Capitolo 17

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"Non so regà a me sembravano innamorati davvero"

 Dario spalanca gli occhi quando gli viene raccontato che succede. Ha stampato in testa tutte le scene che ha vissuto con loro. Anche perché essendo loro coinquilino li ha sopportati per mesi. 

"Non hai una mezza idea sul perché stiano così? Nessuno ti ha detto nulla?" 

"No Alexia mi spiace. Posso solo ipotizzare un tradimento ma l'idea che abbiano preferito qualcun altro per me è assurda. Per quanto cercassero di nascondere tutto, soprattutto Christian, essendo loro compagno di stanza i gemiti e tutto il resto lo sentivo fin troppo bene" 

"Ma hanno come dire... consumato?" 

Do una gomitata a Iris sempre decisamente invadente in queste videochiamate di gruppo. 

"Non ne ho la certezza ma suppongo di sì. Molto spesso si chiudevano in bagno con qualche stupida scusa... Una volta li ho addirittura trovati sotto il letto. La costante era che facevano gli amiconi sempre e comunque." 

"Va bene Dario grazie." 

"Ma figuratevi ragazzi". 

Dario era forse paradossalmente quello che di questa storia sapeva meno. 

"Ale noi chiamiamo Calma" 

"Va bene ragazzi io chiamerò qualcun altro"

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Ero fuori a chiacchierare. Era una giornata piena di sole. Ero bello preso bene, Sissi continuava a ridere e sembrava tutto gioioso. Mattia aveva già avuto un miglioramento e dopo il casino con mister regionali mi sembrava più propositivo che mai. Quando è venuto in casetta a dirmi che gli avevano detto che avrebbe potuto provare a ricominciare a ballare l'ho stretto forte davanti a tutti trattenendo le lacrime. Potrò continuare a vedere il mio principino splendere. Così, con questi presupposti, preso benissimo, non mi accorgo nemmeno della porta sbattere. Mattia si palesa in giardino e c'è qualcosa che non va. 

"Ragazzi potete lasciare soli me e Chri?" 

Vedo le occhiate complici dei miei amici ma per questa volta me ne frego completamente. 

"Oi fra che c'è?" 

E mi si butta fra le braccia. Lo afferro dai fianchi e inizio a sentire il panico salirmi. 

"Me ne devo andare" inizia singhiozzando, ma io non collego. Mi fa vedere il referto medico, piange, mi consola, io singhiozzo come un disperato ripetendo una litania di "No ti prego" "No fra" "Non è vero" senza senso perché nemmeno so cosa dire. 

"Non devi essere tu a consolare me" piagnucolo sulla sua spalla mentre mi accarezza la testa. Ci siamo seduti perché mi tremavano le gambe. Potrebbe vederci chiunque ma in quel momento non importa e spero abbiano la decenza di non venirci a interrompere. 

"Non posso vivere senza di te".

Non so come mi sia uscita una cosa così melensa e mi schifo da solo ma sembrava la verità più logica da esprimere. Lui mi tira su dalla sua spalla e chiude gli occhi mettendo la fronte sulla mia. 

"Ce la farai, te l'ho già detto prima... Ce la farai... Io ti seguirò da fuori" 

E esattamente come prima inizio a ripetere un "no" inutile, tante volte, come se avessi il potere io di cambiare le cose. Matti mi preme le sue labbra sulle mie e riprendo il fiato. Stavo andando in panico e lo so. Gli accarezzo dolcemente la gunciotta mentre piango pateticamente.

"Mi dispiace Matti" 

"Di cosa?" 

"Di non poterti amare come meriti" 

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