Capitolo 9 (2/3)

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Ammetto che avevo paura che quella breve parentesi avrebbe creato del imbarazzo fra noi e invece, come al solito, 0.

Non nego fossi sotto pressione anche io per l'imminente sfida di Christian. Era successo infatti che "quei grandissimi infami" come li aveva appellati Christian, dei nostri compagni già una volta ci avevano mandato in sfida per un motivo del cavolo come le pulizie, che tra parentesi facevamo, ma questa volta si trattava proprio di una sfida per far vedere le sue potenzialità, messe in continuo dubbio da "quella stronza delle Celentano" detto sempre da lui in stretta confidenza. Fatto sta che proprio per quello mi ritrovai in sala prove a assistere alla famosa "coreografia disastrosa" del moro, che di disastrosa aveva solo la mia faccia imbarazzante dopo che l'avevo visto ballare. Sulle note di "Hurts" Christian si muoveva con movimenti scattosi e adrenalinici. Era bellissimo. Pur non essendo nel suo sembrava la coreografia gli fosse cucita addosso, almeno a mio avviso. Dal primo momento Christian mi aveva preso tantissimo per il ballo, i movimenti fluidi e subito dopo scattosi, la capacità di cambiare musica e espressività fondendoli in un solo brano, vedere i muscoli guizzare sotto la pelle, l'espressione del viso e la capacità di sembrare possente e forte, pur essendo abbastanza magro di costituzione. Tra l'altro mi trasmetteva tutto di quella canzone e mi ritrovai ad applaudire come una quattordicenne davanti a Justin Bieber.

"È perfetta fratè sei davvero scemo ma come si fa a pensare che non sei bravissimo mamma mia i brividi c'ho guarda che..." e iniziai a straparlare per cercare di fargli capire quanto mi avesse totalmente affascinato. Però mi interruppe

"Eiei ti prego prendi fiato. Grazie davvero ma tu non sei imparziale, mi vedi così perché mi vuoi bene."

E no questo non lo accetto. Potevo effettivamente ammettere che Christian non mi fosse indifferente come persona e che anzi ormai dopo due mesi di convivenza ne fossi del tutto dipendente, ma mettere in dubbio il mio gusto in fatto di danza, quello mai.

"No chri. Quando fai classico fai cagare"

E Christian scoppiò a ridere, sia della mia affermazione, sia, ne sono sicurissimo, del broncio che la mia faccia aveva automaticamente messo su.

"Dai non ti volevo offendere. Grazie che sei qui durante il tempo libero per aiutarmi"

E io d'istinto andai ad abbracciarlo.

E li scattò qualcosa. Quando si sciolse dal mio abbraccio e andò a bere un po d'acqua mi resi conto del impellente voglia che avessi di rivederlo ballare.

"Fratè però comunque si può migliorare rifalla"

Lui giustamente alzò un sopracciglio confuso

"Vuoi davvero che migliori o vuoi rivedermi ballare?"

E accidenti a lui e al suo leggermi dentro.

Abbassai la testa verso il pavimento imbarazzato e prima che potessi rispondere mi precedette lui

"Mi va bene ma perché?"

"Perchè mi fai venire voglia di ballare" e lui mi sorrise felicissimo. Non so se lui capisse l'importanza di questa mia frase. Nessuno guardandolo mi aveva mai fatto venire voglia di ballare. La voglia di ballare ce l'ho nel sangue e appena parte la musica parto io. Ma con questa frase intendevo che amavo vedere LUI ballare, così tanto da preferire vederlo ballare e ballare attraverso di lui. È difficile da spiegare ma per la prima volta nella mia vita preferii guardare ballare piuttosto che ballare io. E per me significava tutto. Significa che per Christian provavo qualcosa che andava oltre quello che pensavo di provare prima.

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Dopo la puntata ero al settimo cielo. Io avevo vinto la sfida con Hurts con tanto di biondino sugli spalti che mi bruciava la schiena con lo sguardo. Dall'altro il suddetto biondino aveva dovuto affrontare una sfida improvvisata perchè Todaro aveva proprio deciso che oggi un momento di pace e serenità non me lo meritavo. Non scherzo quando dico che sono stato più in ansia e quasi in apnea più per il mio Matti che nemmeno per la mia sfida. Stando sempre con me era entrato affondo in tutte le mie abitudini a quando questo succede nemmeno te lo immagini un futuro ipotetico senza di lui. Peccato non fossimo a casa nostra e lui non fosse il belloccio mio compagno di classe del liceo ma fossimo in un "talent show" dove la gente andava e veniva come se fosse un porto di mare. Quindi la sola idea che se ne andasse mi aveva mandato così tanto in panico da farmi mancare il fiato. Proprio per quello appena finita la puntata, diretti tutti verso la casetta, feci in modo di fermare Mattia a metà strada, lontano da tutti gli altri, prendendolo per i fianchi e abbracciandolo forte.

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