Third

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Channelle

[ricordi]

«Preferivo le tue felpe, Channelle.»-raddrizzo la schiena quando la sua voce infastidita arriva dritto alle mie orecchie, facendomi salire il cuore in gola solo nel sentirgli pronunciare il mio nome con la sua maledetta voce rauca, ma quando realizzo le sue parole mi affretto ad alzare entrambe le sopracciglia e guardarlo prendere posto dalla parte opposta del divano a 'U', proprio di fronte a me e mio nipote.

'È per questo che ora stai con una che inossa minigonne anche per andare a dormire?!' - voglio trovare il coraggio di sbattergli in faccia, ma invece di scatenare un putiferio e rischiare di far piangere il bebè al mio fianco decido di trattenermi e limitarmi a replicare con la stessa moneta:

«Preferivo i tuoi capelli scompigliati, Jason.»-ribatto con un tono talmente acido da sorprendere persino me stessa, ma quando realizzo le parole che sono appena uscite dalla mia bocca perdo all'istante la mia espressiome infastidita, mentre le mani iniziano a sudare freddo quando vedo il bastardo di fronte a me alzare un angolo della bocca verso l'alto.

[fine ricordi]

«Channelle!?»-salto sul posto quando la voce fredda e famigliare dell'uomo di fronte a me arriva dritto alle mie orecchie, portandomi a spalancare gli occhi mentre incrocio il suo sguardo dal lontano.

Quando mi accorgo del suo cipiglio mi affretto a ricompormi e scuotere la testa per tornare in me, per poi poggiare la mano sulla maniglia della grossa porta di vetro, spingendola leggermente per inclinare la testa e fare un passo dentro l'ufficio del nuovo socio di Mikael:

«Signor Joseph?»-chiedo, stringendo le cartelle tra le braccia per nascondere il mio ventre leggermente gonfio, come se potesse essere così evidente sotto la felpa XXL che ho addosso.

Non so cosa diamine hanno pensato Mikael e suo padre quando hanno deciso di aprire quest'azienda, ma non sapevo che per farlo ci fosse bisogno di così tanti maledetti direttori!

Non posso abbassare la guardia che mi ritrovo un nuovo 'nuovo socio' in più a cui nascondere di aver partorito meno di cinque giorni fa.

Non posso lamentarmi. Se fossi rimasta a Miami le cose sarebbero andate molto peggio, e so che Mikael mi starà affianco per non rimandare a casa se qualcuno dovesse scoprire la verità, ma il tizio che mi sta di fronte è riuscito a soli pochi mesi dal mio ritorno a New York a farmi salire il nervoso.

Corrugo la fronte quando mi accorgo che non ha intenzione di chiedere nulla, limitandosi a guardarmi con un cipiglio severo dall'altra parte della sua scrivania:

«Stavi fissando la porta del mio ufficio.»-spiega con un tono monotono, quasi arrabbiato per il mio atteggiamento, ma appena realizzo le sue parole sbatto le palpebre più volte e raddrizzo le spalle all'istante:

«Vero! Sono venuta...»-inzio a balbettare con una voce fievole, mentre mi incammino nella sua direzione per affiancarlo dall'altra parte del tavolo a passo felpato e con le gambe che sembrano essere fatte di gelatina per quanto tremano.

Nessuno qui ha dubitato del fatto che fossi incinta fino a una settimana fa. Nessuno sa che ho partorito tranne Mikael, che in questo momento è dove io dovrei essere con la mia piccola tra le braccia e aspettando che ritorni da lei per sostituirlo.

Quest'uomo avrà la mia età, anche se i sui occhi chiari e viso pulito senza alcun cenno di barba lo fanno sembrare più giovane, eppure mi incute così tanto timore da farmi sentire una nullità ogni volta che mi guarda negli occhi.

Se quest'uomo dovesse sapere di avere di fronte a sé una madre che è da poco uscita da un reparto di ginecologia non ci penserebbe due volte prima di mandarmi a casa 'per una pausa'.
Ma so come funziona.

Ex 3// Pregnant With My Ex (Terzo Libro) // EX TRIOLOGIA ~Ema Oqu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora