4. Fuoco d'artificio

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Eva

«Tanya, per favore, ascoltiamo Taylor Swift da un'ora, potremmo cambiare?»

«Oh grazie Gesù, qualcuno l'ha detto» dice esasperato Teo, mentre tamburella sul volante.

Tanya si gira verso di lui e mentre gira la rotella del volume al massimo urla «Come? Non ti sento!» e lui le risponde con un maturo «Gne gne»

Sbuffo e dai posti dietro mi allungo verso la radio per abbassare il volume, «Piantatela di fare i bambini, grazie» al che, li guardo entrambi e li rimprovero «Tanya: basta Taylor Swift, Teo: stai zitto e guida»

Mi risiedo dietro e mi appoggio allo sportello, distendendo le gambe sul sedile.

«E poi, dovrei scegliere io la musica, non dite? Sono un soggetto fragile al momento» dico ovvia.

«Fragile? Hai dato un esame stamattina, Eva, mica sei andata in guerra» mi ricorda Teo.

Agito la mano come per dire "si vabbè è lo stesso" mentre Tanya mi passa il suo telefono e inizio a cercare qualche brano interessante.

Alla fine, il "tesoro" che avevo trovato era un soggiorno in uno dei tanti bungalow che zio Jacques possedeva in montagna. Precisamente, un soggiorno per due, ma diciamo che facendo un pò di occhi dolci lo aveva convinto a farlo diventare per tre.

Perciò io, Teo e Tanya siamo partiti poche ore fa, subito dopo il mio ultimo esame della sessione estiva, per farci una bella vacanza.

«Perché non metti qualcosa di Villa?» propone Tanya ammiccandomi.

«Anche no, grazie» dico, irrigidendomi. Clicco la prima canzone che trovo nella playlist "Piskella" di Tanya, che consiste in una sfilza di canzoni italiane trapperine.

Teo mi lancia un'occhiata dallo specchietto, «Eva, sono sicuro che ci sia una spiegazione logica a quello che è successo»

Non sono molto d'accordo con Teo, ma non lo dico e faccio spallucce. Io so solo che dopo avermi baciato e stuzzicato, Vieri è sparito nel nulla e io mi sono sentita presa in giro.

Il viaggio comunque prosegue e dopo numerosi tornanti a cui non so neanche io come sia sopravvissuta senza vomitare l'anima, arriviamo davanti ad una casa enorme che dà su un lago e non ad un piccolo e grazioso bungalow, come ci aspettavamo.

«Raga, siete sicuri che sia questa?» chiede Teo confuso.

Controllo con Google Maps e siamo nel posto giusto. «Si è questa»

Nel frattempo Tanya si è già buttata fuori dalla macchina per prendere la sua enorme valigia rosa dal bagagliaio (che sembra condannato a essere maltrattato da chiunque ormai).

Scarichiamo le valigie e giunti di fronte alla porta a vetri, prendo la chiave dalla tasca e la infilo nella toppa. Due scatti e la porta si apre, rivelando un buonissimo odore di legno e vaniglia. «Wow» diciamo in coro, guardandoci intorno.

Da dentro sembra molto più grande, e in seguito ad una attenta esplorazione del piano terra notiamo che ci sono un soggiorno con tanto di camino (che non serve visto che è luglio, ma fa molta scena) e una cucina. Saliamo al piano di sopra, cercando le camere da letto, e ci guardiamo perplessi quando ne vediamo una unica con un solo letto matrimoniale.

Vabbè, ci stringeremo.

Le altre stanze sono una sala giochi con biliardo, calcio balilla e air hockey da tavolo (il mio preferito!) un bagno e... «Una cazzo di sauna!» urla Teo non appena apre la porta.

Si gira poi verso di me, prendendomi la testa con le mani e dandomi un bacio in fronte, «Sei la sorella migliore di sempre grazie grazie grazie per avermi portato» dice, continuando a darmi baci sulla faccia. Lo allontano schifata, «Eww, basta... Bleah», mi passo la mano sulla faccia per pulirmi.

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