19. Allucinazione

2.3K 83 132
                                    

Buonasera cucciole, rieccoci ;)

Qualcuno aveva già intuito cosa sarebbe successo ihih

Eva


«... E quindi per questo i bitcoin mi hanno fatto guadagnare in poco tempo»

Fingo una faccia fintamente impressionata, a scoppio ritardato però, visto quanto sono annoiata.

Non so neanche come si chiami questo essere che continua a parlarmi dei cavoli suoi da più di dieci minuti, ma che mi abbia rotto il cazzo è sicuro.

«Ma immagino che tu non ne sappia granché di queste cose» aggiunge, facendomi una carezza viscida sul braccio. Penso abbia detto di chiamarsi Christian, ma visto che non lo so per certo lo chiameremo Grissino.

Io prendo la sua mano e la tolgo, «Senti, tesoro, non me ne frega un cazzo dei tuoi bitcoin di merda, okay?»

Lancio una richiesta d'aiuto a Tanya, che mi ha trascinato per la seconda volta di fila all'Hollywood "per tenermi d'occhio" mentre lavora.

Lei si avvicina e dice a Grissino, «Bambolo, direi che è ora di annoiare qualcun'altra con le tue stronzate»

Tanya mi trascina al bancone e io ne approfitto per fare il dito medio al povero Grissino, che è rimasto interdetto a fissarci.

«Sei tremenda» dico a Tanya, dopo essermi accomodata al bancone, «me lo fai uno shot di tequila?» Aggiungo, facendole gli occhi dolci.

Lei annuisce, «Ma solo uno, perché non ho intenzione di badare a te stasera»

Mi allungo oltre il tavolo che ci separa e le do un bacio sulla guancia «Grazie amo»

Nonostante oggi sia giovedì, e sia una sera d'estate, il locale è particolarmente pieno.

«Alla tua», mando giù lo shot e mi sento già un pochino meglio.

Sto cercando di non pensare alle parole che mi ha detto Vieri, ma la mia mente ci ritorna di tanto in tanto, ricordandomi di quanto sia stato crudele.

D'un tratto qualcosa mi colpisce la testa, mi giro verso Tanya dopo aver realizzato che mi ha tirato un cubetto di ghiaccio, «Ma che cazzo..?»

«Stavi pensando a Villa? Per punizione fammi dieci flessioni» dice, indicando il pavimento.

La fisso sbuffando, «Non puoi essere seria»

«Lo sono»

«Tanya»

«Facciamo quindici?»

Scuoto la testa mentre mi alzo e mi tolgo i tacchi, «Ti odio»

Inizio a fare queste flessioni del cazzo sotto la supervisione di Tanya, quando una voce dice «Dovresti stringere di più le scapole»

Alzo la testa verso Marco, che non so come sia capace di sbucare sempre dal nulla, «Aspetta, ti faccio vedere»

Mi tocca la schiena nuda, provando a sistemare la mia postura: ha un tocco delicato e attento, vengo percorsa da un brivido quando mi sfiora con i polpastrelli.

Ricordo cosa mi ha detto Vieri su di lui, ma sono determinata a pensare con la mia testa. Del resto, visto come si è comportato ultimamente, direi che la sua opinione sulle persone che frequento può andare a farsi benedire.

«Ci rinuncio» dico ridacchiando e collassando a terra.

«Le ultime sette te le abbono» mi dice beffarda Tanya, così io la fulmino con lo sguardo.

TOXICDove le storie prendono vita. Scoprilo ora