9. Ospedale

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Ed eccoci nuovamente in macchina, ma questa volta niente Taylor Swift, solo un silenzio preoccupato.

Tanya sta guidando il più veloce che può per le stradine di montagna, mentre continua a lanciare occhiate preoccupate verso di noi.

«Tanya, per favore, guarda la strada, rischiamo un incidente» le dico con il tono più pacato che riesco.

«Dobbiamo fare in fretta» ribatte lei. Vieri, seduto sul sedile del passeggero davanti, allunga la mano verso il mio ginocchio e me lo accarezza per tranquillizzarmi: solo in quel momento mi accorgo che continuavo ad agitare la gamba. «Andrà tutto bene» dico tra me e me, continuando ad accarezzare la testa di Teo, che a malapena sbatte le palpebre.

La ferita che ha sulla gamba continua a sanguinare, nonostante l'abbia avvolta stretta con la stoffa della mia camicia.

Non ricordo neanche bene come abbiamo fatto a tornare e metterlo in macchina in pochissimo tempo: l'adrenalina ci ha fatto agire alla svelta e per questo siamo tutti agitati e con i nervi a pezzi.

E ancora non abbiamo la minima idea di cosa succederà a Teo: sinceramente non ne so granché di morsi di serpenti.

Espiro pesantemente mentre vedo in lontananza l'ospedale, per fortuna era a poca distanza da noi.

Tanya sgomma proprio davanti all'entrata e insieme a Vieri si catapulta fuori dalla macchina.

«Volete che vada a prendere qualcosa da mangiare?»

Io scuoto la testa, che tengo tra le mani, senza neanche guardare Vieri, che è rimasto in piedi e continua a camminare avanti e indietro.

Stanno visitando Teo da più di venti minuti, e noi ancora non sappiamo nulla.

Non so come abbia risposto Tanya, che è seduta vicino a me, perché non ha emesso nessun suono.

«Un pò d'acqua, allora?»

Sento la mano di Vieri sul mio ginocchio e finalmente alzo la testa per guardarlo: ha i capelli ancora un pò bagnati che gli cadono sulla fronte e mi sembra molto stanco. Nonostante questo mi rivolge un piccolo sorriso e questa visione in qualche modo mi fa rilassare sulla sedia.

«Va bene l'acqua, temperatura ambiente, per favore» gli rispondo.

Lui annuisce, per poi abbassarsi piegando le ginocchia per guardarmi negli occhi, «Teo è un tipo forte, se la caverà senza problemi»

Detto ciò si avvia lungo il corridoio finché non scompare girando a destra.

Mi giro verso Tanya e noto il suo sguardo preoccupato, «Secondo te è grave?»

«Io... non lo so, non ne ho la minima idea,» poggio la testa sulla sua spalla, «doveva essere una vacanza tranquilla e guarda dove siamo... Spero tanto che i miei non lo s-»

In quel momento il mio telefono inizia a vibrare e... che cazzo, ho parlato troppo presto.

Tossisco un pò di volte prima di rispondere, «Pronto?»

«Topolina! Tutto bene?»

Mi massaggio la fronte mentre mi entra nelle orecchie la voce di mia madre, sempre troppo squillante.

«Si mamma, perché?»

«Sei sicura? Io ho percepito delle energie negative! Io e papà stavamo facendo la nostra meditazione postprandiale e tutt'a un tratto mi sono sentita mancare: non è che uno di voi sta male?»

Mi mordo il labbro, cercando un modo calmo per descrivere la situazione, «Ehm, io... definisci male, ecco»

«Eva Esmeralda! Dimmi subito cosa è successo!»

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