Punto di VISTA DI JASON
«Mmm»
Piego le labbra verso il basso per il fastidio quando il suono fastidioso della mia suoneria del mio telefono mi costringe ad aprire lentamente gli occhi.
Vorrei bestemmiare ad alta voce ma sono così assonnato in questo momento che ricordo nemmeno il mio nome.
Chiudo e riapro più volte le palpebre quando realizzo che davvero il mio telefono sta squillando, ma quando faccio per girarmi sul cuscino e noto che ho dormito di nuovo sul divano, mi sembra di avere un deja vous dell'ultima volta che mi sono svegliato allo stesso posto con lo stesso profumo che arriva dritto al mio naso.
Abbasso gli occhi lentamente sulle mie braccia per notare di avere lo stesso cuscino tra le mani, ma questa volta schiacciato al mio petto nudo... Completamente nudo.
Butto di nuovo la testa sul cuscino, questa volta strofinando il viso con forza contro il tessuto morbido, ma non tanto quanto la sua pancia sotto di me ieri sera.
Piego le labbra verso l'alto contro il cuscino, lasciando che i miei capelli si scompiglino più di quanto non siano già disordinati, mentre con una mano porto la mano verso il basso, ma al solo pensiero che la sua piccola bocca pulita lo accarezzava ieri sera aumenta fa aumentare all'improvviso il flusso di sangue tra le mie gambe.
«Cazzo.»-scoppio a ridere tra me e me, cercando di trattenermi, ma la mia smorfia ritorna seria quando il telefono riprende di nuovo a rompere le scatole, costringendomi ad allungare un braccio verso l'angolo del divano per afferrarlo con forza:
«Che vuoi?!» - chiedo prima ancora di capire chi ha deciso di rompere il cazzo a quest'ora del mattino.
«Stai seriamente dormendo?»
Sbuffo con forza quando la voce fastidiosa di Sharon arriva dall'altra parte della linea.
«Non ti sei presentato alla riunione, come immaginavo.»-puntualizza dopo un paio di secondi, ridacchiando con ironia, al che apro lentamente gli occhi per vedere l'orologio che segna quasi mezzogiorno.
«Fanculo.» - sussurro tra i denti, facendo spallucce come se Sharon potesse vedermi.
«Non importa. Avevo già rinunciato al piano.» - la mia voce rauca e assonnata viene fuori più fredda del previsto, mentre giro la testa sul cuscino, ma alzo la testa del tutto e corrugo la fronte quando i miei occhi finiscono su un reggiseno lasciato per terra in piena vista.
Increspo le labbra in un sorriso malizioso quando capisco che si è ricordata di quello che le ho detto ieri sera prima di entrare nel mio appartamento, ma il sorriso si trasforma in una smorfia confusa quando la voce di Sharon arriva di nuovo alle mie orecchie:
«Io no, Jason.»
Alzo la testa di scatto dal divano, per poi alzarmi del tutto in piedi e spalancare gli occhi.
«Che cazzo stai facendo, Sharon?!» - stringo i denti, mentre mi guardo intorno in cerca dei boxer, schiacciati all'angolo del divano insieme alla mia maglia.
« Al momento sto ritornando a Miami.» - il suo tono freddo e distaccato mi porta a fermarmi di nuovo ai miei stessi passi.
Ritornando a Miami?!
Stringo il telefono tra le dita della mano, mentre con l'altra stringo i capelli con forza per la rabbia.
Il mio petto si inizia a muoversi freneticamente al solo pensiero che questa stronza sia andata alla riunione, ma ne ho la conferma quando si decide di nuovo di parlare:«Ho fatto quello che avresti dovuto fare tu, Jason.»
Raddrizzo la schiena quando mi chiude il telefono in faccia, dopo essersi lasciata andare a una delle sue risate fastidiose, mentre le sue parole iniziano e rimbombare nella mia testa.
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Ex 3// Pregnant With My Ex (Terzo Libro) // EX TRIOLOGIA ~Ema Oqu
ChickLit«Cazzo, Channelle! Dimmi che non hai abortito!!»- continuo a fissarla nelle sue fottute pozzanghere vuote, questa volta senza trattenermi dall'alzare una mano in aria per tirare un pugno allo stipite della porta affianco alla sua testa, con così tan...