E così il racconto di Mirko continuò...
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"Chriiii, vi lascio la pasta al pesto calda in pentola per dopo, così la smetti di cibarti di quello schifo di pasta al tonno". Serena è sempre la migliore.
Appena tornato e stanco da lezione, urlo uno squillante:
"Grazie, spacchi!"
E entro nella mia stanza ancora intento a chiedermi perché una maglia arancione e dei pantaloni bianchi e neri non possano essere abbinati insieme. Questa incognita nella mia mente va avanti da qualche minuto mentre mi siedo sul letto e aspetto il suo avvento. Finalmente sento la porta aprirsi, gasatissimo di rivedere proprio il fautore di questo mio dubbio amletico, di ritorno da lezione. Mi ritrovo però quello che a tutti gli effetti, dopo sole 2 settimane di conoscenza, sta per entrare nella top 3 dei migliori amici che io abbia mai avuto, in condizioni pietose. Mattia ha gli occhi rossi, di un azzurro spento, che si aprono su un faccino da mozzare il fiato ma stanco e triste. Le guance tonde, che in momenti di immotivata confusione avrei voluto mordere, sono ancora arrossate dallo sforzo dovuto al ballo e al pianto e i morbidi capelli biondi sparano da tutte le direzioni.
"Oh fratè ma che è succ...?"
Il diciassettenne non mi da nemmeno il tempo di finire la frase che me lo ritrovo spalmato addosso. Non che la cosa mi dispiaccia comunque ma è la prima volta che mette in atto un gesto così affettuoso e devo capire se la situazione mi metta a disagio o meno. Per il contraccolpo del suo corpo sul mio mi ritrovo sdraiato completamente sul letto. Lui, senza ombra di alcun tipo di disagio, mi circonda il collo con le braccia, mette le sue gambe in mezzo alle mie, aperte visto la posizione da stella marina in cui mi trovo, e con la bocca contro la pelle della mia spalla lasciata scoperta dalla canotta nera che indosso, tra un singhiozzo e l'altro finalmente parla:
"Faccio schifo davvero, questa coreografia è una merda, devo camminare da figo. Farò una figura atroce, devo fare tutto lo spavaldo, non sono nel mio, poi sono con Elena che già di suo attira l'attenzione, ma a te lo vengo a dire dopotutto."
"Eiei non tirarmi in mezzo". Ridacchio io con la inedita consapevolezza che no, la situazione non mi crea alcun tipo disagio. Tanto che infilo una mano fra i suoi riccioli biondi, per cercare di calmarlo, e l'altra si muove sul suo fianco sinistro, solo sfiorandolo da sopra la felpa viola, prima che la situazione diventi strana e mi faccia sentire si a disagio questa volta.
La verità è che non capisco perchè io questo disagio non lo stia provando, insomma ne ho avuti di amici ma di certo non mi sono mai trovato in una condizione dove stiamo abbracciati a letto mentre uno dei due piange. Io ero proprio quello solito consolare i miei amici piangenti dando una pacca sulla spalla e andando di frasi motivazionali come: "non si molla", "fatti forza fra", "no stai tranquillo sei un grande!". Del resto non ho mai detto di essere un buon consolatore. Ma poi lui è abituati così? Che Mattia fosse così espansivo con tutti i suoi amici? Non mi sembra proprio il tipo.
Alla fine arrivai alla conclusione che non provavo disagio perchè quello era Mattia e con Mattia tutto è completamente spontaneo e naturale. E mentre la mia mente da overthinking mi faceva venire altre inutili paranoie, l'oggetto dei miei pensieri, dalla mia spalla parlò di nuovo.
"Ha ragione la Celentano, non sono versatile, ho un brutto collo del piede, non sono un granché. Non riesco a essere figo nella camminata e sensuale nel ballo. Questa coreografia mi sta facendo uscire di testa". Altro singhiozzo.
Dopo aver sentito tutta questa marea di stronzate e quello straparlare tipico di Mattia, stare fermi e non fare niente sarebbe stato difficile per chiunque. Cosi, con uno scatto repentino, tolgo la mano dai suoi capelli e prendo le sue guance, facendogli fare una buffa espressione con la bocca da papera.
"Bro sei magnetico, sei un gran figo quando balli e chiunque dica il contrario o è bugiardo o ha bisogno di una veloce visita dal oculista. Non ti buttare giù fratè davvero, meriti più di tutti di stare qua, devi solo crederci tu per primo... E comunque lo sa pure mia nonna che la Celentano è una grandissima stronza".
Non so se il mio discorso breve e coinciso abbia davvero colto il segno, per quanto mi fossi impegnato so bene di non essere un cantore di fama mondiale. Nonostante questo, sarà la posa buffa in cui l'ho costretto o l'aver gonfiato il suo ego con complimentoni, finalmente quel viso tondo accennò un sorrisetto. Soddisfattissimo della mia performance e dopo essermi dato due o tre immaginarie pacche sulla spalla, mi ritrovo Mattia nella medesima posizione di prima, probabilmente la sua preferita al momento, che invece che singhiozzarmi sulla spalla mi da dei bacini sul collo per poi chiudere gli occhi stanco. Non so come, ma nemmeno mi accorgo di stargli stringendo il fianco. Se questo è il risultato comunque, gli avrei detto più spesso che la Celentano è una stronza.
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A Mirko scappava semplicemente la pipì. Non si era palesato agli occhi di nessuno. La camera, prima che entrasse in bagno, era vuota, e dopo 5 minuti sentiva i singhiozzi di Mattia e il tangibile panico da consolazione di Christian fin da dove era bloccato lui. Per evitare di disturbare quel momento, il povero ballerino decise così di rimanere lì dov'era. Passati pochi minuti dove non sentiva più alcun rumore decise finalmente di uscire. E niente, Christian era sdraiato a pancia in sù sul suo letto mentre il più piccolo, disteso su di lui e in mezzo alle sue gambe, con la testa nel incavo del suo collo dormiva tranquillo. Panico. Mirko era imbarazzatissimo e dispiaciuto di "cogliere sul fatto" o di "interrompere il momento", essendo anche la prima volta che un comportamento tanto intimo veniva palesato davanti a lui. Immaginò infatti di ritrovarsi di fronte l'unico ragazzo sveglio imbarazzatissimo. Immaginò che Christian avrebbe fatto di tutto per districarsi da quella posizione svegliando anche l'altro, se necessario. Invece il ragazzo, intimandogli di fare piano per non svegliare Mattia, teneva fisso lo sguardo intenerito sul ragazzino su di lui, continuando senza alcun tipo di problema a fargli carezze sulle braccia. Da quel momento Mirko capì che l'imbarazzo fra di loro non era contemplato, del resto, si disse Mirko in seguito, Christian si stava comportando come un qualsiasi fratello maggiore avrebbe fatto.
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Per sentito dire
Teen FictionChe diamine succede Daniele? Dall'altro capo del telefono silenzio. Tanto che Alexia si chiese se fosse tutto uno scherzo organizzato dalla famiglia Zenzola, quando finalmente Daniele rispose. C'è qualcosa che non mi quadra Alexia E, nonostante fos...