Cap. 17. Ci rincontriamo (revisionato)

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Apro gli occhi lentamente, inizialmente senza capire dove sono. Esame hunter. Quarta prova. Mi dice il mio cervello connettendo le informazioni. Sbadiglio stanca e mi stiracchio.
Vorrei rimanere qui, rilassata, lontano da tutto, ma non posso: se continuo a stare ferma sarò un bersaglio facile. Scendo dall'albero e cammino dritto davanti a me. Devo trovare Gon, Leorio o Killua. Cerco di non pensare a Kurapika. Troverà altre targhe mi dico. Le troverà e supererà la prova. Sospiro, poi sento un orribile sibilo dietro di me, che significa una cosa sola. Serpenti
Mi giro di scatto, ma un lungo serpente mi viene addosso e cado a terra. L'animale si muove viscido e sinuoso sul mio petto, causandomi mille brividi. Sento una voce, che appartiene probabilmente al mio aggressore.
<<Spero che i miei amici ti piacciano.>> Provo a muovere le braccia, ma altri due grandi serpenti le bloccano. Il serpente più grande si avvicina al  mio viso e mi fissa con i suoi occhietti neri, quasi sorridesse maligno.
<<Numero 406. Il mio serpente ti avvelenerà; sarà una lunga e orribile agonia, a meno che non mi dia la tua targa.>>
«No!>> urlo decisa, sapendo cosa sta per succedere.
Non posso lasciare che prenda la mia targa.
Il serpente si avvicina ancora di più e apre le fauci, rivelando una lunga fila di denti grondanti di  veleno. Un tremendo dolore alla spalla mi pietrifica  e il veleno inizia a agire: i muscoli si indolenziscono, come se milioni di aghi mi stessero pungendo dall'interno.
Il serpente si ritira, soddisfatto del suo lavoro e io provo a rialzarmi, senza successo e finisco in ginocchio. Guardo in faccia il mio aggressore: è un uomo con la pelle scura, vestito da indiano e con un turbante in testa.  Tiene in mano una siringa, piena di un liquido cremisi. Sogghigna. << Dentro questa siringa» dice <<C'è l'antidoto al veleno del serpente. Se vuoi  averlo, devi solo darmi la targa.>> Forse dovrei dirgli di sì, ma non posso rischiare di perdere i punti finora ottenuti.
Cerco di prendere forza per parlare, ma una fortissima tosse me lo impedisce. Qualsiasi movimento diventa difficile e ho il terrore che tra poco non riuscirò più nemmeno a respirare.
<<Devo prenderla con la forza? »
Non provo neanche a rispondere. Lui si avvicina a me, con un coltello in mano. Mi ucciderá, penso. Mi ucciderá e io non riuscirò a frenarlo. La sua espressione di trionfo viene sostituita da una di sorpresa e cade a terra con un tonfo. Una nebbiolina si posa sui miei occhi, mentre qualcuno si avvicina a me, sento una puntura sul braccio e intravedo dei capelli biondi, poi cado nel buio.

...
Apro gli occhi e provo a mettere a fuoco ciò che ho intorno. Vedo dell'erba verde e una persona seduta accanto a me che tiene in mano una borraccia. Riconosco quei capelli biondi e quegli occhi scuri.<< Kurapika.>> mormoro. Lui si gira verso di me. <<Ehi, come ti senti?>>
Mi siedo con cautela e lui mi porge la borraccia. <<Cos'è?>>
 <<Tranquilla, è solo acqua.>> Mi accorgo della grande sete che ho e bevo avidamente. Guardo il cielo. Sembrerebbe pomeriggio. Di quale giorno?
« Quanto ho dormito?»
<<Solo qualche ora. Per fortuna il veleno non ha raggiunto le vie respiratorie. »
Mi hai salvato la vita. Di nuovo
<<Kurapika, io...» mi interrompe con un gesto <<So cosa stai per dire. Lascia perdere ieri sera. Tieniti pure quella targa.>>
Annuisco. Non ho né la voglia né la forza di polemizzare.
«Grazie » dico. « Mi hai salvato la vita. Per la seconda volta.>>
Bevo un altro sorso d'acqua. <<Ma non ti ci abituare troppo.>>
Lui mi sorride.
<<Ero solo nei paraggi. Ho sentito un urlo e vi ho visti. È bastato poco per capire che il serpente ti aveva avvelenato. A proposito, fammi vedere la ferita.>> Mi guardo la spalla. È fasciata da un tessuto bianco, leggermente macchiato di sangue. Kurapika me lo toglie, rivelando una ferita grande e sanguinolenta. Noto che ha la manica strappata.
<<Ti sei strappato la camicia per fasciare la spalla?» annuisce.
«Non era necessario.>> mormoro. Lui esamina la ferita. «Allora, dottor Kurapika?>> scherzo. «Beh... Non ho le conoscenze mediche di Leorio, ma posso dire che il veleno è completamente andato via.»
Mi alzo di scatto, ma una forte fitta alla testa mi butta a terra
«No, ferma.» dice Kurapika. «ho detto che non hai più veleno in corpo, ma sei debole. È sera. È meglio se dormi»
E per la targa di ieri, grazie.» aggiunge. <<Ti devo un favore. »
E io la vita. Penso, senza dire nulla.
Mi sdraio, usando la borsa come cuscino.
<<Resterai con me?»
<<Ovviamente. » risponde. Mi addormento.
Quando mi sveglio, Kurapika si è appena svegliato. Ci incamminiamo verso un bosco. « E... Chi è il tuo obbiettivo?» chiedo per rompere il silenzio. Mi mostra la carta. 16. Tonpa.

« Comunque, sappi che non mi fido affatto di quel tipo. »

« Neanche io , se per questo.» risponde.

Continuiamo a camminare in silenzio. Sento un movimento a destra. Mi fermo e mi giro. Riconosco una sagoma familiare. « Kurapika, guarda. Quello non è Leorio? » si ferma anche lui. « hai ragione. E.. Quello è Tonpa. » Kurapika corre verso di loro e io gli vado dietro. A quanto pare, Tonpa ha ingannato Leorio e gli ha rubato la targa. Kurapika lo attacca e gli ruba la targa.

« Kurapika! Naomi!» ci viene incontro Leorio. « Come state?»

Non sembra preoccupato dal fatto che è stato appena imbrogliato.« beh, non c'è male»  rispondo.

Leorio ci ringrazia.« grazie mille. Senza di voi, non so come avrei fatto. Allora, che avete fatto? ».

Gli raccontiamo tutto. Il nostro scontro, il serpente. Lui controlla  la spalla. « Kurapika è stato bravo. Complimenti, l'hai fasciata molto bene.».

«credimi, era più la forza della preoccupazione che sapienza medica» risponde. Cosa intende dire? Era molto preoccupato per me?

Lui ci parla del suo obbiettivo. Ponzu, che a quanto pare usa armi chimiche per combattere. « Mi aiuterete a trovarla? » ci chiede.

« D'accordo.» rispondiamo io e Kurapika .

«Ma sarà meglio fare il giro dell'isola, così troveremo Gon o Killua e andremo insieme » dico.

Entrambi annuiscono.

Andiamo verso nord. Ho un'enorme dubbio. Dovrei andare da sola o restare unita a loro? Da una parte, se vado da sola avrò più libertà, ma correrei più rischi.
Che faccio?

Ho preso la mia decisione, quando qualcuno ci sbarra la strada. Sto per tirare fuori le armi, ma guardo meglio.

È hisoka..
Ci rincontriamo.

Spazio autrice!
Konnichiwa a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima!

La ragazza hunter [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora