Cap. 21. casa Zoldyck

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Schiaccio il naso contro il finestrino dell'aereo; ho sempre amato i viaggi, vedere la città dall'alto, le persone che diventano formiche.
Non vedo l'ora di arrivare a casa di Killua e vedere il luogo dov'è cresciuto.
Mi allontano dal finestrino e mi appoggio allo schienale. Gon è seduto di fronte a me, pensieroso, e Leorio e Kurapika sono andati a prendere qualcosa da mangiare.
<<Gon, rilassati.>> Dico vedendo la sua tensione. <<Troveremo Killua e lo porteremo con noi!>>
Lui sorride, ora più tranquillo. Leorio e Kurapika arrivano, con le braccia cariche di hamburger e patatine.
Applaudo davanti al cibo.
<<Domani arriveremo a destinazione, poi non ci resterà che chiedere informazioni.>> dice Kurapika.
«Perfetto» commento e mi getto sulla mia cena.

♦♦♦
Dopo un lungo viaggio in autobus arriviamo ai piedi di un imponente monte dove si trova villa Zoldyck.
Ci fermiamo davanti all'enorme porta principale,mentre i turisti scattano centinaia di foto. <<Signori e signore, il nostro tour termina qui. Per ragioni di privacy noi non possiamo andare oltre. Prego fate tutte le foto che desiderate ma non superate la porta.» annuncia la guida.
« Questa è la porta d'ingresso? » commento <<Ma è enorme!>>

La guida sorride e dice con la sua  vocetta acuta e fastidiosa<<Esattamente! L'intera montagna è proprietà degli Zoldyck.>>
L'omicidio paga bene.
<<Assassini che nessuno ha mai visto?>> Dice un uomo <<Una loro foto vale almeno un milione di Jeni!>>
<<Un milione? Avrei dovuto fare una foto a Killua!>> esclama Leorio <<Naomi! Perchè diavolo non gli hai fatto un ritratto? >>
Idiota.
Un mio sguardo infuocato lo zittisce.
I due che parlavano di foto e soldi entrano dalla porta laterale.
Dopo alcuni ringhii, dalla porta escono fuori solo delle ossa.
Alla loro vista i turisti corrono terrorizzati sull'autobus  che parte a tutta velocità.
Il guardiano si avvicina a noi <<Però, ne avete coraggio eh?>>
<<Io devo vedere il mio amico, Killua!>> risponde Gon. Il guardiano ci fissa per un pò. <<Allora siete qui per il piccolo Killua. Non mi sembrate persone dalle cattive intenzioni, venite.>>
Io mi fermo. <<Aspetti, cos'era quello?>> indico gli scheletri.
<<Oh, era Mike, il cagnolino da guardia della famiglia.>>
Cagnolino?
«A volte fa uno spuntino fuori pasto. Sono incidenti che capitano, ogni tanto.>> Dice con naturalezza, come se fosse una cosa quotidiana.
<<Ma sì, cosa vuoi che sia.>> Borbotto ironica, seguendo gli altri nella piccola postazione di guardia, dove ci viene offerto un tè.
<<Quindi, vista la pericolosità del cane, presumo che la porta laterale sia una trappola.>> dico, circondando la tazza con le mani.
<<Proprio così. La vera porta è il portone principale, ma non pensate che entrare sia facile. Le ante della prima porta pesano due tonnellate.>>
<<Così tanto?>> Esclama Leorio stupefatto.
<<Un momento, hai detto la prima porta? Ce ne sono altre?>> chiedo.
«Ci sono sette porte e il peso raddoppia a ogni porta. Viene chiamata ''la porta del test". In pochi riescono ad aprirla.>>
<<Ma noi dobbiamo entrare! E, inoltre, non mi sembra giusto mettere alla prova degli amici. Entrerò dalla porta per gli intrusi, se necessario!>> dice Gon.
Il guardiano ci pensa su, poi prende il telefono e compone un numero. <<Pronto, sono Zebro, il custode. Qui ci sono degli amici del signorino Killua. Si. Si, va bene.>> chiude la chiamata deluso.
<<Spiacente, non sono riuscito a risolvere nulla.>>
Anche Gon prova a chiamare il maggiordomo, ma invano.
<<E adesso come facciamo?>> Chiede Kurapika.
<<Vi posso aiutare a superare la porta del test.>> Propone Zebro e tutti e quattro accettiamo contenti.
Ci ospita nella casa dei domestici per diversi giorni, ma in realtà non è un soggiorno rilassante. Ci vengono dati dei gilet pesantissimi, da indossare per allenarsi e inoltre tutte le porte pesano almeno una tonnellata.
Non mancano i litigi.

La ragazza hunter [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora