24. Festicciola

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Buonasera gioie del mio cuore,

Sono ben accette tutte le vostre teorie su cosa succederà nei prossimi capitoli ;)

Buona lettura,

Eva


Mentre sto a vegetare sul letto e a guardare per l'ennesima volta New Moon, mangiando gelato ormai sciolto, il mio telefono mi avverte di una notifica.

Lo prendo distrattamente, proprio mentre Bella sta per tagliarsi con la carta, «Sei proprio cretina, fattelo dire» dico alla schermo, scuotendo la testa.

Leggo la notifica, è un messaggio da Dushanka:

Ehi! Come va?

Digito velocemente una risposta: Ehi, tutto bene, tu? Come vanno i punti?

Lei dice: Me li hanno tolti giusto ieri, ora va molto meglio! Per ringraziarti posso invitarti a una festicciola a casa mia stasera? Porta chi vuoi se vieni!

Tentenno nel rispondere, perché non so se ne ho molta voglia di uscire stasera. Di uscire in generale. Di alzarmi dal letto, se devo essere più specifica.

Sospiro, mentre chiamo Tanya che risponde dopo uno squillo, «Pronto?»

«Ciao amo, vuoi venire a una festa stasera?»

«Di chi e dove?»

«A casa di Dushanka»

«Uhm»

«Uhm?»

«Non mi piace quella ragazza» dice, con un tono sospettoso, «E poi stasera ho già un impegno» continua sbrigativa.

Inarco un sopracciglio, «Sarebbe?»

«Cose di lavoro» spiega, «Quindi tu vai?»

«Si penso di sì, devo solo trovare la forza di rotolare giù dal letto»

«Dai, ce la puoi fare. In generale come stai?», la sua voce è genuinamente preoccupata.

«Meglio di ieri ma peggio di domani» rispondo atona.

Segue una pausa di alcuni secondi.

«Da quanto non piangi per Villa?»

Guardo l'orologio, «Un'ora e mezza» rispondo, soddisfatta.

«Stai andando bene»

«Grazie, mi sto impegnando»

«Siete stati stronzi entrambi, se mi permetti» commenta lei.

Aggrotto le sopracciglia, «Pensavo stessi dalla mia parte» dico, piccata.
«Ovvio che sto dalla tua, ma tu potevi dirglielo prima e lui poteva essere più maturo»

Alzo gli occhi al cielo, espirando forte dal naso, «E ora la situazione fa schifo»

Poi Tanya dice una cosa che mi ronzerà in testa per tutto il resto della giornata: «Se tra voi deve funzionare, funzionerà. Ma dovete giocare entrambi a carte scoperte»

«Festicciola un cazzo.» Mormoro tra me e me, camminando lungo il vialetto di casa di Dushanka, dove ci sono già un sacco di auto parcheggiate.

Ho chiesto a Teo di accompagnarmi, ma ovviamente anche lui aveva da fare e quindi sono venuta da sola. Me ne pentirò? Probabilmente.

Dalla casa si sente la musica, che sembra già a volume alto da fuori.

«Spero solo che Dushanka abbia un cane da accarezzare» continuo a parlare da sola, mentre salgo gli scalini per arrivare all'ingresso.

«Ce l'ha e si chiama Kiki» dice un ragazzo appoggiato alla ringhiera. Non l'avevo notato prima.

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