dentro l'agenzia

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Le vacanze estive erano ormai finite e sarei tornata a scuola la mattina seguente, alla fine non ero stata accettata alla scuola per super eroi, mi dissero che non ero pronta per formarmi, ma non mi diedi per vinta e mi unì all'agenzia C.G.S.
Già, alla fine scoprì che era un'agenzia che reclutava giovani eroi, per combattere contro chi minacciava l'incolumità della comunità, suona strano detto così, ma è vero.
Dopo essermi unita a loro ricevetti una divisa, delle suolette (da inserire nelle scarpe che indossavo, per essere sempre in grado di saltellare per i tetti, senza farmi male) e dei gadget per facilitarmi, questi richiedevano ovviamente una certa pratica, per questo dovevo seguire dei corsi prima di saperle padroneggiare e di conseguenza poterle usare...
Inoltre ogni volta che avrei superato un corso e "conquistato" il diritto di usare il gadget, nel server del computer generale, sarebbe stato inserito l'attestato che avrei ricevuto.
A differenza mia Sally venne accettata, nel settore scientifico della scuola, non ero dispiaciuta, al contrario ero felicissima che almeno una di noi c'è l'avesse fatta, per questo infatti festeggiammo per ben due giorni, almeno finché non arrivò notizia del mio rifiuto, la presi un po' male all'inizio, poi però Sally mi sollevò il morale e riuscimmo a trovare un accordo con JJ, per permettermi di studiare ad un college "normale" ed allo stesso tempo essere una super eroina, infatti non sarei entrata in azione prima di 4 anni, sufficienti per completare il mio addestramento, in questi anni sarei stata libera dalla legge, che obbliga gli eroi a non trasgredire nessun ordine, così avrei potuto frequentare tranquillamente il college.
Sally mi promise di scrivermi o venirmi a trovare, per raccontarmi le novità, eravamo così unite che riuscimmo per fino a trovare il punto d'incontro perfetto, più vicino alla sua scuola, perché in quel periodo scoprì di essere estremamente veloce quando saltato di tetto in tetto, così eliminnammo i nostri "problemi da college".
Stavo ancora finendo le valige quando sentì una voce familiare che chiamava, mi girai verso la finestra e lo vidi, Fire boy, il ragazzo che aveva rapito il mio cuore e che non sapeva di essersene portato via un pezzo per sempre, lo salutai con un accenno della mano e aprì la finestra, "cosa ci fai qui?" Sorrise "perché? Non posso passare a salutare la mia cittadina preferita?" Mise un finto broncio ed io risi.

Briggitte e la scuola degli eroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora