TOXIC

8. Lago

Ciao ame buona lettura fatemi sapere se vi piace il capitolo ;)
Eva

Io e Vieri limoniamo di gusto per dei minuti, ma mi ritrovo a mugolare quando sento il suo telefono vibrare nella sua tasca, proprio mentre stava infilando le mani sotto la mia maglietta.

Inizio a pensare che qualche forza sovrannaturale si diverta a non farci andare mai oltre.

«Devo rispondere»

Io continuo a baciargli le labbra, «No» piagnucolo.

«Devo rispondere» ripete ridendo, si distacca gentilmente dalle mie labbra e cerca il telefono nella tasca.

Guarda lo schermo del telefono per poi rispondere e portarselo all'orecchio. «Pronto?»

Approfitto del fatto che Vieri sia occupato per baciargli la guancia e il collo, per poi accoccolarmi nell'incavo tra la sua spalla e il collo.

Sento una voce maschile provenire dall'altoparlante, ma non ho la minima idea di chi sia.

Vieri fa una serie di «Uh-uh» e «Okay» mentre mi accarezza la schiena distrattamente.

Continuo a dargli dei baci ogni tanto, ma ad un certo punto decido di provare a lasciargli un succhiotto, così inizio a succhiare leggermente un punto del suo collo. Lui se ne accorge quasi subito e girando la testa verso di me, mi fulmina con lo sguardo.

Io sorrido con aria innocente, dicendo «Ups» e battendo le ciglia.

Termina la chiamata con un «Va bene, ci sentiamo più tardi per i dettagli»

«Basta succhiotti» dice riponendo il telefono nella tasca.

Io incrocio le braccia, facendo il broncio «Non mi fai divertire»

«Uhm, non mi sembra che con me ti annoi» mi schernisce, accarezzandomi le clavicole.

Inspiro e chiudo gli occhi sentendo il suo tocco addosso: so bene che potremmo fare sesso anche adesso, ma forse Vieri ha ragione, e dovremmo evitare di abbandonarci ai nostri corpi così facilmente.

Tanti saluti alla scommessa, quindi. Non che me ne importi poi così tanto a questo punto, perché ai miei occhi Vieri non è più solo un ragazzo famoso e terribilmente avvenente, ma anche qualcos'altro.

«Chi ti ha chiamato?» Chiedo, cercando di non fargli notare come mi fossi persa nei miei pensieri.

Lui si bagna le labbra con la lingua, «Ho un aggancio per una discoteca qui vicino, stasera devo farmi vivo per decidere un pò di cose per un eventuale concerto»

Le sue dita scendono piano verso l'inizio del mio seno destro e io mi alzo di scatto, sistemandomi il vestito. «Che figata» commento.

Lui si rabbuia, «Era un tocco innocente, non volevo fare nulla»

Io sospiro, «Non lo metto in dubbio, però il tuo tocco innocente ha anche un certo effetto su di me, che non posso ignorare»

Mi guardo intorno, sperando di poter cambiare argomento. «Hai la minima idea di dove siamo?» Gli chiedo.

«No, sinceramente no»

Tiro fuori il telefono e chiamo Teo per sapere se loro hanno trovato il lago.

Dopo alcuni squilli risponde, «L'avete trovato?»

«Il tuo ultimo neurone? No.»

«A volte mi chiedo perché tutta la simpatia sia andata a te, lo sai?» Risponde acido.

«Leggi di Mendel, ti dice niente? Vabbè, dove siete?»

«Stiamo seguendo Google Maps, dovremmo essere a dieci minuti a piedi dal lago. Voi dove siete? Appartati dietro a un albero?»