capitolo 6

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appena arrivati a casa salutai la mia domestica e prima di sparire in camera l'avvisai di aver già mangiato.

una volta in camera aprii la cabina armadio e decisi di mettere in uno scatolone dei vestiti che non mettevo più o che avevo messo una volta e poi basta .
l'avrei donato alle persone che non potevano permettersi tutto quel lusso che lui poteva aver tranquillamente con uno schiocco di dita se necessario.

misi tutto nello scatolone per poi infilarmi il mio giubbotto di pelle e avvisai la domestica della mia nuovamente uscita e che sarei tornato a breve .

presi l'ascensore da dentro casa per andare in garage e una volta li scelsi una delle tante macchine e andai nel luogo dove dovevo donare tutti i vestiti .

appena aprì la porta una signora venne in mio aiuto e la ringraziai con un sorriso sulle labbra .

mattia : signora sono qui per fare una donazione .
può controllare ma sono tutti vestiti in ottime condizioni e firmati come può notare lei stessa .

la signora mi sorrise mentre iniziava a uscire tutti i vestiti dallo scatolone e vedendola soffermarsi su alcuni capi anche se maschili ripresi a parlare .

mattia : se vuole può prendere qualcosa .
è un mio regalo , qualunque cosa prenda ma se non lo fa potrei offendermi
*dico ridacchiando *

x: ma non posso accettare .
stavo solo osservando la bellezza di questi vestiti e come starebbero addosso a mio figlio

mattia : insisto .
prenda pure e glieli regali a suo figlio .
apprezzerà sicuramente

x: grazie giovanotto e dammi del tu , posso sapere il tuo nome ?

mattia : certo signora , mi chiamo mattia

x: io sono anna e per ringraziarti vorrei offrirti di venire da me e mangiare con la mia famiglia

mattia : mi farebbe piacere certo

x: allora chiudo e andiamo subito .
mio figlio starà sicuramente preparando pasta con il tonno e sugo , spero che ti piace

mattia : mangio tutto , non si deve scomodare

x : perfetto

le sorrisi per poi seguirla e una volta all'interno della struttura deglutì ma non per com'era la casa o la grandezza ma perché vidi cucinare christian e quasi mi penti di aver accettato

x: christian abbiamo ospiti.
un ragazzo ci ha fatto una grande donazione

christian: beh fantastico .
un angelo custode allora

appena si girò vide mattia affianco alla madre e senza dire nulla andò in camera con passo felpato sotto lo sguardo interrogativo dei due

mattia : mi può dire dov'è andato ? magari ci parlo io
*sussurro imbarazzato mordendomi il labbro e dopo aver avuto le indicazioni mi diressi in camera del ragazzo e bussai alla porta *

christian: non è niente mamma , ora arrivo

mattia : non sono tua madre quindi fammi entrare
*e appena sentì la serratura scattare tirai un sospiro di sollievo ed entrai chiudendo la porta alle mie spalle studiando per un momento la camera del ragazzo per poi sedermi ad un angolino del letto *

christian: che ci fai qua ? noi non vogliamo la tua pietà

lo disse con un tono così freddo che mi ritrovai a rabbrividire e sul punto di piangere .

mattia : non è pietà e smettila di fumare sigarette , ti fanno male

christian: ma quanto sei ingenuo ragazzino , sono canne e poi scusa , ti interessa della mia salute ? ma non farmi ridere

*indietreggiai vedendo christian avvicinarsi pericolosamente a me fino a toccare le sbarre del letto , maledicendomi per tutta questa buffa situazione *

christian: ora non puoi scapparmi

*deglutì e appena iniziò a toccarmi capendo che non era in se gli diedi uno schiaffo e scappiai da quella casa senza dar spiegazioni a nessuno*

"stupido stupido"
mi ripetevo nella mia mente mentre ritornai in camera mia tremando e in lacrime per lo spavento .

non mi sarei fatto toccare più da nessuno

l'ebrezza del pericolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora