Fifteenth

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«Che volete?!»- sputo acida in faccia alle due donne di fronte a me appena spalanco la porta d'ingresso , agrottando la fronte quando vedo che hanno le mani piene di buste colorate e scintillanti.

Lo sguardo di Kate è persino più severo del mio, ma questa volta è Alison che apre bocca:

«Non siamo qui per te.»-si limita a dire, prima di darmi una spallata per costringermi a spostarmi per farle entrare.

Ma cosa...?!

Serro la mascella quando vedo Kate seguirla dentro al mio appartamento, per poi avviarsi verso il divano dove Katty dorme beatamente.

Al ricordo di mia figlia coperta da un leggero lenzuolo mi affretto a chiudere la porta per non far entrare l'aria fredda, anche se il camino è acceso e il soggiorno è abbastanza caldo da poter aprire tutte le finestre e poter stare bene lo stesso, anche se fuori sta piovendo peggio della sera in cui sono andate via le luci.

«Non potete venire qui quando volete.» - ribadisco con un tono distaccato, ancor più scocciata quando vedo Kate abbassarsi all'altezza della piccola per fissarla con tenerezza dall'alto, per poi accarezzare i capelli con l'indice.

«Siamo venute a salutare Katty.»-ripete le parole di Alison, come se fosse una giustificazione valida per entrare a casa mia dopo tutto ciò che è successo in passato.

«Katty è mia figlia.»-incrocio le braccia al petto, alzando il mento in segno di rabbia mentre una ciocca di capelli ribelli scappa dalla mia coda per finire davanti al mio viso.

«Che ci hai tenuto nascosto.»-Alison prende la parola di nuovo, mentre Kate si affretta ad aggiungere.

«Già... Chi avrebbe mai detto che tu fossi capace di tutto questo.»

Lascio le braccia cadere lungo i miei fianchi e mi preparo a ribattere, ma dalla mia bocca non esce manco una parola.

Uno schiaffo avrebbe fatto molto meno male.

Che fossi capace di cosa? Scappare da tutti quelli che mi hanno voltato le spalle?

'No, Kate, nemmeno io pensavo di essere così coraggiosa.'-vorrei risponderle in malomodo, mentre continua a fissarmi dritto negli occhi senza ritirare indietro quello che ha detto o mostrarsi pentita delle sue parole.

Continuano a non capirmi. Né lei né Alison vogliono mettersi nei miei panni...

E se loro mi stanno trattando così non oso immaginare come la prenderà Jason.

Dio! Al solo pensiero che venga a sapere di sua bambina mi vengono i brividi.
Una parte di me non esclude la possibilità che possa allontanarla da me, ma per quanto sia bastardo so che non farebbe mai una cosa del genere a Katty. Non la allontanerebbe mai da sua madre, nonostante il suo odio nei miei confronti.

Quello che mi spaventa è sapere cosa farà nel momento in cui verrà a sapere che gliel'ho tenuto nascosto.

Che gli ho impedito di sentire il profumo di sua figlia per mesi.
Di abbracciarla ogni sera come faccio io, e di svegliarsi ogni mattina con i suoi pianti.

L'espressione di Kate si addolcisce nell'esatto momento in cui la mia vista si offusca, al che mi affretto a voltare le spalle a entrambe per avviarmi in cucina e lasciarle sole con mia figlia.

Ho già bevuto due tazze di tè da stamattina, quindi non ci penso due volte prima di aprire il cassetto e estrarre il preparato per la cioccolata calda, affrettandomi a sbattere più volte le palpebre per schiarire la vista e scacciare le lacrime che minacciano di uscire.

Si lamentano del fatto che sto facendo del male a tutti, ma nessuno pensa a come mi possa sentire io in questo momento... O a come mi sono sentito quando ho saputo che Jason volesse sposare Sharon dopo avermi fatto credere che ero la donna della sua vita.

Non sono la vittima in questa storia, ma non sono nemmeno così colpevole come mi fanno credere tutti loro.

Un giorno lo farò sapere a Jason, prima che lo venga a sapere da altri, ma non ora, non prima che salvi l'azienda di Mikael.

Cerco di convincere me stessa che farò così per ridurre i sensi di colpa che iniziano a divorarmi, mentre ritorno di nuovo in soggiorno con una tazza fumante tra le dita, lanciando una rapida occhiata alle due donne per accorgermi che Alison ora tiene in braccio Katty, mentre Kate tira fuori dalle buste un vestito dietro l'altro, mostrandoli davanti alla piccola e facendo dei versi di entusiasmo come se a poche settimane dalla nascita la bambina possa vederla o capire quello che quella pazza sta facendo.

Socchiudo gli occhi quando mi accorgo che le buste erano piene di completini e giocattoli rosa, ma non faccio in tempo ad aprire bocca che Kate mi anticipa:

«Potevi dircelo.»

Alzo gli occhi al cielo e porto la tazza bollente alle labbra con l'intento di bruciarmi la lingua prima di mandarla a quel paese.

«Potevate chiamarmi.»- ribatto prima di lasciare il liquido bagnare la mia lingua, facendole girare entrambe nella mia direzione, pronte a dire qualcosa che nessuna delle due ha il coraggio di dire, perché sanno che ho ragione. Che avevo bisogno di loro quando non ci sono state.

«E cos'hai aspettato a dirlo a Jason?» - mi riprende dopo un paio di secondi, cambiando discorso come se non sapesse come sono andate le cose tra me e quello stronzo, anche se so che si riferisce al fatto che il mio ex ora è qui non posso più scappare.

Se solo quel bastardo non fosse così bastardo!

Se anche potevo sperare in un cambiamento da parte sua, il modo in cui mi ha trattata il giorno della sfilata  è stata la dimostrazione che rimarrà sempre uno stronzo, soprattutto nei miei confronti.
Lo è sempre stato, tranne quando non aveva nessuno con cui fare sesso.

Allora si che faceva il brav'uomo, venendo da me e giocando con i miei sentimenti per farmi sua... più e più volte.

Poi ha trovato qualcuno con più esperienza di me, qualcuno che fosse più adatto ai suoi lingerie... Una che fosse più sexy e in forma, che potesse mostrare in giro come un trofeo, invece di uscire con una che preferisce le tute larghe e le crocchie disordinate.

«Ho aspettato che si sposasse con Sharon.»-sputo acida per aiutarla a ricordare la situazione tra me e il mio ex prima che io decidessi di fingere un aborto, ma appena realizza le parole che escono dalla mia bocca la sua espressione passa da seria a perplessa in un attimo, per poi inclinare la testa di lato per la confusione e riprendere a parlare:

«Jason e Sharon non si sono mai sposati.»



Corto ma molto significativo 😊🥰

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Ex 3// Pregnant With My Ex (Terzo Libro) // EX TRIOLOGIA ~Ema Oqu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora