New York

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Ero sola in quella città e mi domandavo quanto fosse grande rispetto al paese francese da cui mi ero trasferita.
Ero arrivata a New York, solo la settimana prima, ma mi sentivo già parte integrante di essa.
Ho conosciuto tanta gente che abitava nel mio stesso palazzo: la signora ed il signor Green, il portiere Mekins, Screenz una ragazza che lavorava come domestica e infine la mia vicina e coetanea, amica, Sally.
Io e Sally eravamo diventate amiche il primo giorno di trasloco e mi era sembrata da subito una ragazza favolosa.
La mia famiglia si era trasferita a New York per motivi di lavoro, in Francia ormai non potevamo rimanere e a New Jork c'era una buona offerta lavorativa, così io, mamma, papà e la mia sorellina Marlene, che aveva solo sei anni, ci trasferimmo.
I giorni nella cittadina erano diversi da quelli passati nel mio paesino francese, la città era spaventosamente grande ed io non mi sapevo orientare, così Sally si offrì volontaria di guidarmi in città e mostrarmi alcuni punti di riferimento e di ritrovo comune.
Mi mostrò i grattacieli più alti e gli edifici più bassi, mi mostrò la scuola che frequentava da piccola ed alcuni negozi in cui era solita andare.
Tornammo a casa verso le sette di sera, io avevo ormai sedici anni ed i miei genitori mi permettevano di visitare la città insieme a Sally, anche loro si fidavano di lei, come me.
Io e la mia amica, ci lasciammo all'ingresso dei nostri appartamenti, che forse per coincidenza, erano proprio l'uno davanti all'altro, tirammo fuori dalle nostre tasche due chiavi e ci salutammo girandole nelle serrature delle due porte degli appartamenti.
Entrai in casa e salutai i miei genitori, poi battei il cinque a Marlene e mi diressi verso la mia camera.
Non avevo ancora del tutto disfatto le valige e mi buttai sul letto, quando mia madre bussò alla porta:
"Permesso? Ti dovrei parlare cara" la feci entrare senza esitazioni la sua voce era piena di allegria, mentre mi parlava, aveva finalmente trovato una scuola per me.
Mi spiegò che avevamo avuto un colpo di fortuna ed il mio era l'ultimo posto rimasto alla scuola, ma che era una specie di collegio e sarei rimasta là anche di domenica.
Mi rasserenerò solo il fatto che anche Sally aveva recuperato uno degli ultimi posti rimasti e saremmo state proprio nella stessa scuola, fortunatamente.

Briggitte e la scuola degli eroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora