Ninth

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"Non capisco cosa le prende." - sbuffo con un tono tra il preoccupato e l'ansioso, mentre faccio avanti e indietro con mia figlia davanti a Mark, che in questo momento sembra più alterato di me e continua a dirmi che è meglio portare la piccola alla ginecologa.

Iniziavo ad abituarmi all'idea di dovermi svegliare a mezzanotte per controllarla, ma il suo piangere in continuazione non mi piace affatto, anzi, mi tremano le mani al solo pensiero che possa avere qualcosa che non sia semplice fame.

"Le hai dato da bere?"

Sbuffo sonoramente , lanciando una rapida occhiata all'uomo seduto davanti a me per fargli capire che non sono così pazza da dimenticare di allattare Katty, ma al mio gesto lo vedo alzarsi in fretta dal divano per sovrastarmi in tutta la sua altezza.

Spalanco gli occhi quando lo vedo allungare le mani nella direzione della piccola per avvolgerla tra le sue braccia e iniziare a dare piccole pacche alle sue spalle minute, ma appena faccio per dirgli che sta esagerando, il silenzio che inizia a regnare in soggiorno mi porta a spalancare le labbra.

Lascio cadere le braccia ai miei fianchi e alterno lo sguardo tra la piccola e Mark, che si affretta ad alzare le sopracciglia con fare arrogante in segno di sfida, per poi piegare le labbra in un sorriso:

"Voleva solo abbracciare il nonno."- si affretta a rinfacciarmi senza pudore, per poi alzare la testa di scatto nella mia direzione, spalancando gli occhi mentre le sue guance iniziano a colorarsi di un rosso acceso, come se avesse detto qualcosa che non doveva dire, ma appena realizzo quello che è appena venuto fuori dalla sua bocca la mia espressione passa da scocciata a intenerita.

Mark è un uomo maturo, anche se non dimostra affatto di aver superato i cinquant'anni , ma il fatto che si senta così vicino a Katty da mettersi nei panni di un nonnino mi fa tenerezza.

Continua a non raccontarmi molto di lui e del suo passato, ma la scintilla che ha in questo momento negli occhi mi porta a pensare che deve aver sofferto assai.

"Devo comunque parlare con la ginecologa."- inclino la testa mentre distolgo lo sguardo dalle sue pupille dilatate, per poi afferrare il telefono tra le dita e approfittare del fatto che ho un'ora di tempo prima di andare a lavoro per mandare un messaggio alla dottoressa.

Sbuffo sonoramente quando vedo Mark prendere posto sulla poltrona affianco al camino per metà acceso , per poi sedermi al suo fianco, gettandomi come un sacco di patate senza preoccuparmi di rovinare la gonna perfettamente stirata.

Se prima avevo tutti i motivi per fare bella figura davanti ai soci dell'azienda, dopo la serata di ieri la mia voglia di mettere di nuovo piede in quel posto è pari a zero.

"Ho paura che venga a sapere tutto."- trovo il coraggio di sussurrare con un filo di voce, mentre mantengo lo sguardo fisso sulle fiamme deboli che scavalcano la legna, ma mi viene la nausea anche solo a pensare che qualcuno mi chieda di mia figlia davanti a Jason.

So che è talmente bastardo da essere capace di separarmi da Katty. Ha il coraggio e i soldi per farlo. Chiudo gli occhi e deglutisco a fatica anche solo pensando che un giorno mia figlia possa essermi strappata dalle braccia.

"Hai almeno pensato di parlargli di sua figlia? Non è così coglione, Chanelle."-le parole di Mark mi fanno portare una mano tra i capelli per sistemare la coda alta , talmente stretta dall'elastico che non capisco se il mio mal di testa è dovuto a quello o al modo il cui quest'uomo continua a difendere Jason.

"Mi ha trascinato con lui per scegliere un anello per Sharon."- gli ricordo con un tono acido e deluso allo stesso tempo.

Il loro matrimonio sarà stato perfetto, con tanti invitati come piaceva a entrambi, a lei per mostrare il suo culo elegante davanti a tutti, e a lui per mostrarsi potente davanti ai miliardari di Miami.

Ex 3// Pregnant With My Ex (Terzo Libro) // EX TRIOLOGIA ~Ema Oqu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora