla propria mamma.
d'un tratto sento la sua lingua bagnare il mio pettorale e passarci sopra come si fa col proprio ghiacciolo.

sentendomi mugolare decide di zittirmi infilandomi le sue dita in bocca e imponendomi di succhiarle.

le lecco, le succhio, le mordo, mentre fantastico le migliori idee erotiche su johnny. nel mentre quest'ultimo mi priva di ogni veste e mi fa alzare dal letto sfilandomi le dita di bocca.

«se mi spoglio io, il dito si asciugherà, quindi dovresti farlo tu», fa cenno con la testa puntandola verso il suo corpo, sorridendomi con malizia.

mi precipito su di lui, portando la mia testa sotto la sua maglia e spingendo il ragazzo contro il muro mentre lecco i suoi addominali. «cazzo ten perché lo stai facendo» geme trattenendo la sua erezione con una mano che carezza lungo di essa tramite il tessuto.

blocco il suo polso: «non perdere già il controllo Daddy, non ho neanche incominciato», sorrido alzando solo una parte del labbro e sfilandogli la maglia così che possa vedermi mentre lecco ogni parte del suo corpo.

e quando dico qualsiasi parte, intendo che neanche un centimetro lascerò fuori.
scorro verso i suoi pantaloni, e dopo avergli sfilato la cintura la giro intorno al mio collo.

«se ti faccio male, puoi frustarmi reggendo questo come se fosse un guinzaglio», gli passo in mano la parte di cinghia che avanza.

nel mentre lo privo di ogni indumento anche nella parte inferiore del corpo e arrivato alla sua lunghezza, ne tormento la cappella con la punta della lingua.

mentre assaggio la punta il ragazzo stringe il collare. «cosa c'è che non va daddy?» chiedo mostrandogli il mio aegyo.

«voglio che indossi quei vestiti sexy che hai comprato oggi...» si avvicina a me, «e altrimenti?» lo sfido. «ti punirò» risponde.

«allora...puniscimi».

Catboy | johntenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora